giovedì 10 settembre 2009

IMPRESAMIA.IT-REGIONI - Sicilia: concorso stilisti emergenti


Con Next Generation il Made in Sicily prende forma
Entro il 26 settembre le idee di stile Made in Sicily, da semplici schizzi di modelli su carta, potrebbero prendere realmente forma, filo e stoffa e sfilare come i grandi nomi della moda internazionale. Tutto questo grazie all'attenzione di chi della moda italiana ha fatto nei decenni il proprio motivo di vita. La prestigiosa Camera Nazionale della Moda Italiana infatti, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e Lectra, ha dato il via alla quarta edizione di “Progetto Next Generation” per promuovere e scoprire nuovi talenti. La scadenza per presentare i progetti dei giovani stilisti è fissata per il 26 settembre. “Next Generation - dicono gli organizzatori - è un progetto dedicato ai giovani designer che non abbiano ancora compiuto 30 anni, finalizzato alla ricerca di una nuova generazione di stilisti per lo sviluppo futuro del Made in Italy. Ai vincitori viene offerta l'opportunità unica - sottolineano i promotori - di avere la propria colleziono prodotta a spese di Camera Nazionale della Moda Italiana e di presentarla durante Milano Moda Milano Moda Donna, la fashion week più prestigiosa del mondo”.La Camera Nazionale della Moda Italiana é l'associazione senza scopo di lucro che disciplina, coordina e promuove lo sviluppo della Moda Italiana e per dirla con le parole di chi l'ha creata: “Rappresenta i più alti valori culturali della Moda Italiana e si propone di tutelarne, coordinarne e potenziarne l'immagine, sia in Italia sia all'estero”.

IMPRESAMIA.IT-REGIONI - Emilia Romagna: tre bandi Ue per l'acquacoltura


In pubblicazione da giovedì 20 agosto, sul bollettino ufficiale della Regione Emilia Romagna n. 148
Circa 4,5 milioni di euro per rendere più moderne le flotte, migliorare e ristrutturare i luoghi di sbarco e sostenere gli investimenti nel settore dell’acquacoltura. E’ la cifra messa a disposizione con i tre nuovi bandi Fep (Fondo europeo della pesca) 2007-2013 in pubblicazione da giovedì 20 agosto, sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia Romagna n. 148. Lo stanziamento complessivo del Fep 2007-2013 ammonta a poco meno di 16 milioni (15.937.532 euro), di cui il 50% dall’Unione Europea, il 30% dallo Stato e il 20% dalla Regione. Obiettivo, sostenere lo sviluppo dell’economia ittica regionale. Tnuovi relativi a diverse misure: investimenti a bordo dei pescherecci e selettività (Asse 1 misura 1.3), porti e luoghi di sbarco e ripari di pesca (Asse 3 misura 3.3), investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura (Asse 2 misura 2.1). La data di scadenza per la presentazione delle domande è il 29 settembre.I tre bandi indicano gli interventi ammissibili, le modalità, i criteri di presentazione delle domande e la documentazione richiesta per accedere alle singole misure. E’ prevista la retroattività con la presentazione dei documenti contabili degli investimenti effettuati a partire dal 1 gennaio 2007 ed è data priorità ai progetti già conclusi oppure esecutivi. Non sono ammissibili progetti non corredati dalle autorizzazioni, concessioni e pareri previsti dalle norme vigenti.Sono ammessi investimenti a bordo dei pescherecci a partire da 5.000 euro fino a un massimo di 150.000 euro (il contributo erogabile sarà fino al 40%). Per quanto riguarda porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca, gli investimenti si differenziano per gli importi minimi ammissibili da 20.000 euro fino a un massimo 40.000 euro per le imprese private e da 50.000 euro a 300.000 per i soggetti pubblici. Per i privati il contributo erogabile sarà del 40%, mentre per gli interventi pubblici sarà del 100%.Gli investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura, già oggetto di contributi erogati recuperando una precedente graduatoria dello Sfop (Strumento finanziario di orientamento della pesca) 2000-2006, trovano applicazione nel nuovo bando a partire da 10.000 euro fino a un massimo di 300.000 (contributo erogabile del 40%).Per maggiori informazioni, si può consultare il sito Ermes imprese (http://www.ermesimprese.it/) oppure rivolgersi al Servizio economia ittica regionale (Direzione generale attività produttive commercio turismo), e-mail: ncro@regione.emilia-romagna.it.

IMPRESAMIA.IT-IMPRESE - Torinese l'azienda che ha realizzato la vettura disegnata da Gheddafi


The Rocket ideata dal leader libico è stata interamente prodotta a Torino
E' la Tesco di corso Tazzoli l'azienda che ha realizzato i due prototipi della supermacchina disegnata dal leader libico Gheddafi. La società torinese ha anche studiato un piano per avviare la produzione della vettura in Libia. Il colonnello ha chiesto alti livelli di sicurezza e l'utilizzo di materie prime nazionali come il marmo per le finiture e le pelli. Sarà pure "Made in Libia" l'automobile "The Rocket" ("Il razzo") ideata dal leader libico Muhammar Gheddafi, ma è stata interamente prodotta a Torino. È una berlina lunga 5,5 metri e larga 1,8 metri, con motore da sei cilindri, in grado di raggiungere i cento chilometri orari in circa sette secondi. Dotata del sistema di fuel cut-off che, in caso di incidente, interrompe l'erogazione di benzina diminuendo il rischio di incendi, ha anche degli pneumatici runflat tires, che permettono di percorrere centinaia di chilometri anche quando sono bucati, e un sistema di assorbimento degli urti a bassa velocità. I due prototipi, uno bianco e uno nero, sono stati interamente realizzati nello stabilimento di corso Tazzoli per essere presentati per la prima volta ai trenta capi di Stato giunti a Tripoli per il summit africano e per i quarant'anni della rivoluzione. Per sviluppare l'indotto il Colonnello ha voluto che si utilizzassero marmi, tappezzerie e pelli lavorati da artigiani locali.L'auto, nata grazie ai fondi della della Lybian Investment & Development Company (Lidco) e concepita per utilizzare materie prime arabe come marmo e pelli , è stata realizzata dalla Tesco Ts Spa, azienda di Mirafiori che dà lavoro a circa 220 persone e che da 41 anni opera nel settore design e ingegneria per automobili. Il progetto e la realizzazione hanno richiesto otto mesi, di cui quattro per la scelta dello stile. In parallelo la Tesco ha sviluppato un business case, dei piani economici e finaziari per la creazione di uno stabilimento automobilistico e l'indotto, individuando anche tra i costruttori internazionali una piattaforma per produrre la vettura. Ora si sta passando all'analisi del business con la Lidco per definire gli obiettivi generali (prodotto, volumi, mercati di vendita e piattaforma di produzione) e, alla fine, il governo deciderà se far partire la produzione La Tesco fornisce il suo supporto a Fiat, Lamborghini, Mercedes e aziende dei mercati emergenti in Asia, Brasile e nei paesi islamici.

IMPRESAMIA.IT-UE - Accise gasolio serre: Italia farà ricorso


Contro il provvedimento che costringerebbe gli operatori del settore a restituire ben 48 milioni “Abbiamo deciso, insieme agli assessori alle politiche agricole delle Regioni interessate, di fare ricorso alla Corte di giustizia europea contro il provvedimento dell’Unione europea riguardante la restituzione degli sconti sulle accise sul gasolio concessi dal Governo italiano dal 2000 al 2004 ai serricoltori”. Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha annunciato il ricorso alla Corte di giustizia europea contro il provvedimento di Bruxelles che costringerebbe gli operatori del settore a restituire ben 48 milioni di Euro. “Gli uffici del Ministero, ha proseguito Zaia, sono già al lavoro per fornire in tempo utile all’Avvocatura dello Stato e al Dipartimento per le politiche comunitarie tutti gli elementi per depositare il ricorso.” “Gli imprenditori e gli operatori delle serre subirebbero un colpo terribile a causa di una decisione che consideriamo non solo ingiusta per gli operatori, che si sono semplicemente avvalsi di una norma dello Stato italiano, ma anche fondata su una presunta disparità di trattamento rispetto agli agricoltori che coltivano in pieno campo, non tenendo conto della profonda diversità dei due comparti.” Il ricorso dovrà essere presentato alla Corte di giustizia europea entro il 23 settembre.

IMPRESAMIA.IT-IL CASO - Cerignola o dell'incubatore che non parte


Terminati i lavori edili, l'incubatore è senza le imprese
Secondo un modello già collaudato da Sviluppo Italia, l'incubatore è destinato a dare impulso allo sviluppo economico della zona con servizi altamente qualificati e riordinare il traffico delle merci di un vasto territorio interprovinciale, caratterizzato dalla presenza di numerose imprese operanti nel settore dell’agroalimentare. Ma, a lavori edili sono ormai terminati, delle imprese "da incubare" non se ne sa nulla. Negli ultimi contatti tra l’ex sindaco, Matteo Valentino ed i vertici di Sviluppo Italia fu concordata la costituzione di una commissione tecnica per la selezione dei progetti a cui avrebbero dovuto partecipare i rappresentanti delle Facoltà di agraria e economia dell’Università di Foggia e dell’Assindustria di Capitanata e, quando riprenderanno i contatti sarebbe forse il caso di attualizzare gli obiettivi da raggiungere, posto che l’idea di un incubatore mirato sull’agroalimentare risale a circa 12 anni fa, quando fu costituita la società mista Ceriservice, poi dismessa. Oggi, infatti, non ha più molto senso puntare esclusivamente sull’agroalimentare, mentre sarebbe il caso di puntare sull’indotto. Comunque l'incubatore di Cerignola, i cui lavori edili sono praticamente ultimati, è stato realizzato nella zona industriale all’interno dell’Interporto e progettato su un’area complessiva di 2.405 metri quadri, dei quali 2.205 destinati ad ospitare imprese e 200 per spazi comuni. Per quanto riguarda la incubazione di nuove imprese, ne dovrebbero nascere 10 per volta, come nei centri di di Taranto, Casarano e Bari-Modugno, dove già operano oltre 80 imprese che hanno garantito nuova occupazione ad oltre 500 unità lavorative. Oltre alle infrastrutture, le 10 nuove imprese si avvarranno dei contributi e dei benefici garantiti dal fondo incentivi agli investimenti e dal consorzio di garanzia fidi creati da Sviluppo Italia per migliorare capacità finanziaria e condizioni di accesso al credito a vantaggio delle iniziative imprenditoriali.

IMPRESAMIA.IT-CDM - Consiglio dei ministri n. 61: comunicato finale


Il Consiglio dei Ministri si è riunito mercoledì 9 settembre alle ore 12,30 a Palazzo Chigi
In apertura dei lavori il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha informato i ministri che il presidente della Repubblica, in visita di Stato dal 12 settembre prossimo nella Repubblica di Corea ed in Giappone, intende conferire l’incarico di esercitare le proprie funzioni al Presidente del Senato, a norma dell’articolo 86, primo comma, della Costituzione. Il Consiglio ha preso atto.Su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, è stato poi completato l’esame del decreto-legge finalizzato al rapido assolvimento di obblighi nei confronti dell’Unione europea e ad ovviare a procedure di infrazione a seguito di ritardato o non corretto recepimento di direttive comunitarie. Il decreto, inoltre, disciplina la tutela del “Made in Italy” e, limitatamente all’anno scolastico 2009 – 2010, prevede che le supplenze temporanee siano assegnate, con precedenza assoluta, al personale docente ed ATA già destinatario di supplenze annuali nel precedente anno scolastico. Infine il decreto modifica la normativa in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica, così da adeguare la disciplina all’ordinamento comunitario e incrementare la spinta liberalizzatrice in un quadro regolatorio certo e chiaro, che incentiva l’iniziativa dei soggetti privati, riduce i costi per le pubbliche amministrazioni e garantisce la migliore qualità dei servizi resi agli utenti. Nel lavoro preparatorio del regolamento di delegificazione dell’intera materia sono emersi diversi elementi di problematicità ai quali si pone rimedio con la norma inserita nel decreto-legge.In particolare, si chiarisce che l’affidamento a società mista pubblica e privata mediante procedura ad evidenza pubblica per la selezione del socio operativo (cosiddetta “gara a doppio oggetto”) rientra tra le modalità ordinarie di affidamento della gestione dei servizi pubblici locali, in linea con la Comunicazione interpretativa della Commissione europea del 5 febbraio 2008 sull’applicazione del diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni ai partenariati pubblico-privato istituzionalizzati, prevedendo, contestualmente, che al socio privato sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40 per cento.Al fine di eliminare uno degli aspetti di maggiore criticità emersi in sede di applicazione della vigente normativa, si precisa il regime transitorio degli affidamenti non conformi alla nuova disciplina di adeguamento al diritto comunitario.Quanto all’ipotesi straordinaria di affidamento “in house” della gestione, sottoposta a stringenti requisiti verificati dall’Autorità garante per la concorrenza e i mercati, si precisa che il parere di quest’ultima è reso soltanto in via preventiva, introducendo, altresì, il silenzio assenso in caso di mancata espressione del parere entro sessanta giorni.Altri interventi riguardano i divieti rivolti a soggetti titolari di affidamenti diretti relativamente all’acquisizione della gestione di servizi ulteriori o in ambiti diversi e alla partecipazione a procedure ad evidenza pubblica per l’affidamento, nonché l’assoggettabilità al patto interno di stabilità cui devono essere sottoposte le sole società “in house” affidatarie della gestione di servizi pubblici locali.Il Consiglio ha poi esaminato, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, una norma di attuazione dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige sull’equipollenza dei titoli di studio per l’accertamento della conoscenza delle lingue italiana e tedesca ai fini dell’accesso ai concorsi nel pubblico impiego in provincia di Bolzano. E’ stato deciso di rinviare il testo alla Commissione paritetica per approfondimenti tecnici.Il Consiglio dei Ministri ha quindi approvato, su proposta del Ministro degli affari esteri, Franco Frattini:- due disegni di legge per la ratifica e l’esecuzione dei seguenti Atti internazionali:1) Accordo di sede con il Network internazionale di Centri per l’astrofisica relativistica in Pescara (ICRANET);2) Accordo con la Repubblica di Panama sulla promozione e la protezione degli investimenti.Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, è stato quindi avviato l’esame di uno schema di regolamento che, nel dare attuazione alla legge finanziaria 2008, fissa il limite massimo del trattamento economico complessivo di coloro che percepiscono emolumenti o retribuzioni a carico della finanza pubblica.Il Consiglio ha infine esaminato, su proposta del Ministro per gli affari regionali, Raffaele Fitto, talune leggi regionali, a norma dell’art.127 della Costituzione.

IMPRESAMIA.IT-ENERGIA - Agevolazioni fiscali per stufe e caminetti


Gli addetti ai pavori ne parleranno insieme ai colleghi europei il 24 febbraio 2010 Agevolazioni fiscali anche per stufe e caminetti purche' rispettino l'ambiente e siano sicuri al pari degli impiantitermici. La novità contenuta nella risoluzione 215E della Agenzia delle Entrate viene salutata come "una svolta culturale" dall'Anfus, l'associazione dei fumisti e degli spazzacamini in vista della stagione invernale.Una riprova del cambiamento dei tempi sono anche le norme Uni delle quali è in corso di revisione la Uni 10683 che riguarda l'installazione dei caminetti e stufe, maggiore tutela del consumatore, migliore precisione del fumista, sicurezza dell'impianto.Si tratta di una svolta importante per il mercato italiano degli apparecchi a biomassa, sottolinea ancora l'Anfus, che mette in risalto come l'associazione attraverso l'autofinanziamento, senza mai attingere a fondi o aiuti statali, provvede alla formazione, attraverso la scuola Fuspa degli operatori.La risoluzione, precisa l'Anfus, è nata in risposta all'istanza di interpello presentata dal proprietario di un edificio situato nel centro storico di un Comune colpito da terremoto ed in risposta alle naturali richieste di tutti i tecnici che lavorano quotidianamente sugli impianti a legna. Per le importanti novità legislative e fiscali tutti i fumisti e gli spazzacamini italiani si danno appuntamento a Verona dal 24 febbraio 2010 per discuterne insieme ai colleghi

IMPRESAMIA.IT-E-COMMERCE - Adiconsum chiede oscuramento e garanzie


Giordano: banditi informatici che spesso mettomo a rischio la salute dei consumatori
Troppe truffe e raggiri con la vendita di prodotti attraverso i siti internet Adiconsum chiede al Commissario Europeo Kuneva, l'oscuramento immediato dei siti e-commerce, e al Governo una legislazione garante dei diritti dei consumatori. "Adiconsum e il Centro Europeo Consumatori - ha dichiarato Paolo Landi, segretario generale - denunciano da tanto tempo truffe e raggiri attraverso il commercio informatico". "Bene la denuncia del Commissario Europeo Kuneva - ha aggiunto Pietro Giordano segretario nazionale Adiconsum - che ha indagato e smascherato una mole enorme di siti che ingannano e raggirano giornalmente i consumatori, che non riescono spesso a difendersi da veri e propri banditi informatici privi di scrupoli e che spesso mettono a rischio la stessa salute e sicurezza dei consumatori sprovveduti, immettendo sul mercato prodotti farmaceutici (anabolizzanti, ecc.) e merci contraffatte, alimentando così i patrimoni delle organizzazioni criminali ormai anch'esse globalizzate.

IMPRESAMIA.IT-PARAFARMACIE - MNLF: troppe strumentalizzazioni


Come ha evidenziato l'inchiesta di Altroconsumo, i prezzi sono competitivi
Movimento Nazionale Liberi Farmacisti nel complimentarsi con l’indagine di Altroconsumo, continuo stimolo al miglioramento del rapporto con il cittadino-consumatore, rileva come troppe siano le strumentalizzazioni in atto. "Invece di far tesoro dell’inchiesta di Altroconsumo - ha dichiarato Vincenzo Devito, presidente del MNLF - le Associazioni dei titolari di farmacia e alcuni rappresentanti delle corporazioni, speculano manipolando i dati al fine di difendere i propri privilegi. Il sistema farmacia è sentinella solo dei prezzi elevati - ha ribadito Devito - riprova ne è che i titolari di farmacia adottano, nella maggioranza dei casi, il prezzo consigliato dalla ditta produttrice come quello di vendita senza nessuna diminuzione di prezzo per il cittadino".Buono - spiega in una nota il MNLF - il risultato degli esercizi di vicinato, parafarmacie che, in condizioni commerciali nettamente meno favorevoli di supermercati e farmacie continuano ad essere altamente competitivi ed a praticare prezzi contenuti. Questo, malgrado continuano ad essere sfavorevoli le condizioni di cessione dei farmaci da parte della distribuzione intermedia. Distribuzione direttamente, o indirettamente controllata per buona parte dai titolari di farmacia. Certo - conclude la nota del MNLF - se le liberalizzazioni ricevessero nuovo impulso, invece di essere continuamente poste in discussione, allargandole anche ai farmaci di fascia C, quelli con obbligo di ricetta, ben più rilevanti sarebbero i vantaggi per i consumatori.Consumatori che in larga maggioranza apprezzano le liberalizzazioni avvenute con il decreto Bersani come dimostra la larga partecipazione di comuni cittadini alla raccolta di firme “Non uccidere le parafarmacie, non uccidere le liberalizzazioni” voluta dal MNLF.

IMPRESAMIA.IT-COMMERCIO - Vicolungo Outlets: punto vendita Diffusione Tessile


L'ampliamento realizzato da Neinver con un investimento di oltre 3,6 milioni di euro
La spagnola Neinver, 3° player europeo nel settore degli outlet, e Diffusione Tessile, società parte di un gruppo italiano leader nell’abbigliamento femminile di alta gamma, annunciano l’apertura di un nuovo punto vendita a Vicolungo Outlets che si affianca a Castel Guelfo Outlet. Il punto vendita di Diffusione Tessile va a occupare interamente l’ampliamento della fase 2 di Vicolungo Outlets, realizzata da Neinver con un investimento di oltre 3,6 milioni di euro. Lo spazio commerciale appena ultimato, che va ad integrarsi nella struttura già esistente riprendendone le linee architettoniche, si estende su di una superficie di oltre 2.000 m² di GLA. A seguito dell’ampliamento anche i posti auto sono stati incrementati di 150 unità.Antonio Farini, amministratore delegato di Diffusione Tessile, ha commentato: “Siamo fiduciosi che questa ennesima sfida di Diffusione Tessile si rivelerà vincente, in quanto sia il nostro prodotto che il layout del punto vendita sono particolarmente adatti al target di riferimento di Vicolungo Outlets” (la cui fase 2 è stata inaugurata nell’aprile 2008, si estende oggi su di una superficie totale di 32.000 m² di GLA e ospita oltre 130 punti vendita - ndr).Alvaro Valiente, direttore generale di Neinver in Italia, ha dichiarato “Siamo felici che l’ampliamento della fase 2 di Vicolungo Outlets veda l’apertura del punto vendita di Diffusione Tessile, oltre 2.000 m² che ospiteranno prodotti dell’alta manifattura italiana che vanno ad arricchire ulteriormente la già ampia offerta di Vicolungo Outlets”. Oggi NEINVER è leader di mercato in Germania, Polonia e Spagna ed è la terza società di gestione di outlet in Europa.

IMPRESAMIA.IT-INDUSTRIE - Scajola: bene l'accordo per la Cnh di Imola


Al Mise un tavolo anche con Fiat e sindacati
Il ministro dele Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto al Ministero del Lavoro per la per la vertenza relativa allo stabilimento Case New Holland (Cnh) di Imola. Le parti convocate al Ministero del Lavoro hanno concordato un percorso basato su uno specifico ammortizzatore sociale per i lavoratori del sito interessato consistente nel riconoscimento dello stato di crisi della durata di un anno. Si tratta dello strumento che viene applicato a tutte quelle aziende sul territorio nazionale che soffrono la difficile congiuntura economica e che non abbisogna di specifiche causali. L'azienda si è impegnata a mantenere in Italia tutte le produzioni del movimento terra, trasferendo, quindi la produzione nel sito di Lecce. Inoltre, le parti hanno convenuto di istituire un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo economico al quale siederanno la stessa Fiat ed i sindacati metalmeccanici, tutti impegnati a pianificare azioni tese alla riqualificazione del sito produttivo e a garantire l'assorbimento di parte dei 460 lavoratori Cnh di Imola. “Gli impegni presi oggi hanno sciolto uno dei nodi più complessi del piano industriale del settore auto, su cui il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando da tempo con grande determinazione”, ha dichiarato il ministro. In particolare l’accordo consente di avviare un confronto costruttivo sulle prospettive industriali del sito.Il Ministero dello Sviluppo Economico sarà impegnato già dalle prossime settimane a favorire, assieme alla Regione Emilia Romagna e agli enti locali, la ricerca di nuove soluzioni industriali per l’area di Imola.

IMPRESAMIA.IT-UE - Etichette: in attesa di Dop e Igp, non indurre in errore


E' possibile utilizzare riferimenti geografici per i prodotti in attesa di registrazione
La denominazione di un prodotto alimentare contenente riferimenti geografici, che non è registrata come denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta, ma è in attesa del parere della Commissione Ue, può essere legittimamente utilizzata in etichetta, a condizione che questa non induca in errore il consumatore medio normalmente informato.Lo ha precisato la Corte di Giustizia dell'Unione Europea spiegando che spetta ai giudizi nazionali la valutazione dei singoli casi, e che questi possono prendere in considerazione, come elemento oggettivo in grado di modificare le aspettative di un consumatore ragionevole, la durata dell'uso della denominazione. Al contrario, la buona fede di un produttore o rivenditore, essendo un elemento soggettivo, non può incidere sull'impressione oggettiva suscitata nel consumatore dall'uso di una denominazione geografica in un'etichetta.La sentenza emessa dai giudici del Lussemburgo si riferisce ad un caso particolare, quello del "Salame Felino" prodotto dalla GSI, una società con sede sociale a Modena, che produce e vende salami. Nel 2002 la polizia municipale di Milano contestava all'azienda il fatto di aver messo in commercio un salame prodotto a Modena ma sulla cui etichetta compare la denominazione "Salame tipo Felino", con la parola "tipo" scritta in caratteri minuscoli e con nessun elemento ulteriore circa il luogo di produzione.

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Ravenna: resiste una azienda meccanica su due


Bene anche chi produce tecnologie innovative per il settore enologico
Un'azienda meccanica su due della Provincia di Ravenna resiste alla crisi, mentre meno stabile si mostra il settore dell'edilizia e delle costruzioni. A cedere è invece il comparto ceramica. A rilevarlo è il Centro Studi Economico e Finanziario Esg89 che ha condotto un'indagine sui settori produttivi dominanti nella Provincia di Ravenna, analizzando in particolare quello meccanico, dell'edilizia-costruzioni e della ceramica. Nella rilevazione, su un campione di 63 Top aziende, 34 testimoniano una andamento in positivo nel trend di fatturato e 32 in quello dell'utile per l'esercizio 2008. "Tra di esse -riferisce lo studio di Esg89 - svetta Cosmi Spa: 50.932.810 euro di fatturato, rispetto ai 46.143.538 del 2007, per l'azienda che dal 1981 ha raggiunto una solida e concreta posizione imprenditoriale, passando inoltre da una perdita d'esercizio a un utile netto di 550.936 euro". "Altra realtà in buono stato di consolidamento -sottolinea ancora Esg89 - è Diemme Spa, produttrice di tecnologie innovative per il settore enologico: per il 2008 la società registra una crescita del fatturato del 9% e un rafforzamento dell'utile netto, che sale così da 535.220 euro a 1.758.372 euro".

IMPRESAMIA.IT-REGIONI - Sardegna: vietata pesca a strascico e polpi


Per il fermo biologico, dalla Regione aiuti ai pescatori
Fino al prossimo 8 ottobre nelle acque della Sardegna sarà vietata la pesca alle imbarcazioni abilitate ai sistemi a strascico e/o volante, che potranno esercitare l'attività soltanto al di fuori del mare territoriale dell'isola. L'interruzione potrà durare, su base volontaria, fino al 23 ottobre, per non meno di otto giornate lavorative. Per il fermo biologico, disposto con un decreto firmato ieri dall'assessore all'Agricoltura e Pesca Andrea Prato, la Regione concederà aiuti ai pescatori, le cui imbarcazioni siano iscritte nei compartimenti marittimi dell'isola. Sempre da oggi fino all'8 ottobre prossimo non si potranno pescare polpi (la specie octopus vulgaris, il polpo comune) nel golfo di Oristano, nelle acque comprese fra Capo Frasca e Capo San Marco. Lo prevede un altro decreto firmato ieri dall'assessore Prato, che vieta anche la pesca sportiva. In caso di cattura accidentale, gli esemplari andato ributtati in mare. Una relazione tecnica del luglio scorso del dipartimento di biologia animale ed ecologia dell'Università di Cagliari supporta la decisione del fermo biologico per tutelare una delle fasi più critiche del ciclo vitale del polpo e garantirne l'accrescimento e il ripopolamento. Con un altro decreto l'assessore alla Pesca ha disciplinato l'impiego delle reti da posta fisse nel mare della Sardegna e attorno alle isole minori: si potranno utilizzare soltanto quelle con apertura della maglia non inferiore a 40 millimetri. Dovranno, inoltre, essere munite di segnali costituiti da galleggianti gialli, distanziati fra loro non più di 200 metri. Alle estremità dovranno essere visibili, a distanza non inferiore a mezzo miglio, bandiere di giorno e fanali di notte, sempre gialli. Il decreto vieta di collocare le reti a una distanza inferiore a 200 metri dalla congiungente i punti piu' foranei, naturali o artificiali, che delimitano le foci e gli altri sbocchi in mare dei fiumi o di altri corsi d'acqua.

IMPRESAMIA.IT-PMI - Lazio: Imprebanca operativa dal 2010

La nuova banca sarà operativa dal prossimo anno con 4 sportelli
Una banca degli imprenditori per gli imprenditori, questo lo slogan ufficiale a significare che gli imprenditori rivestiranno il ruolo di utenti e amministratori di una banca multifunzione, che promette di rispondere alle esigenze di cittadini e imprese del territorio, di cui conoscono alla perfezione le problematiche. L'obiettivo è quello di fornire alle Pmi un servizio innovativo e semplice, mettendo insieme il Gruppo Banca Finnat, la compagnia assicurativa Ina e l'ente per concessioni ai lavoratori aziendali - Ecla. La nuova banca sarà operativa dal 2010 con 4 sportelli e la prima filiale sarà aperta presso la sede romana della Confcommercio di via Properzio.Il presidente Confcommercio Roma e Lazio, Cesare Pambianchi (nella foto il primo a sinistra), e quello della Finnat, Giampiero Nattino, hanno tenuto ieri a battesimo Imprebanca, il nuovo istituto di credito delle piccole e medie imprese laziali, dopo la recente autorizzazione ad operare da Bankitalia. Sono in tutto 46 i gruppi imprenditoriali importanti per l'area economica romana e del Lazio da cui nasce Imprebanca, il cui direttore generale sarà Riccardo Lupi, responsabile della direzione finanziaria Bnl fino al 2007.Gli obiettivi sono ambiziosi: 50 milioni di capitale, quattro filiali nel 2010 - da portare a 13 oltre a 6 punti sul territorio entro cinque anni - 25mila clienti retail e 5mila Pmi entro il 2015.

IMPRESAMIA.IT-FIERE - Al via Sana, il tradizionale Salone bolognese


A Bologna, dal 10 al 13 settembre torna la fiera del Biologico e del buon vivere
Alimentazione, Salute, Benessere e Abitare sono i tre poli intorno ai quali si apre uno spazio di dialogo, di confronto e di crescita per consumatori esigenti e in più sportelli informativi a disposizione del pubblico, aree di documentazione, incontri e conversazioni.Due gli spunti di riflessione di questa edizione: il Biologico continua a crescere, in controtendenza assoluta rispetto al comparto agroalimentare nel suo complesso. Anche in un periodo di crisi come quello attuale riscuote infatti l'apprezzamento dei consumatori che, sempre più, mettono il cibo al centro di una vita sana. E cresce anche il comparto del Benessere che oggi attribuisce alla salute il significato più complesso di star bene, disentirsi bene e di piacersi rinforzando così lo stretto legame fra alimentazione, salute e bellezza. Il Settore Benessere è appunto il protagonista di questa edizione, avvalorato dai dati del focus dell'Osservatorio permanente sui consumi diretto da Giampaolo Fabris, che verranno presentati in occasione del convegno "Verso una sana crescita. Nuove realtà, nuovi scenari". Tale incontro aprirà ufficialmente Sana, nella mattinata di giovedì10, e conterà la partecipazione di filosofi, storici, architetti e designer."Abbiamo già iniziato il lavoro di analisi - spiega Fabris -, e possiamo anticipare che i dati raccolti indicano un crescente interesse e favore nei confronti dei cosmetici naturali, che accomunano, agli occhi di chi li usa, alla specificità della funzione anche effetti terapeutici. Da segnalare il protagonismo nuovo di una domanda di eticità e di rispetto per la natura nei/dai prodotti che si acquistano". Novità di rilievo sarà lo "Spazio Officinale", un'area studiata per gli operatori professionali della filiera delle piante officinali e per quelli del benessere. Al Palaexpò diBologna Ferie, anche una zona di incontro riservata a seminari e workshop. Tra gli incontri in programma: "la Comunicazione interpersonale tra cliente ed erborista" (giovedì 10 in mattinata), "Igiene e tracciabilità, dalla produzione primaria all'erboristeria" (sempre nella mattina di sabato 12), Qualità delle erbe. Le responsabilità del coltivatore e dell'erborista (sabato 12 nel pomeriggio).Un'attenzione particolare merita anche la sezione "Nel giardino dei semplici. Erbe e fiori tra scienza, bellezza e natura" definito come il cuore-mostra di questa edizione, "un omaggio alla tradizione del Rinascimento - spiega una nota - che ha visto fiorire giardini di erbe officinali in tutte le Università dove gli studenti potevano studiarle e imparare a riconoscerle".

IMPRESAMIA.IT-EVENTI - Fino a domenica, in mostra l'eccellenza del Chianti


Dal territorio del Gallo Nero le potenzialità per uscire dalla crisi vitivinicola
Dall'11 al 13 settembre a Greve in Chianti, in provincia di Firenze, torna la rassegna del Chianti Classico, unica manifestazione a rappresentare il territorio del Gallo Nero con stand di degustazione, spettacoli, mostre e concerti che animeranno il ricco calendario di appuntamenti . Una edizione che vedrà la forte partecipazione dei produttori in piazza per fare conoscere uno dei prodotti toscani più conosciuti e apprezzati nel mondo. Previsti anche due convegni: 'Il vino tra legislazione e mercato', organizzato in collaborazione con il Consiglio regionale, e 'Il Turismo in Chianti'. ' 'La rassegna di Greve in Chianti - ha commentato il consigliere Nicola Danti - sarà l'occasione giusta per tornare a discutere sulle potenzialità e i problemi del settore vitivinicolo che non è escluso dalle difficoltà portate dalla crisi economica. Sono ormai diversi anni che la produzione vinicola anche di qualità o di eccellenza soffre trasformazioni di mercato, mutamenti legislativi, concorrenza spietata da parte di nuovi 'competitors'. La Regione, nell'ambito delle proprie competenze, ha saputo rispondere sempre e bene. Serve però - ha aggiunto Danti - un ulteriore sforzo per difendere i produttori dalla difficile situazione che deriva dalle cantine piene con un mercato che deve far fronte ad una compressione della domanda, stretta creditizia, rallentamento nei pagamenti, crescita delle esposizioni debitorie. Le nuove normative europee sul vino possono rappresentare sia un'opportunità ma anche una minaccia per questo settore strategico per l'economia regionale''.

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Agricoltura: summit con Boel, Zaia e De Castro

Una via d'uscita, misure europee, mirate al sostegno ai mercati agricoli
Confagricoltura lancia le misure di protezione contro la crisi che sta azzerando i redditi degli imprenditori del settore (esempi significativi sono i prezzi pagati ai produttori di frutta che, secondo i dati Ismea, tra agosto 2009 e lo stesso mese del 2008 sono scesi in media del 30%, quelli degli ortaggi del 15,8%. Male anche i cereali (-31,2%) e il latte (-15%).Per esplicitare la sua linea la Confederazione guidata dal presidente Federico Vecchioni (nella foto) ha organizzato un importante summit in Sardegna a cui prenderanno parte la Commissaria europea all’Agricoltura, Mariann Fischer Boel, il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, l’Assessore regionale all’agricoltura, Andrea Prato, e che vedrà il coinvolgimento dell’intera Giunta regionale sarda. Saranno tre giorni (dal 23 al 25 settembre, a Cagliari) di confronto ad alto livello, durante i quali la Commissaria potrà anche avere una presa di contatto diretta con l’economia agricola dell’isola visitando alcune aziende associate a Confagricoltura.“La possibile via di uscita anticrisi che abbiamo individuato – ha detto il presidente Vecchioni – è quella di misure europee, mirate ad un’azione generale di sostegno ai mercati agricoli. Un’azione che va svolta attraverso la formulazione innovativa degli strumenti messi a disposizione dalla Ue per queste situazioni d’emergenza. Parallelamente riteniamo necessaria un’iniziativa di supporto che coinvolga trasversalmente gli europarlamentari italiani e li impegni per garantire la continuità di un settore strategico per l’economia, ma che, soprattutto nel nostro Paese, non riesce ad ottenere giuste remunerazioni per le sue produzioni, seppur di altissima qualità”.A dimostrazione di quanto sostiene il presidente di Confagricoltura c’è il rapporto appena pubblicato da Confindustria in cui il minor costo della spesa alimentare viene indicato come uno dei motori di spinta della ripresa economica che si sta avviando.“Proporremo alla Commissaria Fischer Boel le nostre riflessioni su una politica agricola comunitaria sempre sotto attacco nella parte dei fondi destinati alle imprese e al mercato, ma mai scalfita per quanto riguarda le spese della burocrazia”, annuncia Vecchioni e aggiunge: “C’è un livello di sacche di inefficienza che il sistema non può più sopportare, soprattutto in tempi di crisi come questi. L’agricoltura ha fatto sinora da diga al carovita e adesso non può essere lasciata dissanguare dopo questo sforzo. Ognuno deve farsi carico della sua parte di responsabilità nel percorso del cibo dal campo alla tavola e dell’equità dei prezzi dalla produzione al consumo”.

IMPRESAMIA.IT-FORMAZIONE - Umbria: a scuola di maglieria

Contro la crisi servono figure professionali altamente qualificate
Combattere la disoccupazione e contribuire alla qualità delle produzioni tessili umbre formando figure professionali particolarmente ricercate nel settore del tessile e abbigliamento umbro: questa la finalità del percorso formativo per maglieriste, in calendario da dicembre. Organizzato da Sistemi Formativi Confindustria Umbria e finanziato dal Fondo Sociale Europeo nell'ambito del Bando Occupabilità della Provincia di Perugia. Negli ultimi anni, spiega una nota, le imprese che aderiscono al sindacato dell'abbigliamento, del tessile e delle calzature di Confindustria Perugia, guidato da Gianluca Mirabassi, avevano segnalato la necessità di formare alcune delle figure professionali di riferimento per il comparto come maglieriste, rammagliatrici, rammendatrici, figure cardine per mantenere alti gli standard di qualità e di artigianalità dell'impresa tessile umbra. "Le nostre aziende - ha detto il presidente Mirabassi - da tempo si sono rese conto che e' una questione di fondamentale importanza, per mantenere elevati i livelli di qualita', competitività e artigianalità, realizzare iniziative volte a supportare il ricambio generazionale delle maestranze aziendali dlla cui professionalita' non possiamo fare a meno". Nella consapevolezza dell'importanza della formazione, nel 2006 è stato costituito il Polo formativo IN.TEX Umbria nato dalla sinergia fra imprese, Università, centri di ricerca, associazioni di categoria, enti di formazione e istituti scolastici e volto ad erogare percorsi formativi per la qualificazione professionale degli operatori delle imprese del settore. Il corso per maglieriste è frutto di questa esperienza e intende offrire una prima risposta mediante la realizzazione di un percorso formativo integrato, orientato alla formazione ed al successivo inserimento lavorativo di disoccupate. "La maglierista oggi - ha aggiunto Mirabassi - è una figura professionale altamente qualificata, con competenze specifiche su sicurezza e controllo qualità e capace di garantire la produzione di un capo di maglieria attraverso l'utilizzo delle più moderne tecnologie e di macchinari all'avanguardia". Il corso, destinato a 15 donne che abbiano frequentato la scuola dell'obbligo, disoccupate o inoccupate e domiciliate nella Provincia di Perugia, si articola in 300 ore di formazione d'aula e 4 mesi di tirocinio da svolgere nelle aziende che aderiscono al progetto. E' interamente gratuito e alle allieve verrà riconosciuta una borsa di studio per i quattro mesi di tirocinio.

IMPRESAMIA.IT-CDM - Servizi pubblici locali: norma pro privati


Il decreto legge ha il fine di aumentare la liberalizzazione dei servizi pubblici locali
“Sono molto soddisfatto per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di una norma che, emendando l’articolo 23 - bis del decreto legge 112 del 2008, risolve alcuni nodi interpretativi dell’applicazione della precedente norma in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica.” Lo afferma il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto (nella foto). “Come è noto – ha proseguito il ministro - l’articolo 23 bis introduce una disciplina comune per il conferimento della gestione, per la definizione della transizione al nuovo regime con una serie di norme a carico dei soggetti titolari della gestione di servizi pubblici locali non conferiti mediante procedure competitive e affida al Governo il compito di emanare un regolamento di delegificazione. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri – ha precisato Fitto - ha il fine di aumentare la liberalizzazione dei servizi pubblici locali agevolando l’iniziativa dei privati, riducendo i costi per le pubbliche amministrazioni e garantendo una migliore qualità per gli utenti.In particolare, si chiarisce che l’affidamento a società miste pubbliche e private, mediante procedura ad evidenza pubblica per la selezione del socio operativo (cosiddetta “gara a doppio oggetto”), rientra tra le modalità ordinarie di affidamento della gestione dei servizi pubblici locali, in linea con la Comunicazione interpretativa della Commissione europea del 5 febbraio 2008, prevedendo, contestualmente, che al socio privato sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40 per cento. La previsione di una partecipazione del socio privato al capitale non inferiore al 40% - ha proseguito il Ministro - impone nei fatti un ruolo del privato nella gestione della società mista che incentiva l’efficienza.Sempre in tema di affidamento della gestione voglio ribadire la straordinarietà – direi una residualità marginale – dell’affidamento in house della gestione, sottoposta a stringenti requisiti verificati dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.Rimuovendo ulteriori dubbi interpretativi e potenziali sovrapposizioni di competenze tra Autorità di regolazione e l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, si precisa che il parere di cui al comma 4 è reso soltanto da quest’ultima ed ha natura preventiva.Al fine di eliminare – ha sottolineato il Ministro Fitto - uno degli aspetti di maggiore criticità emersi in sede di attuazione del citato articolo 23-bis, delineando il regime transitorio degli affidamenti non conformi alla nuova disciplina.La norma approvata oggi fa chiarezza su tutto questo ed offre un quadro di transizione, certo ed equilibrato rispetto all’armonizzazione dei vari interessi in campo e dalla chiara impronta liberale.In sintesi, per quanto riguarda la fase transitoria, l’in house torna ad essere ipotesi marginale e straordinaria; vengono allineate le società miste ai più stringenti criteri espressi dagli orientamenti comunitari in materia di partenariato pubblico privato istituzionalizzato (PPPI).Per quanto riguarda gli affidamenti diretti alle imprese quotate in Borsa viene contemperato l’interesse ad una maggiore concorrenza a quello della tutela del risparmio, disponendosi una riduzione della partecipazione pubblica tale da valorizzare il ruolo degli investitori privati e delle fondazioni dai quali potrebbe giungere un prezioso contributo di capitali, come auspicato dalla stessa Autorità garante della concorrenza e del mercato.Al fine di completare, entro la fine dell’anno, il riassetto del settore – ha concluso il ministro Fitto - avvierò, nei prossimi giorni, il confronto con le parti interessate per la finalizzazione del regolamento attuativo.”

IMPRESAMIA.IT-FOCUS - Scajola: è storica la Legge Sviluppo


Presentato il dossier del Mise al servizio delle imprese e dei cittadini
Contrasto della crisi e rilancio dello sviluppo, con riforme strutturali per rendere più competitiva l’Italia: è questa la sintesi dell’intensa attività svolta in questa prima parte della legislatura e culminata con l’approvazione di una legge storica come la Legge Sviluppo: ci siamo impegnati per affrontare e risolvere le difficoltà di molte imprese. Abbiamo avviato una nuova politica energetica per far pagare meno l’energia e proteggere l’ambiente. Ci siamo dedicati al rilancio del Sud. Abbiamo sottoscritto importanti accordi internazionali, attraverso un’intensa attività all’estero. Abbiamo reso più agile ed efficiente l’amministrazione, tagliando le spese e razionalizzando le risorse, per fare del Ministero uno strumento efficace al servizio delle imprese e dei cittadini”. Con queste parole, il ministro Claudio Scajola (nella foto) ha illustrato in sintesi le azioni realizzate dal Ministero dello Sviluppo Economico, a partire dal maggio 2008, in occasione della presentazione del rapporto “Attività svolte e impegni futuri” . Il dossier ha tra i suoi capisaldi proprio la Legge Sviluppo, entrata in vigore il 15 agosto scorso, frutto di un efficace e proficuo confronto tra maggioranza e opposizione, approvata dopo un iter parlamentare durato 10 mesi e senza il ricorso alla fiducia. Essa configura un nuovo equilibrio tra Stato e mercato, coerente con i principi dell'economia sociale di mercato che ispira l'azione del Governo Berlusconi. “Un provvedimento di legislatura che - ha ricordato Scajola - orienterà l'attività del Ministero dello Sviluppo Economico per i prossimi anni e con il quale passiamo dalle misure di emergenza per contrastare la crisi, alle riforme strutturali per aiutare il Paese e il sistema produttivo ad uscire dalle difficoltà avviando processi di competitività, modernizzazione ed efficienza che raffigureranno l'Italia del futuro”. Le sue colonne portanti sono, tra l’altro, la nuova strategia energetica nazionale, che colma un vuoto di oltre vent’anni affrontando finalmente i nodi irrisolti; la nuova politica industriale, che introduce il ‘contratto di rete d’impresa’ con cui si supera il concetto fisico di distretto consentendo alle aziende minori di aggregarsi, ma senza perdere la propria identità, grazie ad agevolazioni fiscali, finanziarie e amministrative; la riforma degli incentivi alle imprese, con forti snellimenti delle procedure, una migliore valutazione dei progetti imprenditoriali e un maggior ricorso ai cofinanziamenti pubblicoprivato; la class action, con le misure a tutela dei consumatori e con norme di maggior trasparenza per i servizi energetici e di telecomunicazione; la riforma degli enti di internazionalizzazione, con una politica più efficiente ed adeguata per meglio accompagnare le imprese all’estero;la riforma delle camere di commercio, in Italia e all’estero, aumentando l’efficacia della rete camerale;la riforma dei consorzi agrari, che chiude una pagina ventennale di crisi e incertezze di questi fondamentali strumenti di sostegno dell’agricoltura.Partendo dai temi più recenti, il ministro Scajola ha poi ricordato l’importante collaborazione con le Regioni attraverso la rivisitazione dei programmi finanziati dal FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) per migliorare l’azione di politica economia rispetto alla crisi di questi mesi. Con un obiettivo prioritario: concentrare le risorse per ottimizzare la spesa in funzione di interventi strategici in grado di assicurare nuovo slancio allo sviluppo dei sistemi produttivi regionali.In tale ambito, c’è stata una particolare attenzione del Governo al Mezzogiorno. Il quadro complessivo della programmazione dei Fondi Strutturali comunitari 2007/2013 prevede che uno stanziamento pari al 73,4% del totale delle risorse destinate all’Italia vada alle Regioni del Sud.L’impegno a migliorare l’impiego delle risorse ha rappresentato il criterio d’azione fondamentale in questo settore. In tale prospettiva, nel corso dell’ultimo anno è stata effettuata una ricognizione sia per recuperare quelle non utilizzate, sia per sfruttare quelle assegnate alle amministrazioni centrali nel quadro del programma FAS 2000-2006, per un ammontare di oltre 43,4 miliardi di euro. Sono inoltre stati verificati 17 Programmi Attuativi Regionali (PAR) di Regioni e Province Autonome (FAS 2007-2013) relativi alla concentrazione di risorse sugli interventi infrastrutturali strategici, per 9 dei quali c’è stata la presa d’atto del CIPE.“Fronteggiare le situazioni di crisi ha voluto dire mettere in campo rapidamente progetti concreti”, ha quindi commentato il ministro Scajola. Sono in corso 39 procedure di amministrazione straordinaria, nell’ultimo anno sono state avviate 18 procedure riguardanti 54 imprese che coinvolgono circa 28.000 lavoratori nei comparti del trasporto aereo (Alitalia), degli elettrodomestici (Merloni), della moda (Ittierre), dell’indotto auto e della chimica (Caffaro– Vinyls Italia). Dopo il sisma in Abruzzo è stato attivato il numero unico da rete fissa e mobile - 48580 - per devolvere 1 euro da telefono mobile e 2 euro da rete fissa, sono state rese disponibili dagli operatori telefonici mobili 30 mila ricariche da 20 euro per i cellulari ed è stato sospeso il pagamento delle bollette telefoniche per due mesi per le popolazioni coinvolte. Il ministro dello Sviluppo Economico ha detto di essere “soddisfatto dell’intensa attività svolta dal Dicastero, impegnato a largo raggio su molteplici materie di competenza”. Soddisfazione anche per l’attività internazionale di questo periodo, “i cui risultati sono unanimemente apprezzati e riconosciuti dai nostri Partner internazionali, dentro e fuori l’Europa” e che ha visto la sottoscrizione, complessivamente, di 21 tra accordi, memorandum/protocolli e dichiarazioni congiunte. “In particolare”, ha ricordato Scajola, “il Vertice del G8 Energia con la presidenza del nostro Paese, ha contribuito significativamente al successo del G8 dei Capi di Stato e di Governo dell’Aquila sui temi dell’energia e dei cambiamenti climatici, in vista del vertice mondiale di dicembre a Copenhagen”. Sul fronte degli investimenti è in corso la prima fase del Piano nazionale a banda larga, che prevede un contributo di 800 milioni di euro in grado di attivare investimenti per quasi un miliardo e mezzo di euro. Inoltre, sono stati sinora conclusi contratti di programma che hanno visto l’erogazione di un contributo da parte dello Stato e delle Regioni per 330 milioni di euro, che innescano investimenti per oltre 950 milioni di euro. Per quanto riguarda le imprese, il Programma di innovazione industriale ha visto la conclusione di 3 bandi per 470 milioni di euro, l’approvazione di 205 progetti con il coinvolgimento di oltre 1.280 tra imprese e centri di ricerca, per un ammontare di investimenti pari a 1,8 miliardi di euro.Nella delicata area dell’accesso al credito, c’è stata una dinamica espansiva del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, con 12.882 domande accolte solo nei primi otto mesi di quest’anno, il 54% in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Il volume di finanziamenti attivati è stato pari a 2,2 miliardi di euro (+67% rispetto al 2008), per un importo garantito di 1,2 miliardi (+81%). “I risultati raggiunti”, ha sottolineato il ministro Scajola, “sono frutto di una nuova struttura e di un processo di riorganizzazione importante che ci ha visti impegnati per oltre un anno”. A partire da maggio 2008, infatti, il nuovo Ministero dello Sviluppo Economico ha accorpato tre Dicasteri (Sviluppo Economico, Comunicazioni, Commercio con l’Estero) e la nuova struttura è stata divisa in 4 dipartimenti: Impresa e Internazionalizzazione, Energia, Sviluppo e Coesione economica, Comunicazioni. Con tale riorganizzazione si sono conseguiti: una maggiore efficienza, mediante un piano di riduzione delle sedi ministeriali da 17 a 11; la riduzione del 20 % dei dirigenti e quella del 13% del personale non dirigente, con un risparmio di circa 20 milioni di euro l’anno; risparmi di oltre il 20% di risorse negli Uffici di diretta collaborazione del ministro. Tutto questo ha consentito di indirizzare oltre il 93% delle risorse del bilancio del Ministero ad investimenti a favore delle imprese, mentre il funzionamento dell’amministrazione richiede meno del 3% delle risorse. Guardando al futuro, si tratta ora di dare seguito agli interventi disegnati in questo primo anno e, non ultimo, alla Legge Sviluppo. “Il Rapporto è l’occasione per fare il punto sul lavoro svolto e illustrare il quadro dell’azione in programma, nei diversi ambiti di competenza. Si tratta di un primo appuntamento a cui vogliamo far seguire aggiornamenti costanti, per mantenere un filo diretto con le imprese e i cittadini, che sono gli interlocutori diretti di un Ministero che lavora al servizio della crescita e dello sviluppo economico del Paese”, ha concluso il ministro Scajola.

IMPRESAMIA.IT-MADE IN ITALY - Finalmente scongelata la legge


Applicata sui prodotti fabbricati dopo il 15 agosto e non sarà retroattiva
Completato l'esame della norma che disciplina la tutela del Made in Italy: a proposito il Ministero dello Sviluppo economico in una comunicazione indirizzata all’Agenzia delle Dogane, ha precisato che la norma sull'etichettatura non è retroattiva e potrà essere applicata a prodotti fabbricati dopo il 15 agosto. Cioè dalla data di entrata in vigore della Legge sviluppo. L’estensione dell’ipotesi di reato per le aziende italiane che applicano il proprio marchio sui prodotti non fabbricati in Italia, senza dichiararne la provenienza, così come previsto dalla Legge Sviluppo, varrà esclusivamente per i prodotti fabbricati successivamente al 15 agosto, data di entrata in vigore della legge. La decisione è stata presa in considerazione della portata innovativa della norma, che potrebbe creare problemi alle imprese che realizzano i propri prodotti all’estero o li commissionano a produttori stranieri. Ne consegue, pertanto, che la nuova norma non sarà applicata alla merce giacente nei magazzini nel periodo di entrata in vigore della norma, così come ai prodotti per i quali il marchio di azienda sia stato posto prima del 15 agosto scorso.Ricordiamo che il via libera è stato dato dall'ultimo Consiglio dei ministri in quanto la norma è contenuta nel decreto-legge finalizzato al rapido assolvimento di obblighi nei confronti dell’Unione europea e ad ovviare a procedure di infrazione a seguito di ritardato o non corretto recepimento di direttive comunitarie.