mercoledì 3 giugno 2009

IMPRESAMIA.IT-NORME - Alimentazione: la Cina si avvicina



Dal 1 giungo sono in vigore le nuove norme che mirano a proteggere i consumatori

NORME -  Alimentazione: la Cina si avvicina
La nuova legge sulla sicurezza alimentare della Repubblica Popolare Cinese è entrata in vigore ufficialmente lo scorso 1 giugno. La nuova legge, che mira a proteggere i consumatori del più grande mercato mondiale, prevede che i produttori di alimenti cessino immediatamente la produzione di cibi che non siano in linea con i parametri di sicurezza alimentare e ritirino dal mercato tutti gli alimenti di questo tipo già in circolazione. Infatti, secondo la nuova legge, non è più possibile usare nessun additivo che non sia presente nel catalogo ufficiale del Governo. Nessun prodotto alimentare può essere venduto se prima non è stato controllato e i consumatori  saranno risarciti dai produttori con dieci volte il valore dell'alimento comprato se i loro diritti sono stati infranti a causa della scadente qualità dei prodotti. Inoltre, la legge dichiara che i cibi salutistici non possano recare diciture come "prevenzione di malattie” o simili ma debbano fornire indicazioni su che gruppo di persone può usare il prodotto e chi invece non dovrebbe usarlo oltre ad indicarne gli ingredienti principali. La legge integra tutte le attuali norme sulla sicurezza alimentare presenti in Cina e agevola i controlli. La messa in vigore di questa legge coincide con un nuovo sistema di licenze per quel che concerne gli alimenti, anch’esso in vigore dal 1 giugno 2009.

IMPRESAMIA.IT-PMI - Turismo: fisco più crisi ne mettono a rischio 6 su 10

Sette imprese su dieci sono favorevoli al ripristino del Ministero del Turismo

PMI - Turismo: fisco più crisi ne mettono a rischio 6 su 10
Sono in difficoltà il 67,2% delle Pmi del turismo, tuttavia  per il 71,2%  la crisi attuale può essere superata. E’ quanto emerge dall’ultima indagine su Turismo e Pmi realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format-Ricerche di Mercato. Circa sei imprese su dieci segnalano un peggioramento dell’andamento del turismo e della propria situazione economica nei cinque mesi. del 2009 rispetto al secondo semestre del 2008.
Una situazione che impedisce al 43,5% degli imprenditori di progettare nuovi investimenti nel periodo 2009-2010 a causa della mancanza di risorse e comporta invece grosse difficoltà gestionali per il 95,2% delle aziende.
Il 70% delle Pmi ritiene infine scarsamente o per nulla adeguata la politica di coordinamento nazionale per il turismo, laddove solo il 37,4% delle Pmi si dichiara “molto” o “abbastanza” soddisfatto della politica attuata nel Paese. Ampia invece la convergenza sul ripristino del Ministero del Turismo: sette imprese su dieci si dichiarano a favore.
Sul fabbisogno di credito, il 50,8% delle imprese dichiara di non aver avuto difficoltà nell’accesso al credito nei primi cinque mesi dell’anno, mentre il 43% ha avuto difficoltà, legate soprattutto ai ricavi insufficienti (50,8%) e alle entrate irregolari e/o in ritardo (40,1%) . Più colpite sono le imprese del Centro e del Sud Italia, le microimprese, i ristoranti.
Non solo, le previsioni dell’Istat sull’andamento dell’occupazione e dei flussi turistici in Italia per il periodo maggio-luglio nel settore alberghiero non fa che radiografare ciò che le imprese registrano commenta in una nota Assoturismo Confesercenti. Secondo gli ultimi dati rilasciati dall’Istat sulle aspettative degli operatori alberghieri per l’inizio della stagione estiva 2009, il 52,8% degli operatori intervistati è convinto che il trimestre in questione farà registrare un calo delle presenze, mentre soltanto il 4,2% si aspetta un miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Altrettanto preoccupante la situazione rispetto allo sviluppo occupazionale: il 34,7% (25% nel 2008) prevede per il trimestre una riduzione del personale nelle strutture alberghiere. “Non ci sarà politica promozionale o riqualificazione delle strutture alberghiere che tenga – si legge ancora nella nota di Assoturismo – senza un incisivo intervento sul fisco, da subito attraverso la riduzione dell’Iva, la rimodulazione degli studi di settore, la revisione delle imposte locali”. Una situazione, al di là delle cifre e delle percentuali che andranno verificate sulla base dei dati reali, che Assoturismo giudica allarmante e che “soprattutto perché sulle Pmi del turismo grava, pesa, incombe un castello fiscale (total tax rate) assolutamente non più sopportabile.”

IMPRESAMIA.IT- CRISI - Scajola: a fine giugno tavolo Safilo

Il ministro ha incontrato una delegazione di lavoratori dell'azienda che ha previsto 780 esuberi

CRISI - Scajola: a fine giugno tavolo Safilo
Eventuali nuovi investitori e ammortizzatori sociali per i lavoratori  in vista dellla ripresa. Queste  le due linee su cui si sta muovendo il Ministero dello Sviluppo economico per fronteggiare l'emergenza economica che sta portando alla chiusura dei due stabilimenti in Friuli Venezia Giulia (Precenicco e Martignacco) della Safilo, azienda che ha previsto 780 esuberi. In tal senso il ministro Claudio Scajola (nella foto), in occasione della sua partecipazione alla cerimonia per la Festa della Repubblica al Sacrario di Redipuglia, ha annunciato -  come riferisce l'agenzia Arc della regione Friuli Venezia Giulia - una nuova convocazione del tavolo sulla Safilo, che si terrà a fine giugno ( il 25 o il 26) a Roma.
Incontrando, insieme al presidente della Regione Renzo Tondo, una delegazione di lavoratori della Safilo, il ministro ha ricordato le due linee su cui si sta muovendo il dicastero: trovare eventuali nuovi investitori e, in ogni caso, mettere a punto ammortizzatori sociali che permettano ai lavoratori di "agganciare" la ripresa, di cui si cominciano a intravedere i primi segnali. Scajola ha anche sottolineato il senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali in Friuli Venezia Giulia, un elemento importante perché solo con la coesione si riesce a tutelare adeguatamente i lavoratori. Le maestranze della Safilo, che erano presenti con striscioni anche alla cerimonia di Redipuglia, hanno espresso la loro preoccupazione per l'avvio della cassa integrazione straordinaria in luglio, preludio alla mobilità e quindi al licenziamento.  Il commissario della Caffaro di Torviscosa, Marco Cappelletto, ha ringraziato il ministro per l'attenzione dimostrata "per questi due gravi punti di crisi industriale che si sono aperti in Friuli Venezia Giulia''. Il presidente Tondo ha anche richiamato la necessità dell'impegno di tutti per superare la crisi, ricordando che le somme disponibili nelle variazioni del bilancio regionale saranno interamente destinate agli ammortizzatori sociali. All'incontro hanno partecipato anche diversi parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia. 

IMPRESAMIA.IT- PMI - Campania: 70 in partnership mediterranea



Incontri business to business con cinque Paesi del sud del Mediterraneo

PMI - Campania: 70 in partnership mediterranea
Sviluppare relazioni economiche e scambi commerciali con le imprese della riva sud del Mediterraneo. Questo l'obiettivo del forum "La Campania per la cooperazione nel Mediterraneo" , promosso dal vice presidente della Regione Campania con delega ai Rapporti con i Paesi del Mediterraneo, Antonio Valiante (nella foto),  che si inserisce nel "Programma Progetti Paese di partenariato Regione Campania e Paesi Terzi del Mediterraneo", partito nei primi mesi del 2008 per consolidare e ampliare la rete di relazioni istituzionali tra la Campania e i Paesi della riva sud del Mediterraneo con lo scopo di creare le condizioni favorevoli allo sviluppo di reti partenariali fra gli attori pubblici e privati dello sviluppo socio-economico, culturale, scientifico, dei territori coinvolti.  Protagoniste cento imprese, trenta provenienti da cinque Paesi del bacino del Mediterraneo (Egitto, Israele, Marocco, Tunisia e Turchia) e settanta campane che hanno risposto a un avviso pubblico della Regione, tutte operanti nei settori agroindustria-agroalimentare, moda e cultura, Ict e innovazione (ricerca, ambiente, energia da fonti rinnovabili, aeronautica).
Presenti al forum anche le delegazioni istituzionali dei cinque Paesi che affacciano sul Mediterraneo per incontrare le istituzioni della Campania e mettere a punto progetti comuni sulle priorità tematiche per lo sviluppo sostenibile nell'ambito dei programmi di cooperazione per il Mediterraneo nel periodo di programmazione dei fondi comunitari 2007-2013.
Il "Programma Progetti Paese di partenariato Regione Campania e Paesi Terzi del Mediterraneo", partito nei primi mesi del 2008, è curato dall'Area generale di coordinamento Servizio Rapporti con i Paesi del Mediterraneo della Regione e dall'Unità Operativa Regionale per il Mediterraneo (Uorm) con il supporto dell'Istituto di Studi per lo Sviluppo Economico (Isve). 

IMPRESAMIA.IT- UE - Finanziamenti per avviare un'attività

Obiettivo: sostenere l'occupazione e preparare il terreno alla ripresa

UE - Finanziamenti per avviare un'attività
L’Unione europea istituirà un nuovo sistema di erogazione di prestiti per concedere microcrediti. Insieme al Gruppo Banca europea per gli investimenti e ad altri partner, la Ue metterà a disposizione 19 miliardi di euro dei finanziamenti pianificati del Fondo sociale europeo a sostegno dei soggetti che solitamente incontrano difficoltà ad ottenere i finanziamenti necessari ad avviare un'attività o una microimpresa. Gli stanziamenti saranno anticipati dall’Unione e per il periodo 2009-2010 non sarà necessario il cofinanziamento da parte degli Stati membri.
"La Ue ha preso rapidi provvedimenti per rispondere alla crisi finanziaria ed economica e alle relative ripercussioni sociali. Oggi la Commissione compie un ulteriore passo per mantenere e creare posti di lavoro - ha affermato il presidente José Manuel Durão Barroso (nella foto) - grazie al Fondo Sociale Europeo stiamo accelerando lo stanziamento di miliardi di euro a titolo di sostegno comunitario a programmi di riqualificazione, che ogni anno aiutano già oltre 9 milioni di disoccupati a trovare lavoro. Con la collaborazione di istituti finanziari internazionali e in particolare del Gruppo Banca europea per gli investimenti creeremo un nuovo servizio di microcrediti per un valore di 500 milioni di euro a sostegno degli imprenditori. A livello nazionale intendiamo inoltre garantire un accesso all'apprendistato a 5 milioni di giovani cittadini europei. Mi appello al Consiglio europeo affinché approvi questo ambizioso progetto".
Questo impegno comune della Ue per l'occupazione delinea priorità e azioni chiave per sostenere l'occupazione e aiutare i cittadini in difficoltà preparando allo stesso tempo il terreno alla ripresa. L'obiettivo è quello di stabilire una collaborazione tra tutte le parti interessate, i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro, gli Stati membri e l'Unione al fine di conseguire i risultati auspicati. Le proposte saranno presentate, per accordo, ai capi di Stato e di governo riuniti in sede di Consiglio europeo il 18 e 19 giugno.

IMPRESAMIA.IT- PMI - Disfunzioni giustizia, un fardello pari a 22,9 mld/anno



Per una disputa commerciale in Italia ci vogliono 1.210 giorni. Come in Sri Lanka, Liberia e Gibuti

PMI - Disfunzioni giustizia, un fardello pari a 22,9 mld/anno
Le cause tra imprese costano 3832 euro a impresa e incidono dello 0,8% sul fatturato.  In totale, il cattivo funzionamento della giustizia costa alle imprese una cifra pari a 22,9 mld  di euro l'anno,  vale a dire che tali disfunzionalità rappresentano un pesante fardello per le imprese e un ostacolo al loro sviluppo. Lo rende noto  l'indagine Censis-Eurisko per la Camera di commercio di Roma: il tempo stimato per la soluzione di una disputa commerciale, a decorrere dall'iscrizione della causa a ruolo fino al momento della liquidazione o dell'effettivo pagamento, é per l'Italia di 1.210 giorni.   Ma per le cause di appalto si arriva anche a toccare i 12,1 anni. Dato che colloca l'Italia al tredicesimo posto nella graduatoria generale, in compagnia di paesi come Sri Lanka (1.318 giorni), Liberia (1.280) e Gibuti (1.225). L'Italia è in testa alla black list dei giorni necessari per la soluzione di una disputa di carattere commerciale, con una durata media dei processi superiore di tre volte a quella del Regno Unito (1.210 giorni contro 404) e di quattro volte rispetto alla Francia (331 giorni). La situazione non sembra, in prospettiva, destinata a migliorare: prendendo in analisi l'evoluzione dei tempi processuali dal 2003 al 2008 nei paesi più industrializzati, l'Italia mostra l'aumento più sensibile della durata dei procedimenti per la soluzione di dispute commerciali (565 giorni in più in cinque anni).
Tuttavia, la lentezza della giustizia e i disagi che crea alle imprese, non colpisce tutte le imprese nella stessa maniera. Le piccole imprese sono particolarmente danneggiate e ancora di più le imprese del meridione rispetto a quelle del Centro-Nord come ha ribadito il presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Roma Andrea Mondello (nella foto) per il quale nel Sud "la conflittualità è maggiore e l'incidenza sul fatturato delle imprese tende ad aumentare". Il presidente di Unioncamere ha spiegato che "gli arbitrati fatti dalle Camere di commercio negli ultimi dieci anni sono stati 3.500, le conciliazioni 50 mila". Infatti,  le Camere di commercio hanno tutte un servizio di conciliazione e 69 un servizio arbitrale ma "il problema principale delle Camere di commercio è il problema del Meridione e quello che stiamo notando è una grande differenziazione fra Sud e Centro-Nord - detto Mondello - la sensibilità che dobbiamo dimostrare deve essere rivolta in particolare a quest'area e alle piccole imprese. Mettiamo nelle disponibilità del ministro della Giustizia il sistema delle Camere di commercio come perno della giustizia alternativa. Quello che possiamo fare - ha concluso Mondello - sarà cercare di garantire un livello di collaborazione con il ministero il più elevato possibile". 

IMPRESAMIA.IT. GOVERNO - Turismo: accordo banche prestiti imprese



Accordo raggiunto tra Governo, banche e associazioni degli operatori del settore

GOVERNO - Turismo: accordo banche prestiti imprese
Pronti 1,6 miliardi di euro messi a disposizione dalle banche per finanziamenti agevolati a favore del turismo. E' l'obiettivo del Governo dopo l'istituzione del ministero del Turismo, annunciato a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una conferenza stampa per presentare il piano nazionale sul turismo con il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla (nella foto) e i rappresentanti delle banche italiane che hanno siglato il progetto Italia e Turismo. "Il nostro obiettivo è che il turismo possa incidere per il 20% sul prodotto interno lordo per la fine della legislatura - ha sottolineato il premier  Berlusconi - infatti, ora siamo al 10%, mentre in Spagna e' il 17%.  Bisogna puntare sul turismo per sostenere lo sviluppo - ha ribadito il presiedente del Consiglio - tenendo conto però che la sinistra ha approvato il cambiamento del titolo V della Costituzione e ha assegnato il turismo alle competenze esclusive delle Regioni. Così ogni Regione si è mossa da sola e in modo frammentato. C'è bisogno di ripartire con un piano, una politica nazionale del turismo, con l'accordo delle Regioni''. Le banche che partecipano all'iniziativa sono il Gruppo Intesa Sanpaolo, il Gruppo Unicredit, la Banca Popolare, la Popolare di Milano e la Popolare di Sondrio.