mercoledì 2 settembre 2009

IMPRESAMIA.IT-IL CASO - L'influenza H1N1 allarma le aziende


La maggior parte delle imprese non ha un piano per gestire le conseguenze di una pandemia
La rapida diffusione della H1N1 (la cosiddetta "febbre suina") non comporterà solo problemi di ordine di tipo sanitario, lasciando a letto circa due miliardi di persone in tutto il pianete, ma anche gravi conseguenze economiche per le aziende per un calo generalizzato della produttività e meno viaggi d'affari. E gli esperti l'allarme: la maggior parte delle imprese non ha un piano per gestire le conseguenze di una pandemia e questo potrebbe mettere a rischio la tenuta stessa delle organizzazioni di business, aggravando ulteriormente i danni prodotti dalla recessione. Una delle misure più attese è lo stop, o comunque una netta riduzione, dei voli aziendali. Già oggi molte multinazionali stanno autorizzando gli spostamenti di top e middle manager solo in caso di estrema necessità e questo rende più complicato concludere alcuni affari che richiedono trattative in presenza. Secondo il broker assicurativo Marsh, le aziende devono attrezzarsi da subito per non arrivare impreparate al boom del contagio. Partendo da una revisione delle politiche aziendali in materia di norme igieniche ed esami medici, assistenza sanitaria e antivirale, incluse le forniture di antibatterici, maschere e altro materiale sanitario. Per poi proseguire con la mappatura di possibili misure di distanziamento e altri strumenti per limitare l'esposizione alla malattia e la realizzazione di test sulla tenuta dei piani di business continuity. Di quest'ultimo aspetto si occupa Aon, colosso del mercato assicurativo che consiglia alle aziende di predisporre un documento per dipendenti e collaboratori contenente una serie di misure igieniche per minimizzare i rischi di contagio da parenti e conoscenti, oltre che cercare di capire se sono in grado di reggere in caso di assenze di massa tra i lavoro.

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