lunedì 22 giugno 2009

IMPRESAMIA.IT-FISCO - Entro fine giugno contributi fai-da-te


Il 1° trimestre 2009 va pagato entro il 30 giugno: il ritardo annulla il versamento
Conviene usare la contribuzione volontaria solo quando non c'è altro mezzo per avere la pensione. Infatti, tali contributi costano cari ma rappresentano un buon investimento per chi ha perso il lavoro e può maturare con qualche anno di versamenti volontari il diritto alla pensione di anzianità.Per i lavoratori dipendenti, le aliquote contributive sono divise in due fasce tra chi è stato autorizzato a versare prima e chi dopo il 31 dicembre 1995. Per i secondi il contributo è più alto: il 31,37% della retribuzione di riferimento (32,87% per le quote eccedenti i 40.765 euro). L'aliquota salirà ancora con scatti biennali dello 0,50%, finché non raggiungerà il 33% pagato oggi dai lavoratori in attività. Per entrambe le categorie esiste una retribuzione base pari al 40% del trattamento minimo di pensione. Per artigiani e commercianti i contributi sono agganciati a otto classi di reddito con le stesse aliquote (del 20% e del 20,09%) previste per i soggetti in attività. Nel 2009 la spesa minima per coprire un anno con i versamenti volontari è di 2.847,96 euro per gli artigiani e di 2.860,80 per i commercianti. Pagano meno i collaboratori sotto i 21 anni (le aliquote sono ridotte di tre punti in percentuale). Dal 1° gennaio è scattato un nuovo rincaro dei contributi volontari anche per gli iscritti alla gestione separata per via dell'aumento dal 24 al 25% stabilito dalla legge 247/07 per i soggetti in attività.Da qualche anno i versamenti volontari sono diventati più appetibili grazie agli incentivi fiscali. Le somme versate all'ente di previdenza possono essere interamente dedotte dal reddito imponibile. Il bonus può essere sfruttato anche per il familiare che risulta fiscalmente a carico. Se per esempio la moglie casalinga non ha redditi, del risparmio di imposta può beneficiare il marito. Ciò vale a maggior ragione se l'autorizzazione ai versamenti è stata rilasciata entro il 20 luglio 2007. In questo caso il lavoratore può beneficiare della clausola di salvaguardia prevista dalla legge 247/07 che permette ancora l'uscita con le vecchie regole (57 anni di età e 35 di contributi). Il primo trimestre del 2009 si deve pagare entro il 30 giugno. Ex dipendenti, autonomi e parasubordinati devono versare i contributi ogni tre mesi con i bollettini di conto corrente postale che l'Inps invia a domicilio con l'importo già prestampato (si può pagare anche online sul sito www.inps.it-servizi on line, sezione il cittadino). Basta un giorno di ritardo per vedersi annullare il versamento. Le somme pagate saranno rimborsate o a richiesta accreditate al trimestre successivo, ma il buco sul conto assicurativo resta. Non può essere più colmato ai fini della pensione.

IMPRESAMIA.IT-CAMERA - Fava (Lega): togliere l'Enea dal caos


Ristabilire il corretto funzionamento anche in vista del disegno di legge n. 1441-ter-B
Valutare l'opportunità di procedere al commissariamento immediato dell'Enea. Con questa richiesta il deputato della Lega Nord Padania, Giovanni Fava (nella foto), ha sollevato la "questione Enea" in X Commissione, Attività produttive, commercio e turismo, della Camera dei deputati. Qual'è il problema? Nonostante il regime di ordinaria amministrazione dell'Ente, sembra che siano in preparazione documenti per il Consiglio di amministrazione, relativi a modifiche organizzative e nuove nomine, in particolare per l'agenzia per l'efficienza energetica. Per capire meglio riportiamo uno stralcio dell'intervento di Fava.Nonostante le rassicurazioni rese dal Governo in merito alla vigilanza sull'operato dell'Enea affinché, nelle more dell'approvazione del disegno di legge C. 1441-ter-B, che tra l'altro tende a ridefinire la missione operativa dell'Ente, i vertici dello stesso non svolgano attività che esulano dall'ordinaria amministrazione e che vadano a modificare la sua struttura organizzativa, risulta, al contrario, che in seno al medesimo Ente si stiano svolgendo attività organizzative assai profonde e tali da non corrispondere alle future e più strategiche competenze del nuovo Enea. Gli organi di vertice dell'Enea starebbero decidendo assegnazioni di incarichi, nomine dirigenziali, posizioni apicali dell'Ente e misure di pre-pensionamento del personale che travalicano le funzioni di ordinaria amministrazione.In data 14 aprile i sindacati hanno evidenziato al ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, che il decreto ministeriale 31 marzo 2006, n. 165, attuativo del decreto legislativo n. 257 del 2003 sul riordino della disciplina dell'Enea, prevedeva una struttura organizzativa di primo e di secondo livello che avrebbe dovuto consentire una maggiore efficienza ed una maggiore capacità di sviluppo, propedeutico anche al rilancio dell'Ente dal punto di vista programmatico, gestionale ed amministrativo, nonché garantire una presenza più attiva ed autonoma dei Centri di ricerca dell'Enea con riferimento alle problematiche del territorio in tema di energia, ambiente ed innovazione tecnologica: detta struttura, a tutt'oggi, non è ancora stata resa operativa ed il funzionamento complessivo dell'Ente è garantito da una struttura costituita a dicembre 2001. Si tratta della quarta proroga e la prossima scadenza è fissata al 30 giugno 2009.In questo contesto la dirigenza dell'Enea ha avviato le procedure per la contestazione formale dell'incarico attribuito al direttore generale facente funzioni che risulterebbe, tra l'altro, privo di esperienza gestionale di alto livello e mancante dei requisiti. Inoltre, il Consiglio di amministrazione nella seduta del 18 maggio scorso ha deliberato di "avviare il necessario ricambio della dirigenza dando mandato al direttore generale di applicare l'articolo 72 della legge n. 133 del 2008 e l'articolo 6 della legge n. 15 del 2009, assumendo come criterio in tutti i casi in cui vi sia una discrezionalità dell'Amministrazione di procedere al collocamento a riposo al compimento di quaranta anni di effettivo servizio". Tutto in mancanza di qualsiasi forma organizzativa che assicuri il proseguimento delle attività dell'Ente, eppure ladelibera è stata resa esecutiva con grande sollecitudine, ponendo in ferie d'ufficio i dirigenti "in uscita dall'Ente" sulla base dell'anzianità contributiva quarantennale: in particolare sono stati allontanati il capo dipartimento "fisica e nuovi materiali" ed il direttore della Funzione centrale che si occupa di "pianificazione attività e bilancio" con la sostanziale assunzione in capo al direttore generale di cinque centri di responsabilità (Direzione generale, Direzione risorse umane, Funzione centrale pianificazione bilancio, Dipartimento biotecnologie, Dipartimento fisica e nuovi materiali) a fronte dei nove previsti dalla legge di riordino n. 257 del 2003.Il contenzioso tra il management e il vertice, anche in vista della prossima scadenza degli incarichi, nonché il contenzioso tra lo stesso Enea e dipendenti, causato dalla difforme applicazione del Contratto collettivo nazionale integrativo 2002-2005 rende indispensabile ristabilire un clima di serenità e di corretto funzionamento, soprattutto con la prospettiva di anticipare il regime organizzativo e la missione operativa che il Parlamento auspica per l'Ente, così come nel merito prevede il predetto disegno di legge n. 1441-ter-B.

IMPRESAMIA.IT-REGIONI - Fitto: su Ilva accordo per adeguamento


Pagano (PdL): legge regionale della Puglia troppo restrittiva e ostacola Ilva Taranto
Una legge regionale della Puglia causa difficoltà operative al centro siderurgico di Taranto. Almeno secondo il deputato Alessandro Pagano (PdL) che ha posto un'interrogazione in merito ai limiti fissati dalla legge della Regione Puglia n. 44 del 2008 per le emissioni nell'aria di diossina e furani da parte di insediamenti industriali siderurgici che ostacola l'attività del centro siderurgico di Taranto. Secondo Pagano " il centro siderurgico di Taranto si stava dotando delle migliori tecnologie disponibili per mitigare il proprio impatto ambientale": quindi l'applicazione della legge regionale "produce l'effetto di porre il centro siderurgico in gravi difficoltà produttive ed occupazionali e nell'impossibilità di sostenere la concorrenza delle altre aziende siderurgiche europee e mondiali". Motivi, ad avviso del deputato, validi, ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione, per sollevare la questione di legittimità Costituzionale della legge regionale della Puglia n. 44 del 2008, dinanzi alla Corte costituzionale.All'interrogazione ha risposto il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto (nella foto). Pubblichiamo quì di seguito una sintesi della risposta.La legge regionale della Puglia n. 44 del 2008 ha dettato norme, che, finalizzate alla tutela della salute, dell'ambiente e del territorio, pongono limiti alle emissioni in atmosfera di policlorodibenzodiossina e policlorodibenzofurani. Essa, in particolare, individua l'ambito di applicazione e dei valori limite di emissione nell'atmosfera per i gas di scarico e detta disposizioni in materia di vigilanza e controllo, imponendo ai gestori degli impianti, fonte di emissione di detti gas, di elaborare un piano per il campionamento dei gas di scarico e di presentano all'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Puglia (ARPA). I limiti massimi di emissione delle specifiche sostanze inquinanti previsti dalla norma regionale sono apparsi sensibilmente più bassi (0,4 nanogrammi a metro cubo) rispetto a quanto stabilito dalla normativa nazionale contenuta nel codice dell'Ambiente di 10 nanogrammi. Sulla base di tali norme, a partire dal 1o aprile del 2009, gli stabilimenti in esercizio, come quello dell'Ilva di Taranto, avrebbero dovuto abbattere le emissioni dal livello attuale fino a 2,5 nanogrammi al metro cubo. Le previsioni regionali sono apparse particolarmente problematiche in considerazione del fatto che l'imposizione di limiti così restrittivi in tempi brevi avrebbe comportato la probabile chiusura di impianti e stabilimenti produttivi, con la inevitabile perdita di numerosi posti di lavoro e quindi con un forte impatto sul tessuto economico e sociale della zona. Per tali ragioni è pervenuto un articolato esposto da parte dell'Ilva di Taranto. Dopo numerosi incontri di mediazione si è pervenuti a un accordo che ha posto le basi per la modifica di alcune parti della legge regionale che consentono di calcolare il valore delle emissioni su base annuale attraverso una procedura basata su almeno tre campagne di misurazione annuale: il valore di emissione derivato da ciascuna campagna sarà ottenuto decurtandolo dell'incertezza pari al 35% del valore stesso. Entro la fine del 2009 l'Ilva, da una parte, ed il Ministero dell'Ambiente e l'Arpa regionale, dall'altra, produrranno uno studio di fattibilità congiunto sull'adeguamento del sito di Taranto ai valori d'emissione stabiliti dalla legge regionale.Sulla base di detto Accordo, il Consiglio dei Ministri del 20 febbraio 2009 ha quindi deliberato la non impugnativa della legge regionale.

IMPRESAMIA.IT-IMPRESE - Boom conciliazioni: nel 2008 +45%


Unioncamere: al Mezzogiorno la palma d’oro del ricorso alla giustizia alternativa
Nel 2008 è stata superata la quota di 20mila per le conciliazioni gestite dalle Camere di commercio. Infatti, le 14.051 dell’anno precedente sono divenute 20.246 nel 2008, con un incremento del 45% rispetto al 2007. A dare un contributo essenziale alla diffusione di questa forma extragiudiziale di composizione delle controversie, il settore delle telecomunicazioni e il Mezzogiorno, le cui 15mila conciliazioni rappresentano oltre il 70% del totale (nel 2007 erano il 65,5%). I dati dell’attività in materia di giustizia alternativa sono stati comunicati nell’ambito del convegno “La conciliazione in materia civile e la mediazione penale”, organizzato da Unioncamere.“Con l’iniziativa di oggi - ha sottolineato Costantino Capone, presidente della Camera di Commercio di Avellino (nella foto), intervenuto in rappresentanza di Unioncamere - intendiamo attivare un dialogo con il sistema giudiziario, con il mondo accademico e con il Governo su un tema importante come quello della conciliazione civile e penale in Italia, confrontandoci anche con l’esperienza del sistema francese. La situazione della giustizia nel nostro Paese - ha continuato Capone - impone una ulteriore diffusione delle modalità alternative ed extragiudiziali. Il Governo e il Parlamento hanno dimostrato una importante sensibilità in questa direzione con la riforma della giustizia approvata lo scorso 26 maggio e contenente una delega al Governo in materia di mediazione civile e commerciale. Questo è lo spirito - ha concluso - con cui il sistema camerale anni fa ha deciso di investire in modo significativo, costituendo una rete capillare di Sportelli di conciliazione e di Camere arbitrali e investendo fortemente anche nella diffusione della conoscenza di questi strumenti”.

IMPRESAMIA.IT-IL CASO - La donna che vuole rilanciare gli altipiani


Caseificio degli Altipiani e del Vezzena: il presidente è Marisa Corradi
Da qualche giorno, a Lavarone, il Caseificio degli Altipiani e del Vezzena ha un presidente donna. "Quello che mi è stato affidato è un incarico di grande responsabilità - ha commentato la neo-presidente Marisa Corradi - perché il settore dell’allevamento, in Trentino, non gode di un momento di particolare favore. Sono figlia e moglie d’arte – ha affermato Corradi che vive e lavora nella frazione di Cappella, dove assieme a suo marito Fulvio, è titolare di un’azienda che conta una settantina di capi - sia la mia famiglia e quella di mio marito contano, nel mondo zootecnico e lattiero caseario, una considerevole tradizione”.Tra gli obiettivi della presidente neo-eletta uno sembra essere più importante di altri. ”La mia intenzione, condivisa dai colleghi consiglieri, è chiara: creare una piena collaborazione tra tutti gli attori del panorama economico degli altipiani. Mi riferisco, ad esempio, agli allevatori - ha continuato Corradi - ma anche agli operatori turistici e agli albergatori. Questo perché l’unità e l’intercooperazione credo siano destinate a portare beneficio a tutti. Accanto a questo altrettanto importante sarà mantenere alto il livello qualitativo delle nostre produzioni puntando alla valorizzazione del Vezzena, formaggio identitario del nostro paniere”. Il Caseificio degli Altipiani e del Vezzena è nato dalla fusione tra il caseificio di Lavarone e quello di Folgaria e Costa nel 2005. La struttura raccoglie gran parte del latte degli altipiani che viene trasformato prevalentemente in formaggio Vezzena, venduto presso i nostri due spacci, di Costa e Lavarone.

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Pacchetto fiscale nel prossimo CdM


Non ancora certa la decisione su scudo fiscale e detassazione utili reinvestiti
La manovra punta a fornire nuovi stimoli alle piccole e medie imprese colpite dalla crisi economica. Andrà all'esame del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo 26 giugno il decreto legge con il nuovo pacchetto fiscale di sostegno alle imprese, compreso il "premio di occupazione" per chi non licenzia. Conterrà, come annunciato dal ministro dello Sviluppo Claudio Scajola (nella foto), un aumento della soglia di compensazione fra crediti e debiti verso la pubblica amministrazione, mentre non è ancora stato deciso se inserire o meno lo scudo fiscale sulla riemersione dei capitali portati illecitamente all'estero. Ce ne sarebbero per 550 miliardi di euro, usciti illegalmente per sfuggire all'attenzione del fisco o per nascondere il frutto della corruzione e di attività criminali: di questi, 300 sarebbero in Svizzera, 100 in Lussemburgo, una quarantina a Montecarlo e gli altri sparsi. E sembra che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, si appresti a varare un nuovo provvedimento per il rientro dei capitali esportati illegalmente, al fine di ridare fiato all'economia italiana provata dalla crisi, provvedimento che piace alle banche che vedono nella regolarizzazione dei capitali illecitamente esportati all'estero un canale alternativo per rifornirsi di liquidità. Inoltre, secondo lo schema illustrato dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, l'intervento non dovrebbe essere oneroso per le casse dello Stato perché verrebbe erogato direttamente alle imprese l'assegno della Cig che il lavoratore otterrebbe in caso di messa in mobilità. Un'altra ipotesi prevede di trasformare i sussidi in capitale a disposizione di chi voglia aprire una partita Iva e avviare un'impresa. Infine, Tremonti non si è ancora pronunciato sulla detassazione degli utili reinvestiti, una proposta della Confindustria. In merito al bonus fiscale per le imprese che non licenziano, Diana Bracco, ex presidente di Assolombarda e vicepresidente di Confindustria, ha detto che " è giusto che le imprese siano aiutate nel loro sforzo di investire" e ha giudicato come "ampie, approfondite e facilmente accessibili" le misure approntate dall'Esecutivo sul fronte occupazionale.

IMPRESAMIA.IT-CONVEGNI - Lo sviluppo ha bisogno dell'agricoltura


In Italia, sono 23 le Facoltà di Agraria: 8 al nord, 5 al centro, 7 al sud e 3 nelle isole
C'è sempre più consapevolezza sul ruolo dell'agricoltura che non può essere subalterno alle altre attività. Anche per il reale contributo che riesce a dare alla valorizzazione di tutto il sistema agro-alimentare, allo sviluppo sostenibile dei territori rurali, all’equilibrio tra i paesaggi rurali e quelli urbani, all’affermazione di una reale condizione di equità sociale ed economica per qualsiasi abitante della terra. Di fronte a questa rinnovata centralità del settore primario, anche il ruolo delle Facoltà di Agraria ottiene una nuova valorizzazione che, per diventare pienamente effettiva, deve impegnare le Facoltà stesse ad essere protagoniste di un processo di rinnovamento indirizzato sempre più a creare una forte coerenza tra le proprie attività istituzionali e le competenze necessarie all’agricoltura moderna per svolgere il ruolo multifunzionale. Occorre però un rinnovamento perché l'Università possa guidare un nuovo modello di sviluppo e perché ciò sia possibile è necessario che l’intero sistema paese si impegni per rendere concreto un modello di sviluppo in cui i ricercatori, le imprese, le istituzioni, i cittadini, le associazioni culturali, i lavoratori di un dato sistema locale possano confrontarsi costantemente, per far sì che lo sviluppo derivi dal processo di diffusione delle conoscenze e delle innovazioni, ma anche dalle interdipendenze sociali e culturali che si stabiliscono all’interno del sistema e di quelle che sistema e soggetti hanno con l’ambiente esterno. Se si pensa che in Italia sono 23 le Facoltà di Agraria (8 al nord, 5 al centro, 7 al sud e 3 nelle isole), si capisce come sia urgente individuare con chiarezza le nuove linee guida per rendere questi studi una reale guida per tanti giovani che vogliono contribuire allo sviluppo del Paese. E vale un dato per tutti: negli ultimi tre anni, ogni anno si sono iscritti mediamente circa 27.000 studenti con 4.000 laureati ogni anno. A tale fine, la Conferenza dei Presidi ha organizzato il Convegno dal titolo “Le Facoltà di Agraria per lo sviluppo del Paese” per raccogliere le considerazioni e le esigenze delle parti interessate, in modo da poter avviare la programmazione di azioni utili a potenziare la visibilità e l’efficacia delle competenze scientifiche presenti nelle Facoltà di Agraria. Il convegno si svolgerà a Roma, il 23 giugno 2009, a partire dalle ore 9,00, presso la “Sala Parlamentino” dell’Ispettorato Generale del Corpo Forestale dello Stato (via Giosuè Carducci, 5).

IMPRESAMIA.IT-LIBRI - Gusto e percorsi della Terra di Bergamo


Sei itinerari e descrizione dei prodotti tipici e tradizionali
Per promuovere il turismo enogastronomico, Agripromo ha editato “Itinerari del Gusto nella Bergamasca". La pubblicazione - in italiano e in inglese per i turisti stranieri - ha un formato tascabile di 64 pagine in cui vengono proposti sei itinerari percorribili in uno o più giorni e descritti i prodotti tipici e tradizionali bergamaschi presenti sul territorio. “La Terra di Bergamo - ha spiegato il presidente di Agripromo, Carlo Mangoni - non ha solo enormi testimonianze storiche, artistiche e paesaggistiche, ma possiede anche un patrimonio enogastronomico legato alle più antiche tradizioni della cultura rurale del territorio. Una produzione di eccelsa qualità che nulla ha da invidiare ai marchi più conosciuti. Con i sei itinerari di questa pubblicazione - ha continuato Mangoni - i primi di una collana che pensiamo di ampliare in futuro, Agripromo intende promuovere il turismo enogastronomico in continua e costante evoluzione coniugando arte e tradizioni. In un contesto come quello attuale in cui periodicamente e sempre con maggior frequenza ci vengono comunicate frodi e contraffazioni alimentari e prodotti di basso profilo igienico-sanitario provenienti da territori in cui i controlli non sono conformi alle normative europee - ha concluso il presidente - assicuriamo che quanto è presentato in questa pubblicazione va ben oltre gli standard qualitativi imposti dalle norme comunitarie. Alimenti realizzati con materie prime genuine, frutto del grande amore per il proprio lavoro e di quell’enorme attaccamento che gli imprenditori bergamaschi hanno nei confronti della loro terra, della loro cultura e delle loro tradizioni”. I sei capitoli con ampia documentazione fotografica riguardano: la Val Seriana fino a Gromo; i Castelli della pianura bergamasca; la Valle Brembana; la zona dell’Isola; la Valcalepio e il romantico Sebino e l’Alta Valle Seriana da Clusone fino a Schilpario. I testi sono di Enrico Silva, mentre le foto, oltre che di Enrico Silva, sono di Morgan Marinoni e dell’archivio fotografico Momacomunicazione. Il coordinamento editoriale è di Ivana Persico. La pubblicazione è in distribuzione gratuita presso la sede di Agripromo, via Borgo Palazzo 128, 24125 Bergamo. Chi la volesse ricevere via posta a casa, la può richiedere ad Agripromo inviando 5,00 euro come rimborso spese spedizione.