venerdì 25 settembre 2009

IMPRESAMIA.IT-MODA - Milano rilancia il prêt-à-porter Made in Italy



Amgiolini: Milano, piazza di riferimento nel sistema moda internazionale
A Milano dal 25 al 28 settembre è in corso Mi Milano prêt-à-porter, una manifestazione che raggruppa intorno a sé le eccellenze del Made in Italy, arte, design e food, e che si apre alla città pur essendo B2B, ovvero dedicata agli addetti ai lavori. Infatti il pubblico avrà accesso a solo una parte dell’esposizione. Insieme al selezionato novero dei migliori produttori italiani, a Fieramilanocity nell’area aperta al pubblico saranno esposte per la prima volta le opere di 17 artisti contemporanei, italiani e stranieri, acquisite dal Fondo Acquisti dall’Associazione Amici di MiArt. A rappresentare il meglio del design italiano ci sarà anche Artemide che illuminerà l’Area Tendenza. MI Milano prêt-à-porter è un nuovo format espositivo che supera le consuete barriere merceologiche, per offrire ai buyers una visione a tutto campo. Non si prescinde dall’area Next Trend: uno spazio, all’interno dell’Area Tendenza, in cui verranno raccontati i trend per la p/e 2010 attraverso un filmato di impatto: una rassegna di abiti ritratti da classici del cinema, dagli anni ’10 a oggi, quasi un trailer, una anticipazione della prossima stagione tra citazioni e ricordi della moda che è stata e che potrà tornare. Il montaggio del video sarà curato dal critico Luca Scarlini. Ci sarà spazio anche per un bookstore, un’area scouting per giovani studenti e una sorta di anfiteatro dedicato a presentazioni di aziende, marchi, creativi.“Stiamo lavorando in un’ottica di sistema che mira a riportare l’attenzione su Milano con il meglio delle creazioni moda proposte in un format espositivo studiato e raffinato - ha dichiarato l’amministratore delegato di Fiera Milano Expocts, Corrado Peraboni - al cui interno troveranno spazio le aziende che rendono il Made in Italy vincente”.“In questo momento un nuovo salone a Milano dedicato al prêt à porter è molto importante - ha aggiunto Beppe Angiolini (nella foto) presidente della Camera Buyer di Moda - perché contribuisce a consolidare Milano come piazza di riferimento nel sistema moda internazionale“.

IMPRESAMIA.IT-TRASPORTI - L'Aquila: progettato treno più veloce al mondo



E' a levitazione magnetica e può raggiungere i 600 km/ora
Può viaggiare fino a una velocità di 600 km l'ora consentendo un risparmio di circa 7mila tonnellate di carburante l'anno rispetto a un tradizionale treno ad alta velocità. E' il treno a levitazione magnetica ''UAQ4'', progettato e testato dall'Università di L' Aquila, il treno più avanzato ed ecologico al mondo: non inquina e non produce vibrazioni e rumori. La tecnologia del treno UAQ4, protetta da diversi brevetti, è stata sviluppata e completamente testata con successo in laboratorio da un gruppo di ricercatori dell'Università di L' Aquila, coordinati dai professori Giovanni Lanzara e Gino D'Ovidio. L'UAQ4 è l'unico treno a levitazione magnetica che non ha resistenze al moto - ad eccezione di quella aerodinamica - garantendo pertanto ridottissimi consumi energetici poiché è un treno a via guidata, ovvero un sistema in cui non vi è contatto fisico tra le parti fisse (guidovia) e quelle mobili (veicolo). Il sistema usa supermagneti distribuiti lungo la guidovia e superconduttori, raffreddati con azoto liquido, posti a bordo del veicolo. ''I superconduttori - ha spiegato D'Ovidio - sono particolari materiali che al di sotto di una determinata temperatura, detta di transizione alla superconduttività, non hanno alcuna resistenza al passaggio della corrente elettrica ed espellono (completamente o in parte) i campi magnetici presenti al loro interno. I supermagneti, invece, sono materiali sinterizzati di tipo ceramico in grado di generare altissimi campi magnetici. L'interazione tra i campi dei supermagneti e i superconduttori genera contemporaneamente la sostentazione e la guida del veicolo in ogni fase del moto: in altri termini il veicolo resta sempre sospeso e centrato in maniera stabile rispetto alla via''. Questo sistema riduce quasi a zero la possibilità di un deragliamento in quanto produce una sorta di effetto calamita, che impedisce al convoglio di uscire dal tracciato. ''La propulsione del veicolo UAQ4 - ha aggiunto D'Ovidio - è garantita da un innovativo motore lineare ad induzione in grado di superare elevate pendenze di percorso e di recuperare energia durante le fasi di decelerazione. Con un percorso 'intubato', il treno puo' garantire velocità di gran lunga superiori ai 600 km orari''. Il prototipo è frutto di un'attività di ricerca pluridecennale iniziata da Lanzara alla fine degli anni '60 negli Stati Uniti (Universita' del Kentucky) e poi presso l'Universita' di Palermo (1968-76). A partire dai primi anni '90 la ricerca è stata definitivamente sviluppata presso l'Università di L'Aquila. ''Manca ora un progetto di sviluppo industriale, con partner tecnologici che siano in grado di realizzarlo - ha concluso D'Ovidio -: ecco perché lo abbiamo presentato al G8 dove il progetto ha riscosso molto interesse soprattutto da Brasile, Russia e Australia".

IMPRESAMIA.IT-AMBIENTE - Piemonte: domenica Puliamo il mondo


Domenica 27 settembre il Parco dei Laghi di Avigliana, in provincia di Torino
Si potrà partecipare ad una raccolta rifiuti un po' particolare: una vera e propria gara lungo quattro itinerari. "Amnis" in piemontese significa "rifiuti". Amnesia, la perdita momentanea della memoria. Possiamo pensare di "dimenticarci" dei nostri rifiuti? Dal gioco di parole nasce "Amnisiadi", un'iniziativa del Parco dei laghi di Avigliana in concomitanza con la storica giornata "Puliamo il mondo", organizzata da Legambiente. Domenica 27 settembre famiglie e singoli cittadini potranno partecipare a una raccolta rifiuti un po' particolare: una vera e propria gara lungo quattro itinerari nell'area fra laghi e zona industriale di Avigliana, in provincia di Torino, e collina morenica, seguita da una serie di sfide pomeridiane sul tema nell'area attrezzata del Lago Piccolo con premiazione finale. Obiettivo dell'iniziativa è sottolineare in modo ironico l'importanza del non acquisto del rifiuto piuttosto che i necessari ma non sufficienti riuso e riciclaggio, e integrare la serie delle buone pratiche legate ai rifiuti con la R di rifiuta. La giornata "Amnisiadi" rientra all'interno degli eventi del laboratorio territoriale di educazione ambientale del progetto Infea "Fra laghi e colline", percorso iniziato nel 2006. Oltre al Parco, sono enti promotori di "Amnisiadi" il Comune di Avigliana e numerose associazioni locali. I partecipanti alle Amnisiadi si iscriveranno a uno dei quattro itinerari proposti e classificati come hard, medium e soft in base a quantità e qualità dei rifiuti presenti.Alcuni itinerari non sono particolarmente ricchi di rifiuti: indipendentemente dalla quantità raccolta, si invitano i partecipanti a considerare la giornata come occasione per fare un'allegra escursione guidata. Il gruppo sarà guidato da un accompagnatore naturalistico che, durante la ricerca dei rifiuti, fornirà alcune notizie sul territorio.La durata prevista delle escursioni è di quatto ore, comprensive di passeggiata, ricerca e raccolta rifiuti e tappe di spiegazione del percorso.

IMPRESAMIA.IT-AMBIENTE - Prestigiacomo su quote CO2


L'Italia chiede alla Ue soluzioni condivise per evitare scelte onerose
“Abbiamo posto alla Commissione europea un problema reale, che deriva dalla logica distorta della vecchia direttiva emission trading, logica che infatti è stata modificata nella nuova direttiva approvata nel dicembre scorso nel cosiddetto pacchetto “20-20-20”. Lo ha dichiarato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo (nella foto) aggiungendo che in base a quella logica - che il Governo dell’epoca avallò e sulla quale condusse una trattativa al ribasso pur avendo dati diversi sulle quote necessarie per i nuovi impianti a partire dal 2009 - l’Italia dovrebbe pagare circa 1 miliardo di euro per acquistare diritti di emissione da paesi che ne hanno la disponibilità. Una disponibilità che non deriva, nella maggior parte dei casi, da una maggiore “virtuosità ambientale” ma dal fatto che si sono prese come parametro le “emissioni storiche” Così molti Paesi, specie all’Est, che hanno dovuto dismettere impianti obsoleti e molti inquinanti, si ritrovano oggi con quote d’emissione in eccesso e che possono vendere sul mercato. "Paradossalmente - ha sottolineato il ministro - l’Italia dovrebbe comprare quote d’emissione da chi inquina di più. Tutta questa operazione sarebbe onerosissima e non porterebbe alcun vantaggio all’ambiente. Credo - ha ribadito - sia doveroso che il Governo chieda all’Europa di affrontare questo tema e trovare soluzioni condivise in un momento in cui si chiede agli stati di incrementare le risorse per l’ambiente. Sarebbe infatti molto singolare che all’Italia si chiedesse di investire una cifra enorme non per migliorare la propria efficienza energetica - ha concluso Prestigiacomo - non per investire in fonti rinnovabili, non per la ricerca, ma per pagare un dazio ad altri paesi europei”.

IMPRESAMIA.IT-WEEKEND - Marche: Ascoli Piceno in fiore


Dal 24 al 27 settembre, il Piceno garden show, evento di promozione del florovivaismo
Nella splendida cornice di una delle più belle e suggestive piazze d'Italia, quella di Ascoli Piceno, dal 24 al 27 settembre, si svolgerà il "Piceno garden show", evento di promozione e valorizzazione del florovivaismo Piceno che prevede l'allestimento ad Ascoli Piceno di un vero e proprio giardino di circa 800 metri quadrati, dove saranno esposti splendidi esemplari della flora mediterranea, tipica produzione locale. Piazza del Popolo assumerà le forme di un meraviglioso giardino, costituendo l'inizio di una nuova alleanza tra l'abitante della città e le piante, un nuovo rapporto di collaborazione a tutti i livelli, che non si ferma alla reintroduzione di giardini nei luoghi urbani, ma attraversa molte collaborazioni, dal design degli oggetti all'architettura con l'introduzione delle pareti di giardini verticali. La manifestazione consentirà ai turisti e ai visitatori di conoscere da vicino le interessanti risorse ambientali e culturali del territorio. Il florovivaismo Piceno rappresenta infatti una grande risorsa per il territorio e si caratterizza per un'elevata qualità delle produzioni, grazie non solo alle condizioni pedoclimatiche che permettono coltivazioni eccellenti di diverse specie di piante tipiche dei paesaggi della costa e dell'interno, ma soprattutto grazie alle capacità e alla dedizione degli imprenditori del luogo. Nel territorio regionale operano circa 900 aziende, di cui quasi un terzo specializzate nella produzione di fiori e piante ornamentali. Oltre la metà di tutte le aziende florovivaistiche è ubicata lungo la fascia litoranea delle Provincie di Ascoli Piceno e Fermo, il 16% circa delle aziende opera nella Provincia di Ancona, il 18% circa in quella di Macerata ed il restante 12% circa nella Provincia di Pesaro Urbino. Il Piceno, nello specifico, vanta una lunga e prosperosa tradizione nel comparto: già nel 1963 fu organizzata ad Ascoli, dalla Camera di commercio, una rassegna florovivaistica finalizzata a promuovere le tipicità vivaistiche locali. L'iniziativa verrà realizzata da Asteria, Istituto per lo sviluppo tecnologico e la ricerca applicata, in collaborazione con le organizzazioni ed aziende florovivaistiche, Università degli studi di Camerino e Istituto agrario C. Ulpiani di Ascoli Piceno. Il Piceno garden show vedrà il coinvolgimento di un gruppo di studenti che guiderà i visitatori nella conoscenza dei numerosi percorsi tematici che andranno a comporre il giardino, illustrando gli aspetti botanici e naturalistici delle specie vegetali esposte.Nel corso delle quattro mattinate saranno organizzate visite didattiche con le scuole che avranno aderito all'iniziativa, inoltre il giardino potrà essere visitato da non vedenti e ipovedenti con l'illustrazione dei vari "sentieri" in braille. La rassegna, che prevede anche un convegno, in programma il prossimo 26 settembre alle ore 16.30 all'Auditorium della fondazione di Ascoli Piceno, incentrato sulle potenzialità di sviluppo del comparto florovivaistico locale e realizzato con il determinante contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Ascoli Piceno, si rivolge a cittadini, turisti, enti, aziende, università, istituti di ricerca, associazioni di categoria, riviste specializzate ed esperti del settore florovivaistico operanti su tutto il territorio nazionale.

IMPRESAMIA.IT-WEEKEND - Veneto: Treviso verso un mondo migliore


Quinta edizione della fiera dei comportamenti etici, dal 25 al 27 settembre
Parte il 25 settembre a Treviso, la tre giorni della quinta edizione la Fiera “Quattro passi verso un mondo migliore” - organizzata dalla Cooperativa pace e sviluppo, con la collaborazione e il contributo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, della regione Veneto, della provincia di Treviso, del comune di Treviso e dell'Arpav - che avrà per tema “Riprendiamoci la Terra”, un argomento sempre più al centro del dibattito pubblico. Terra come pianeta ed elemento fisico: il terreno, la sua complessità, la preziosità, l'enorme biodiversità, le peculiarità climatiche, l'amministrazione dei nostri territori saranno lo spunto per un weekend ricco di incontri, seminari, dibatti ed esposizioni. Terra anche come agricoltura, con particolare riguardo a forme di coltivazione e allevamento rispettose dell'ecosistema e a filiere produttive a basso impatto, a partire dal commercio equo e solidale e dai presidi di Slow Food. Rilevanti le novità di quest'anno, a sottolineare la costante crescita che ha coinvolto la fiera dal 2005 ad oggi. Ampio spazio sarà dato anche ai temi dell’energia e del risparmio energetico, della bioedilizia e della corretta pianificazione del territorio. E si presenteranno anche varie forme di convivialità legate alla terra: i gruppi di acquisto solidale, gli orti condivisi e tante altre esperienze. In Fiera si potrà seguire anche un percorso culturale che condurrà alla scoperta dei diversi modi di abitare la terra, del rapporto tra le comunità e il territorio che le ospita. Accanto ad incontri di approfondimento, laboratori, workshops e degustazioni, nella mattinata di sabato 26 settembre 2009, saranno previste visite guidate per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie delle provincie venete. Scegliere un modello di alimentazione e di consumo responsabile, rispettare la terra e chi la lavora al Nord e al Sud del mondo: sono sfide importanti che possano essere vinte stimolando la curiosità e la sensibilità crescenti delle nuove generazioni. La proposta didattica progettata dalla Cooperativa pace e sviluppo in collaborazione con il Laboratorio scuola e volontariato del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso, è assolutamente gratuita ed ha già riscontrato il sorprendente interessamento di 18 classi per un totale di 450 ragazzi e numerosi insegnanti. Domenica mattina 27 settembre 2009 si svolgerà il secondo raduno dei volontari delle botteghe del mondo del commercio equo e solidale del Triveneto: oltre 300 le persone previste per una mattina di formazione, conoscenza reciproca e incontro con i produttori del commercio equo e solidale dell’Ecuador e della Palestina presenti in fiera.

IMPRESAMIA.ITMOSTRE - Ancona: esposti al pubblico i merletti dl Museo diocesano


Inaugurata venerdì 25 settembre, la mostra rimarrà aperta fino al 1 novembre
La mostra, che prende avvio dal chiostro del Museo Diocesano a Piazzale Duomo, prosegue snodandosi all’interno del Palazzo del Vecchio Episcopio tra le opere scelte sia dal punto di vista tipologico: camici, rocchetti, tovaglie d’altare, palle, copricalici; sia da quello simbolico, sia da quello tecnico: merletto a fusello, ad ago, filet, così da poterle far conoscere in una mostra che ne racconti l’uso liturgico i significati simbolico-religiosi e le varie tecniche esecutive. Gli oggetti d’uso corredati di merletti, collocati quindi nelle sale del Museo, possono colloquiare con le opere esposte e consentono una lettura inedita di alcune di esse: i manufatti tessili sono infatti accostati a tele che raffigurano vescovi, cardinali, pontefici e altri personaggi che indossano preziosi merletti simili a quelli esposti. Visitando la mostra è possibile, inoltre, osservare come l’alternanza di pieno e vuoto creata da eleganti e raffinati motivi decorativi dei pizzi realizzati con fili di lino e cotone siano piacevolmente confrontabili con gli intrecci scolpiti in pietra, con le delicate filigrane dell’oreficeria settecentesca e con i modulari intagli lignei del XVI secolo. Gli operatori del Museo sottolineeranno, di volta in volta, questo serrato dialogo che unisce le opere in mostra con quelle già presenti all'interno delle sale. Le guide, a disposizione del visitatore, racconteranno anche l'origine del merletto attraverso l'affascinante “leggenda del pescatore” che trova, come spesso accade, un fondo di verità proprio nel fatto che il primordiale intreccio delle reti da pesca può essere considerato la base del filet che, rielaborato ed arricchito da sapienti mani, diventa opera d'arte.Tra i tanti pezzi di straordinario valore esposti si segnalano un prezioso camice in mussola di cotone ricamato con fili dorati e paillettes di gusto orientale, ma di manifattura europea databile a cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo ed un finissimo merletto a fuselli tipo Bruxelles, tecnica che permette una grande varietà di motivi decorativi, destinato a bordare un camice.Il percorso prevede un’altra sede espositiva: il laboratorio di artigianato artistico “La Congrega” di via degli Orefici, dedito alla valorizzazione del tessile, nel quale vengono forniti strumenti tecnici per la lettura delle opere grazie alla possibilità di entrare in contatto con le più svariate tipologie di merletti.La mostra rimarrà aperta fino al 1 novembre con i seguenti orari: tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00, la domenica anche dalle 10.00 alle 12.00Laboratorio tessile La Congrega (via Orefici, 5) da lunedì a sabato dalle 9.30 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30Ingresso libero – visite guidateInformazioni 333.8288652

IMPRESAMIA.IT-FISCO - Alemanno dà il via al federalismo in Comune


Adeguare la gestione finanziaria del Campidoglio al principio del fabbisogno standard
Cardine dell'intesa, in base alla proposta formulata dall'assessore al bilancio Maurizio Leo, la valutazione dei "fabbisogni standard" nelle spese che il Comune sostiene per funzionare ed erogare servizi: un metodo che individua le reali "funzioni di spesa" dei singoli settori comunali. L'obiettivo è duplice: sapere in quali campi è realmente possibile ridurre la spesa ed evitare sprechi e cominciare da ora ad adeguare la gestione finanziaria del Campidoglio al principio del "fabbisogno standard" che, a federalismo fiscale compiuto, costituirà il criterio fondamentale per l'assegnazione di risorse agli enti locali. La sperimentazione del nuovo sistema ha preso il via dal protocollo d'intesa firmato dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno (nella foto), il presidente dell'Anci Sergio Chiamparino e il presidente del Consiglio Direttivo IFEL – Fondazione Anci, Giuseppe Franco Ferrari. La sperimentazione in Campidoglio (resa possibile dal contributo dell'IFEL, l'Istituto per la Finanza e l'Economia Locale dell'Anci) partirà dal confronto ("benchmarking") tra i costi che il Comune di Roma sostiene per erogare alcuni servizi essenziali e la spesa finanziata dagli altri principali comuni per servizi analoghi. Un'opera di razionalizzazione, sottolinea il Comune, che non produrrà "tagli generici e indiscriminati, ma seguirà un criterio di economicità oggettivo". Con la riforma del federalismo fiscale - si legge in una nota del Campidoglio, saranno completamente ridisegnati i rapporti finanziari tra Stato ed enti locali: non più trasferimenti ai Comuni in base alle spese degli anni precedenti (principio della "spesa storica"), ma in funzione del "valore effettivo delle prestazioni rese", calcolato appunto in base ai fabbisogni standard. Si punta così ad una maggiore efficienza nella gestione pubblica e dunque a migliori servizi per i cittadini. Senza più finanziare, in pratica, sprechi e inefficienze. Questi gli ambiti dell'attività comunale che saranno controllati: funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo; giustizia e polizia locale; istruzione pubblica, compresi gli asili nido; cultura, beni culturali, settore sportivo e ricreativo. E ancora: turismo, viabilità e trasporti., gestione del territorio e dell'ambiente, servizi sociali, servizi allo sviluppo e alla produzione. Oltre al metodo del "fabbisogno standard", precisa infine il Campidoglio, si userà anche quello del "valore medio di spesa pro capite per ciascuna funzione", reso possibile (come l'altro) dalla legge delega sul federalismo fiscale: in questo caso si considerano i valori di spesa dovuti ai "fattori strutturali propri del territorio comunale considerato", non dipendenti da scelte di governo (dimensione territoriale, età media dei residenti, tasso di occupazione ecc.). Il valore di spesa così individuato si definisce normale per il comune preso in considerazione. L'analisi della spesa storica mostrerà a quel punto gli scostamenti dalla spesa standard, non giustificabili per "particolari condizioni socio-economiche" in cui il Comune possa essersi trovato.

IMPRESAMIA.IT-UE - Strumenti finanziari: presto normativa più snella


La Commissione riduce le formalità amministrative e aumenta la tutela degli investitori
In linea con i principi di una migliore regolamentazione, la Commissione europea ha presentato una proposta di riesame della direttiva sul prospetto degli strumenti finanziari: nell'ottica di semplificazione intrapresa nell'ambito del programma d'azione per la riduzione degli oneri amministrativi nella Ue. Tale proposta è intesa ad aumentare la chiarezza giuridica e a ridurre gli oneri amministrativi per emittenti e intermediari, tenedo conto dell'importanza di migliorare il livello di tutela degli investitori e di garantire che le informazioni fornite siano sufficienti e adeguate rispetto alle esigenze degli investitori al dettaglio. La proposta è stata trasmessa per esame al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri.Charlie McCreevy (nella foto), Commissario per il mercato interno e i servizi, ha affermato che "la nuova normativa soddisfa le esigenze degli emittenti e degli investitori ed elimina gli oneri superflui a carico delle imprese. Oltre - ha aggiunto - a tener conto degli insegnamenti tratti dalla crisi finanziaria, essa garantisce che agli investitori siano date tutte le informazioni necessarie." La direttiva stabilisce le norme applicabili al prospetto che deve essere messo a disposizione del pubblico nell'UE in occasione dell'offerta pubblica o dell'ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari in un mercato regolamentato. Uno dei principali risultati è l'introduzione di un "meccanismo di passaporto", grazie al quale il prospetto approvato dall'autorità competente in uno Stato membro è valido per offerte pubbliche e ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari nell'intera Ue. La nuova normativa migliorerà l'emissione di strumenti finanziari, rendendo le norme più comprensibili (maggiore chiarezza giuridica); riducendo gli oneri amministrativi per emittenti e intermediari; offrendo ai dipendenti degli emittenti l'accesso ad una vasta gamma di investimenti e aiutando gli investitori al dettaglio ad analizzare più efficacemente le prospettive e i rischi di uno strumento finanziario prima di effettuare investimenti. Le principali modifiche proposte sono le seguenti:
gli obblighi di informativa sono resi meno complessi per alcuni tipi di emissioni (piccole società, piccoli mutuanti, emissioni di diritti e garanzie governative);
il formato e il contenuto della nota di sintesi del prospetto sono stati migliorati;
le esenzioni dall'obbligo di pubblicare un prospetto quando le società vendono tramite intermediari ("retail cascades") e per i regimi di azionariato dei dipendenti sono state rese più chiare;
gli obblighi di informativa che attualmente si sovrappongono alla direttiva sulla trasparenza sono abrogati;
gli emittenti di strumenti finanziari diversi dai titoli di capitale hanno la possibilità di determinare il rispettivo il Stato membro d'origine;
l'adeguamento della definizione di 'investitori qualificati' nella direttiva sul prospetto a quella di 'clienti professionali' della direttiva sui mercati degli strumenti finanziari.Direttiva sul prospettoLa direttiva sul prospetto è entrata in vigore il 31 dicembre 2003, con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE. Gli Stati membri erano tenuti a recepirla nel rispettivo ordinamento entro il 1° luglio 2005. In base all'articolo 31 della direttiva sul prospetto, cinque anni dopo l'entrata in vigore della direttiva la Commissione europea deve procedere alla valutazione dell'attuazione della stessa e presentare eventuali proposte di riesame. Inoltre, nel gennaio 2007 la Commissione europea ha avviato il programma d'azione per la riduzione degli oneri amministrativi nell'Unione europea, al fine di misurare i costi amministrativi derivanti dalla legislazione dell'UE e ridurre gli oneri in questione del 25% entro il 2012. Dall'esame condotto risulta che la direttiva sul prospetto stabilisce una serie di obblighi complessi a carico delle società, alcuni dei quali possono essere ridotti. Nel contempo, anche alla luce dell'attuale crisi finanziaria, si è ritenuto opportuno rivedere alcune delle norme previste da tale direttiva al fine di aumentarne l'efficienza e di migliorare la tutela degli investitori. In tale prospettiva, e in linea con i principi di una "migliore regolamentazione", la Commissione europea ha organizzato una consultazione pubblica. La proposta e la relativa valutazione dell'impatto sono il risultato di un dialogo intenso e continuo con tutte le principali parti in causa, tra cui le autorità di regolamentazione degli strumenti finanziari, gli operatori del mercato (emittenti, intermediari e investitori) e i consumatori. Sono state tenute nel debito conto le osservazioni e le analisi contenute nelle relazioni pubblicate dal comitato delle autorità europee di regolamentazione dei valori mobiliari (CESR) e dal gruppo di esperti sui mercati europei dei valori mobiliari (ESME).La proposta è disponibile all'indirizzo:http://ec.europa.eu/internal_market/securities/prospectus/index_en.htm

IMPRESAMIA.IT-LAVORO - Arriva il Sommelier del miele


Sta conoscendo un vero e proprio boom la figura dell'assaggiatore di miele
Dopo quello di vino, olio, caffè e cioccolato, sta conoscendo un vero e proprio boom la figura dell'assaggiatore di miele: un esperto capace di distinguere senza indugio tra le decine di tipologie di miele prodotte in Italia, valutandone la qualità, la purezza e la provenienza riconoscere sapori e profumi tipici.''Occorre innanzitutto avere una predisposizione naturale, ovvero un ''buon naso'' - ha spiegato Hubert Ciacci, iscritto all'Albo nazionale degli esperti in analisi sensoriale del miele e presidente della ''Settimana del miele'' che si recentemente svolta a Montalcino - poi è necessario frequentare il corso di introduzione per diventare 'assaggiatore di miele, che è aperto a tutti, dura pochi giorni e si può trovare in molte città d'Italia''.L'obiettivo del corso, che sta registrando un notevole incremento di iscrizioni, è insegnare una tecnica precisa che permetta di fornire valutazioni e formulare giudizi obiettivi sul miele. Così gli aspiranti assaggiatori, oltre alle lezioni teoriche su composizione, caratteristiche, tecnologia, legislazione, tecnica di degustazione e usi del miele, si cimentano in prove pratiche per individuare e riconoscere sapori e profumi tipici delle varie tipologie. Prima della degustazione professionale di miele è importante non bere caffè o alcolici, non fumare, non lavarsi i denti con dentifrici alla menta e non usare profumi prima dell'assaggio. L'analisi sensoriale comporta tre fasi successive: visiva, olfattiva e gustativa. Il miele va osservato nella confezione originale (per valutare soprattutto lo stato di pulizia e gli eventuali difetti di cristallizzazione), e poi versato in un apposito bicchiere a palloncino, distribuendolo sulle pareti per aumentare l'esalazione degli odori. Dopo l'esame olfattivo si prelevano quindi 1 o 2 grammi di miele che vengono portati alla bocca, insalivati, disciolti e lentamente deglutiti in modo da percepirne il gusto, l'aroma e gli eventuali retrogusti. La valutazione della struttura cristallina può essere fatta sullo stesso prelievo o su uno successivo, schiacciando il prodotto tra lingua e palato, percependo così coesione, dimensioni e forma dei cristalli.''I successivi due livelli di perfezionamento - ha aggiunto Ciacci - seguiti da un rigidissimo esame che se superato consente l'iscrizione all'Albo, sono invece riservati agli addetti ai lavori (apicoltori, tecnici di aziende alimentari, responsabili del controllo e dell'acquisto di miele presso aziende o catene di distribuzione, erboristi), perché estremamente complessi. Basti pensare che gli iscritti all'Albo ufficiale sono solo 349 in tutta Italia''.

IMPRESAMIA.IT-FOCUS - Distretto tessile di Prato fra le aree di crisi


Martini: positivo se soldi veri. Solow: diversificare o ampliare
''Il fatto che Prato sia stata inserita nella lista delle aree di crisi di per sé è positivo, speriamo che ci siano soldi veri'', ha detto Claudio Martini, presidente della Regione Toscana alla notizia dell'inserimento della città nella lista delle aree di crisi, decisa dal ministro Claudio Scajola che per l'occasione l'aveva definita "una delle prime situazioni che devono essere affrontate". L'inserimento nella legge 181 consente l'apertura a Prato di uno Sportello di Sviluppo Italia, e prevede interventi a sostegno di progetti di reindustrializzazione presentati da singole imprese. Gli interventi possono avvenire attraverso una partecipazione diretta di Sviluppo Italia al capitale di rischio, contributi a fondo perduto e contributi in conto interessi. Inoltre, c'e' la possibilita' che singole imprese che decidano di accorparsi costituendo una nuova societa' partecipino ai benefici della stessa legge 181. Per quanto riguarda la legge 99, questa prevede un accordo di programma al quale, per dettato normativo, dovra' partecipare anche la Regione Toscana. I progetti dovranno avere una valenza complessiva e riguarderanno l'interesse dell'intero distretto.''Tutto il tavolo del distretto - ha spiegato Martini, a margine del Forum Economia al cubo organizzato dalla Regione - aveva posto questo tipo di questione. Si tratta di capire che cosa c'è dentro il provvedimento perché da un pò di tempo ci sentiamo proporre risorse che non si sa bene da dove vengano''.Nell'ambito del Forum si è svolta una tavola rotonda sul tema '3 miliardi per Prato', a cui prende parte anche il Nobel Robert Solow , secondo il quale Prato deve ''diversificare'' o ''ampliare'' la sua base industriale perche' ''non può restare distretto tessile per sempre''. Il premio Nobel ha spiegato che "tentare di competere con Paesi come la Malesia non fa prefigurare un buon futuro''. Al contrario, il distretto può sfruttare la propria tradizione nel tessile per differenziare il proprio campo di attività ''Ci sono - ha spiegato Solow - produzioni ad alto uso di manodopera che non vanno piu' bene per una comunità relativamente agiata come Prato. Però - ha aggiunto - possono essere sviluppati nuovi settori industriali legati al tessile, come lo sviluppo di nuovi materiali, il design, la green economy".Sempre a proposito della situazione del distretto tessile, Martini ha sottolineato come ''anche un settore tradizionale come il tessile pratese può avere delle grandi innovazioni. Il primo che capirà come sarà il tessile nel 2050 o nel 2070 avrà un grande vantaggio. Se il filato del futuro lo inventeremo noi avremo nuovo ossigeno, se lo inventeranno i cinesi o i giapponesi noi avremo ancora meno possibilita' di competere''.

IMPRESAMIA.IT-IL PUNTO - Confagricoltura presenta a Ue piano anticrisi


Vecchioni: cofinanziamento da parte degli Stati membri senza ridurre budget agricolo Ue
Nella giornata conclusiva del Summit organizzato in Sardegna da Confagricoltura per chiedere con forza all’Europa di intervenire per arrestare una crisi dell’agricoltura, che rischia di diventare irreversibile, il presidente nazionale, Federico Vecchioni, ha presentato al Commissario europeo, Mariann Fischer Boel, un programma di lavoro di cinque punti.“Innanzitutto – ha detto Vecchioni – va affrontato con forza il presente ed il futuro della politica agricola comunitaria, che deve essere meglio utilizzata per affrontare le ricorrenti crisi di mercato con meccanismi meno rigidi, strumenti nuovi, accelerando il processo decisionale e cogliendo l’occasione del prossimo, forte, coinvolgimento del Parlamento europeo nel meccanismo del decidere. Nell’ immediato presente – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – va istituito un Fondo anticrisi finanziato con risorse comunitarie e cofinanziato dagli Stati membri da affiancare agli strumenti esistenti, che vanno comunque rafforzati. Per il futuro, dopo il 2013, serve la conferma delle risorse europee attualmente destinate al settore agricolo, semplificando e finalizzando gli strumenti alle reali esigenze delle imprese”.Poi la politica nazionale, che, “Deve decollare già oggi - ha sottolineato Vecchioni - la manovra economica ha mortificato le esigenze delle imprese. Urgono provvedimenti per stabilizzare la fiscalizzazione degli oneri previdenziali in aree montane e svantaggiate, del sostegno alle assicurazioni agevolate, quello per l’allargamento delle maglie fondiarie e l’estensione al settore agricolo dei benefici della Tremonti ter. Tutte istanze che abbiamo già rappresentate al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E va ripristinata la dotazione per finanziare i contratti di filiera: oltre 400 milioni di euro essenziali per rilanciare lo sviluppo agricolo sul territorio. Ma ci sono altri momenti non più rinviabili – ha poi aggiunto – come quello di una discussione aperta sulla programmazione degli interventi di sviluppo rurale. La lentezza della spesa ha fatto sì che, a giugno 2009, ci siano circa 800 milioni di euro per anno non spesi sui primi due anni di programmazione. Queste risorse disponibili vanno utilizzate con meccanismi agili e senza lungaggini. In prospettiva crediamo che il secondo pilastro della Pac vada semplificato riducendo gli interventi a tre tipologie, tutte dedicate specificamente agli agricoltori: finanziamento di investimenti aziendali, interventi per le prossime sfide – dalle bioenergie alla lotta al cambiamento climatico, alla innovazione – oltre ad un terzo asse tutto nuovo, che proponiamo sia attivato per finanziare un pagamento diretto di sostenibilità alle imprese che producono e sono sul mercato, che possono dimostrare di avere un certo volume di affari”.Tra i capitoli di massima crisi c’è in cima alla lista quello del latte. “Per settori come quello del latte bovino – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura – agire oggi significa già agire in ritardo. Al di là della politica comunitaria e nazionale siamo convinti che anche le parti possano fare un passo importante: se allevatori e industria chiudono un’intesa su un prezzo soddisfacente per entrambi si può aprire una nuova stagione di competitività per l’Italia in un settore dove la concorrenza estera è sempre più agguerrita. Ma – ha avverte Vecchioni, introducendo l’ultimo punto del programma di indicazioni alla Commissione europea – la crisi non colpisce solo il latte bovino. In Sardegna, per partire dalla terra che ci ospita, l’allevamento ovicaprino conta quasi per la metà della produzione zootecnica ed un quarto della produzione agricola della regione. Ma le difficoltà non mancano, a partire dai costi aziendali in continuo aumento, alle difficoltà del mercato dei formaggi. Anche a questo comparto vanno applicati senza indugio gli strumenti di mercato utilizzati per il latte bovino.Un panorama al limite del drammatico, in cui si inseriscono, purtroppo, tante altre filiere fondamentali per la nostra agricoltura e per le quali bisogna intervenire immediatamente, perché tra qualche mese potrebbe essere troppo tardi e una lunga serie di aziende agricole potrebbero già aver chiuso i battenti.Infine, contando sull’appoggio che il commissario Fischer Boel ha dato al programma di Confagricoltura sul ruolo del settore agricolo nell’abbattimento del CO2, Vecchioni ha indicato una nuova sfida: “Occorre essere consapevoli – ha concluso – che la contabilizzazione dell’assorbimento dei gas serra va affrontata con le imprese agricole, visto che la coltivazione è l’unica attività produttiva che può contribuire positivamente alla questione della lotta all’effetto serra. E’un tema strategico che significa una sola cosa: da oggi i benefici ambientali e la multifunzionalità agricola non sono uno slogan, ma vanno remunerati. Un tema che riteniamo debba far parte a pieno titolo della discussione al vertice di Copenaghen di fine anno”.