mercoledì 18 novembre 2009

IM-IMPRESAMIA-FIERE - Ice: mercato cinese presentato a Pmi romane


Incontro all’Ice per presentare agli imprenditori lo Shanghai World Expo 2010
Lo Shanghai World Expo 2010 verterà intorno al tema “Better City, Better Life”, articolato in cinque sottotemi dedicati al miglioramento della vita nelle grandi città, e coinvolgerà numerosi ed importanti settori nei quali l’Italia è all’avanguardia quali la protezione ambientale, l'architettura e il design eco-compatibili, le nuove fonti di energia, l'arredo e la pianificazione urbana: l'Italia sarà presente con 11 Regioni e 3 città durante i sei mesi dell’evento (1 maggio - 31 ottobre 2010).Sono intervenuti all’incontro organizzato presso la sede di Roma dell'Ice oltre 60 rappresentanti del mondo imprenditoriale capitolino che hanno potuto assistere alla presentazione, da parte del direttore dell’Ufficio Ice di Shanghai Maurizio Forte, dell’attuale stato di avanzamento dell’Expo, dei rapporti economico-commerciali Italia-Cina e dei servizi che l’Istituto può offrire in Cina alle aziende del nostro Paese. All’incontro hanno partecipato il presidente dell’Ice, Umberto Vattani, e il delegato del Sindaco di Roma per l’Expo Shanghai 2010, Francesco Maria Orsi, che hanno presentato alle Associazioni di Categoria ed agli imprenditori romani le opportunità di mercato che il grande evento di Shanghai offre al Sistema Italia. Nel suo intervento il presidente Vattani, ha sottolineato che “l’Ice è da tempo coinvolta nella preparazione di questo evento così importante per il Made in Italy e per le imprese italiane. Grazie anche all’attività svolta dall’Ufficio Ice di Shanghai e dallo speciale Desk attivo sin dal 2007 per favorire la partecipazione delle nostre aziende alle gare internazionali bandite dagli organizzatori dell’Expo - ha sottolineato - l’Italia è già presente in diverse realizzazioni. Il lavoro prosegue ora e si intensificherà nelle prossime settimane in stretto raccordo con il Ministero dello Sviluppo economico sotto la guida del ministro Claudio Scajola, e in piena collaborazione con il Commissario di Governo, le Confederazioni di imprenditori, le Regioni e il Comune di Roma”.L’Italia sarà presente con un grande Padiglione costruito su un’area di 6.000 mq, massima superficie disponibile che soltanto altri 11 Paesi hanno ottenuto. Si tratta di un appuntamento carico di aspettative per l’Italia, che raccoglierà direttamente dalla Cina il testimone di Paese organizzatore dell’edizione successiva, l’Expo Milano 2015.Nei primi sei mesi del 2009, l’export italiano in Cina ha raggiunto la cifra di 5,26 miliardi di dollari, in diminuzione del 9,81% rispetto allo stesso periodo del 2008, a fronte di una riduzione del 25,15% delle importazioni totali delle Cina dal mondo. Nel primo semestre 2009 i macchinari e i macchinari elettrici si confermano le principali voci delle esportazioni italiane in Cina.Le esportazioni cinesi verso l’Italia sono ammontate a 9,5 miliardi di dollari, segnando un -23,8% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre la diminuzione dell’export cinese verso il resto del mondo è stata del 21,69%. Il saldo commerciale, pari a 4,24 miliardi di dollari, rimane comunque positivo per la Cina.

IM-IMPRESAMIA-IMPRESE - Archivi: online 150 anni di storia e cultura


Gli archivi delle imprese che hanno aderito compongono un quadro d'insieme della cultura d'impresa
Sarà presentato a Bologna, venerdì 20 novembre, nell'ambito della II Conferenza Nazionale degli Archivi, il prototipo del Portale degli Archivi d'impresa, il primo prodotto online a carattere nazionale promosso dalla Direzione Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le attività culturali: il portale si propone di raccontare 150 anni di storia delle imprese e della cultura d'impresa, di realtà grandi e piccole, di sviluppo tecnologico, di lavoro e creatività. In una parola, di progresso economico, civile e sociale del nostro Paese. Innovativa la concezione alla base della raccolta e della sistematizzazione del materiale proveniente dagli Archivi delle imprese aderenti che la Direzione Generale per gli Archivi, attraverso questo progetto, ha voluto riorganizzare in modo interattivo, fornendo agli utenti, non necessariamente specialisti, percorsi tematici specifici, quadri storici, interviste e filmati, per offrire un osservatorio sul passato e uno strumento per lo sviluppo di nuove idee sul mondo e sul futuro dell'impresa.Gli archivi delle imprese che hanno aderito alla Rete compongono nel Portale un quadro d'insieme basato su una cronologia e periodizzazione storica affidata al gruppo degli storici dell'Università Bocconi che fa capo al professor Franco Amatori, e al professor Stefano Musso, dell'Università degli studi di Torino. Grazie all'iniziativa del Portale degli Archivi d'impresa, il cui prototipo viene presentato per la prima volta a Bologna, la storia delle imprese diventerà patrimonio aperto e collettivo, fruibile in multilingua, italiano ed inglese, dall'Italia e dall'estero. "Abbiamo ritenuto importante inserire questo workshop nel programma confederale della VIII Settimana della cultura d'impresa - ha affermato Alessandro Laterza, presidente della Commissione Cultura di Confindustria - per sottolineare le potenzialità della valorizzazione divulgativa degli archivi di impresa e per dare visibilità di sistema a una felice e fruttuosa collaborazione tra Commissione Cultura, Museimpresa, Direzione Generale per gli Archivi. Una collaborazione già operativa che formalizzeremo con un protocollo d'intesa".La parte multimediale, che vuole suscitare la curiosità soprattutto di giovani e studenti, sarà arricchita dalla raccolta di 150 biografie di imprenditori ed esponenti del mondo del lavoro, nel periodo compreso tra il 1861 e il 2011, anno in cui cade il 1500 anniversario della nascita dello Stato unitario.

IM-IMPRESAMIA-MADE IN ITALY - Export: serve tutela per sostenere le Pmi


IV Forum delle Camere di commercio miste ed estere in Italia
Un valido supporto per la lotta alla contraffazione e per tutelare i marchi e i brevetti delle nostre Pmi che, in misura sempre maggiore, varcano i confini nazionali alla ricerca di nuovi sbocchi di mercato: le Camere di commercio miste si candidano a collaborare con il Ministero dello Sviluppo economico e le altre istituzioni impegnate sul campo per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale che nei prodotti di elevata qualità assume una sempre maggiore importanza. E’ questo il messaggio del IV° Forum delle Camere di commercio miste ed estere in Italia.La contraffazione, la pirateria e più in generale le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale rappresentano fenomeni in continuo aumento e di portata internazionale. Tali fenomeni inficiano, prevalentemente, i prodotti di alta qualità, ad elevato valore aggiunto di ricerca, innovazione e creatività, che spesso contraddistinguono le produzioni e l’attività delle piccole e medie imprese italiane ed europee. Molto spesso le piccole e medie imprese non sono dotate delle competenze per riconoscere, verificare, proteggere, monitorare e difendere la propria conoscenza, il proprio know how, il frutto delle proprie attività di ricerca, in una parola i propri diritti di proprietà intellettuale. Il problema viene acuito nel momento in cui le stesse piccole e medie imprese, a cui il mercato italiano ed europeo va ormai stretto a causa della riduzione dei margini di profitto e dell’elevato numero di competitor, varcano i confini nazionali ed europei per commercializzare i propri prodotti nei paesi extraeuropei. In questi paesi le Pmi in alcuni casi non riescono ad ottenere le registrazioni dei propri diritti di proprietà intellettuale, in altri casi, pur ottenendoli, non riescono a contrastare efficacemente le azioni di contraffazione a causa della debolezza intrinseca di tali diritti. “Stupendo tanti osservatori internazionali, le nostre imprese sono state in grado di fronteggiare la crisi che ha investito anche l’Italia meglio di quanto abbiano fatto altri Paesi europei. Questo, come confermato dagli indici economici internazionali, è avvenuto anche sui mercati esteri, nei quali la presenza del nostro Made in Italy è rimasta forte e compatta”. E’ quanto ha dichiarato il viceministro dello Sviluppo economico, con delega al Commercio estero, Adolfo Urso, aprendo i lavori del Forum delle Camere di commercio miste ed estere in Italia. “Per consentire al nostro sistema produttivo di mantenere e accrescere la propria competitività - ha poi affermato - il Ministero dello Sviluppo economico, sulla base delle deleghe che il Parlamento ha conferito al Governo, sta lavorando a una riforma del sistema degli enti per l’internazionalizzazione. Nostro obiettivo è affidare un ruolo centrale all’intero sistema camerale, che può svolgere un’utile funzione di raccordo e rappresentanza delle imprese territoriali interessate ai processi di internazionalizzazione produttiva e commerciale e contribuire alla crescita degli investimenti esteri in Italia. Nei prossimi anni - ha concluso Urso - i processi di internazionalizzazione riguarderanno in modo specifico i mercati dei Paesi emergenti (America Latina, Asia e Oceania) che offriranno le maggiori opportunità di crescita e di sviluppo per il nostro sistema imprenditoriale”.“I nostri dati più recenti dicono che il 41% delle piccole imprese e il 46% di quelle medie stanno reagendo alle difficoltà proponendo prodotti innovativi, rafforzando il proprio marchio, fidelizzando i clienti - ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello (nella foto) - e le Pmi che prevedono un aumento degli ordinativi esteri nel secondo semestre del 2009 tornano a essere superiori a quelle che vedono nero. Questo è il momento - ha aggiunto - di offrire loro un ulteriore supporto, potenziando ulteriormente il raccordo tra istituzioni. Un esempio proficuo è il nuovo Accordo di programma con il Ministero dello Sviluppo economico che investe Camere e Governo su azioni specifiche: dalle missioni di accompagnamento all’estero, ad iniziative su aree specifiche come il Mediterraneo, dal follow-up alle missioni governative, fino allo sviluppo dell’incoming, cioè - ha concluso Dardanello - accogliendo qui in Italia le delegazioni di imprese straniere, sfruttando le meraviglie che offre la nostra terra”. “Nel corso degli anni - ha evidenziato il presidente della Sezione delle Camere di commercio miste ed estere in Italia, Pietro Baccarini - il Made in Italy ha sorpassato nella classifica dell'internazionalizzazione (misurata come indice di diversificazione geografica dell'export in rapporto alle vendite totali sui mercati esteri) paesi come Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, riuscendo a conquistare il secondo posto dopo la Germania. Allo stesso tempo - ha continuato - è cresciuto il peso dei paesi emergenti. Sia i beni di consumo che quelli di investimento hanno infine guadagnato terreno nell'area BRIC (Brasile, India e Cina) e in quella Mediterranea. Ma per dare supporto alle strategie di espansione internazionale, - ha sottolineato - è necessario sostenere le produzioni di qualità, essendo consapevoli che il pieno sfruttamento economico dei prodotti di qualità si realizza se tali prodotti sono adeguatamente protetti, in modo tale da mantenere inalterata la propria unicità e il proprio appeal sul mercato. La proprietà intellettuale - ha concluso Baccarini - consente di tutelare tale unicità e di preservarla rispetto a possibili fenomeni di imitazione o contraffazione”.Le Camere miste ed estere in Italia - associazioni di imprese italiane ed estere che hanno la sede principale in Italia e collegamenti con i diversi Paesi di riferimento – riconosciute dal Ministero del Commercio Internazionale ed iscritte alla Sezione dell’Albo, gestita da Unioncamere, attualmente sono 32. Queste associazioni sono impegnate nello sviluppo di relazioni economiche tra l’Italia e un ampio numero di Paesi appartenenti alla stessa area geografica. Nel complesso, le Camere miste sono in grado di offrire servizi per l’internazionalizzazione in 65 Paesi del mondo ad oltre 10mila associati, italiani ed esteri. La maggior parte di esse sono Camere bilaterali - 27 - a cui si affiancano 5 Camere regionali, dedicate a sviluppare le relazioni economiche tra il nostro paese e un ampio numero di paesi appartenenti alla stessa area geografica. Oltre 20 mila sono le imprese che si rivolgono alle camere miste per avere informazioni, servizi e per utilizzare tutto il know-how che queste possono offrire.

IM-IMPRESAMIA-CAMERA - Musei: è l'ora dell'archeologia industriale


Realizzare una rete museale dedicata alla valorizzazione del lavoro industriale
L'archeologia industriale è un metodo interdisciplinare che studia le testimonianze dei processi industriali al fine di approfondire la conoscenza della storia del passato e del presente industriale: le testimonianze attraverso cui si può giungere a questa conoscenza sono i luoghi dei processi produttivi, i mezzi e i macchinari attraverso cui questi processi si sono attuati, i prodotti , le fonti scritte e orali, i paesaggi segnati da questi processi e perciò detti paesaggi industriali.Un tema d'attualità quello dell'archeologia industriale sollevato dal deputato leghista Marco Reguzzoni (nella foto), nella seduta dello scorso 17 novembre e oportato all'attenzione dei ministri per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi, e allo Sviluppo economico, Claudio Scajola per chiedere quali iniziative si intendano assumere al fine di promuovere la realizzazione di una rete museale di archeologia industriale a livello nazionale, anche individuando delle strutture, come ad esempio il Museo del tessile e della tradizione industriale di Busto Arsizio, che possano divenire dei referenti per la conservazione del patrimonio archeologico industriale italiano.Nell'interrogazione si spiega che in Italia i musei che raccolgono testimonianze storiche relative ai processi produttivi anche in settori tradizionali del genio italiano (quali ad esempio il settore tessile, nel quale l'Italia è sicuramente tra i leader mondiali), sono spesso raccolte rimesse all'intraprendenza e alla buona volontà degli Enti locali e dei privati, mentre sarebbe auspicabile che anche questo settore dei beni culturali vedesse un intervento dello Stato al fine di evitare che la dispersione ed il deterioramento dei beni ed anche al fine di stabilire d'intesa con le Regioni, titolari delle competenze in tema di valorizzazione dei beni culturali, gli opportuni strumenti per favorire lo sviluppo di tali strutture. Già esistono - sottolinea il deputato - importanti realtà come il Museo del tessile e della tradizione industriale di Busto Arsizio, in provincia di Varese che potrebbero costituire un buon punto di partenza per essere enti catalizzatori delle iniziative di recupero e conservazione di beni di archeologia industriale;in particolare il Museo del tessile e della tradizione industriale rappresenta un unicum nel panorama nazionale per dimensioni, importanza storica, valore dell'edificio ospitante, significato culturale e della tradizione per l'area in cui è inserito, anche perché l'industria tessile ha assunto recentemente il valore di vero e proprio portabandiera delle capacità nazionali, dell'estro creativo e della vena artistica e artigianale della nostra manifattura.

IM-IMPRESAMIA-UE - Sardegna: legge sul lusso è aiuto di Stato


Così la Corte di giustizia europea sull'imposta sul lusso di Soru del 2006
La legge regionale sarda che impone un'imposta sullo scalo turistico degli aeri e delle imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore ai 14 metri nei confronti di persone con domicilio fiscale al di fuori della Sardegna, viola il diritto comunitario perché "è in contrasto con il principio della libera prestazione dei servizi e costituisce un aiuto di Stato" confermando il primato della libera concorrenza ma che non considera l'impatto ambientale del turismo su mare, coste e aria. La sentenza europea arriva in risposta alla Corte costituzionale italiana chiamata in causa da ben due ricorsi proposti dal presidente del Consiglio dei ministri contro la Regione Sardegna: con sentenza del 2008 la Corte costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità costituzionale dichiarando inammissibili o infondate le questioni di legittimità costituzionale a proposito delle competenza fra Stato e Regioni e facendo ricorso alla Corte europea perché la legge regionale nell'assoggettare a tassazione le imprese non aventi domicilio fiscale in Sardegna, crea nei fatti una discriminazione rispetto alle imprese che svolgono la stessa attività avendo domicilio fiscale in Sardegna. Inoltre, la Corte di giustizia europea ha trovato irrilevante l'obiezione della Regione secondo cui non è possibile equiparare residenti e non, in quanto i primi contribuiscono con l'imposta sui redditi a mantenere, ripristinare e tutelare l'ambiente mentre gli altri utilizzano le risorse dell'isola senza partecipare ai costi. Obiettando che la tutela dell'ambiente non può essere invocata per giustificare la disparità di trattamento degli esercenti aventi il domicilio fiscale fuori dal territorio regionale, unici debitori dell'imposta, la Corte di giustizia europea ha sottolineato che "gli aeri privati e le imbarcazioni costituiscono certamente una fonte di inquinamento, ma questo si produce indipendentemente dalla provenienza e dal domicilio fiscale". Quindi, aeri e imbarcazioni, senza distinzioni, contribuiscono allo stesso modo al degrado dell'ambiente.

IM-IMPRESAMIA-LAVORO - Natale: opportunità da cogliere al volo


Tizzano: il periodo natalizio può rappresentare una buona opportunità di inserimento
Store manager, visual merchandiser, addetti vendita, operatori di cassa ma anche gastronomi, macellai e promoters sono le professioni più ricercate per il periodo natalizio con buone opportunità di proroghe per le mansioni specializzate e le opportunità si riferiscono sia a lavoratori italiani che stranieri: le tipologie contrattuali previste sono contratto di somministrazione a tempo determinato o altre tipologie contrattuali previste dalle normative vigenti.Riprende anche quest’anno “Progetto Retail”, l’iniziativa di Gi Group Retail, divisione specializzata della più grande agenzia italiana per il lavoro, che raduna oltre 2mila offerte di lavoro specifiche per il commercio su tutto il territorio italiano per il periodo da novembre a gennaio, cui sono collegati corsi di formazione professionale. “Nonostante il clima di generale difficoltà - ha affermato Fulvio Tizzano, responsabile Gi Group Retail - anche quest’anno il trimestre a cavallo del 2010 rimane un periodo commerciale strategico su cui tutti gli operatori del settore stanno investendo. Proprio per questo motivo - ha spiegato - per chi è in cerca di prima occupazione o vorrebbe rientrare nel mondo del lavoro, il periodo natalizio può rappresentare una buona opportunità di inserimento all’interno di ipermercati, centri commerciali e catene retail che, da un lato hanno necessità di implementare l’organico per far fronte alle aperture nei week-end e ai maggiori flussi di clientela e dall’altro stanno affrontando nuove aperture. Da segnalare - ha aggiunto - che aldilà del periodo natalizio ci sono buone possibilità di proroghe e stabilizzazione in particolar modo per le professioni più specializzate, tra cui gli esperti di logistica, capireparto, addetti alla contabilità, visual merchandiser, specialisti dei banchi freschi ed esperti dei servizi di ristorazione collettiva. Inoltre - ha concluso Tizzano – le opportunità formative che mettiamo a disposizione dei candidati, oltre a prepararli al meglio alla mansione, forniscono un valore aggiunto di competenze e skill spendibili successivamente anche in altri contesti lavorativi”. Perciò tra i profili che corrisponderanno ai requisiti richiesti, verranno selezionati da Gi Group i candidati che accederanno ai corsi di formazione professionali sul territorio: nello stesso periodo del 2008 sono stati inseriti in ambito commerciale circa 5mila lavoratori di cui attualmente circa il 30% è stabilizzato in azienda mentre quest’anno tra ottobre e dicembre sono satti organizzati oltre 40 corsi di formazione propedeutici allo svolgimento delle mansioni richieste garantendo una adeguata formazione professionale a più di 800 risorse. Tra i più diffusi su tutto il territorio nazionale i corsi per addetti alle operazioni di vendita, i corsi HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Point ), quelli destinati agli addetti all’inventario e alla cassa, ma anche per addetti alla ristorazione.Tra le ricerche in corso si segnalano in particolare in Lombardia, Veneto, Piemonte, Lazio, Marche, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna le seguenti professionalità:· 550 Addetti alle funzioni ausiliarie alla vendita GDO (food e no food)· 300 Cassiere· 270 Addetti alla ristorazione· 250 tra Scaffalisti e Inventaristi· 100 Promoter, in particolar modo per nuove aperture di centri commerciali o catene gdo e retail· 50 Store manager· 70 Vice-responsabili di punti vendita· 70 Visual merchandiser· 50 tra Cuochi e Aiuto cuochi· 160 Addetti ai banchi freschi (pescheria, gastronomia, macelleria, ortofrutta)· 40 Magazzinieri· 70 Commesse retail (abbigliamento e accessori)· 25 Capi reparto GDOGli interessati potranno inviare il proprio curriculum alla centrale di reclutamento nazionale mediante posta elettronica all’indirizzo mail: progettoretail@gigroup.it

IM-IMPRESAMIA-FIERE - Ice: mercato cinese presentato a Pmi romane


Incontro all’Ice per presentare agli imprenditori lo Shanghai World Expo 2010
Lo Shanghai World Expo 2010 verterà intorno al tema “Better City, Better Life”, articolato in cinque sottotemi dedicati al miglioramento della vita nelle grandi città, e coinvolgerà numerosi ed importanti settori nei quali l’Italia è all’avanguardia quali la protezione ambientale, l'architettura e il design eco-compatibili, le nuove fonti di energia, l'arredo e la pianificazione urbana: l'Italia sarà presente con 11 Regioni e 3 città durante i sei mesi dell’evento (1 maggio - 31 ottobre 2010).Sono intervenuti all’incontro organizzato presso la sede di Roma dell'Ice oltre 60 rappresentanti del mondo imprenditoriale capitolino che hanno potuto assistere alla presentazione, da parte del direttore dell’Ufficio Ice di Shanghai Maurizio Forte, dell’attuale stato di avanzamento dell’Expo, dei rapporti economico-commerciali Italia-Cina e dei servizi che l’Istituto può offrire in Cina alle aziende del nostro Paese. All’incontro hanno partecipato il presidente dell’Ice, Umberto Vattani, e il delegato del Sindaco di Roma per l’Expo Shanghai 2010, Francesco Maria Orsi, che hanno presentato alle Associazioni di Categoria ed agli imprenditori romani le opportunità di mercato che il grande evento di Shanghai offre al Sistema Italia. Nel suo intervento il presidente Vattani, ha sottolineato che “l’Ice è da tempo coinvolta nella preparazione di questo evento così importante per il Made in Italy e per le imprese italiane. Grazie anche all’attività svolta dall’Ufficio Ice di Shanghai e dallo speciale Desk attivo sin dal 2007 per favorire la partecipazione delle nostre aziende alle gare internazionali bandite dagli organizzatori dell’Expo - ha sottolineato - l’Italia è già presente in diverse realizzazioni. Il lavoro prosegue ora e si intensificherà nelle prossime settimane in stretto raccordo con il Ministero dello Sviluppo economico sotto la guida del ministro Claudio Scajola, e in piena collaborazione con il Commissario di Governo, le Confederazioni di imprenditori, le Regioni e il Comune di Roma”.L’Italia sarà presente con un grande Padiglione costruito su un’area di 6.000 mq, massima superficie disponibile che soltanto altri 11 Paesi hanno ottenuto. Si tratta di un appuntamento carico di aspettative per l’Italia, che raccoglierà direttamente dalla Cina il testimone di Paese organizzatore dell’edizione successiva, l’Expo Milano 2015.Nei primi sei mesi del 2009, l’export italiano in Cina ha raggiunto la cifra di 5,26 miliardi di dollari, in diminuzione del 9,81% rispetto allo stesso periodo del 2008, a fronte di una riduzione del 25,15% delle importazioni totali delle Cina dal mondo. Nel primo semestre 2009 i macchinari e i macchinari elettrici si confermano le principali voci delle esportazioni italiane in Cina.Le esportazioni cinesi verso l’Italia sono ammontate a 9,5 miliardi di dollari, segnando un -23,8% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre la diminuzione dell’export cinese verso il resto del mondo è stata del 21,69%. Il saldo commerciale, pari a 4,24 miliardi di dollari, rimane comunque positivo per la Cina.

IM-IMPRESAMIA-AMBIENTE - Packaging: netbook Dell nel bambù


I netbook Dell Inspiron Mini 10 e Mini 10v verranno impacchettati nel bambù
Il produttore Dell utilizza il bambù per creare l’involucro interno dei netbook mentre esternamente la scatola viene realizzata con materiale di recupero al 25% e il progetto prevede di estendere l’uso del bambù a un maggior numero di prodotti entro il 2010 visto che il bambù è una pianta erbacea a rapido accrescimento: questo ne fa un materiale altamente rinnovabile e biodegradabile e, perciò, rappresenta l’alternativa ideale alla carta pressata, alla schiuma e al cartone ondulato.E questa è solo la più recente delle iniziative scelte da Dell per continuare nel cammino intrapreso a sostegno del pianeta. “L’utilizzo del bambù per il packaging di prodotti elettronici è una novità, ma le sue potenzialità non possono essere ignorate - ha detto Oliver Campbell, senior manager packaging worldwide di Dell - utilizzato come packaging per i nostri prodotti di mobility, è una soluzione forte, sostenibile e poco costosa. Stiamo lavorando su questo e su altri prodotti agricoli utilizzabili come packaging per tutto il nostro portafoglio.”Il bambù si rigenera rapidamente crescendo di 24 pollici al giorno e raggiunge il pieno rigoglio in un periodo che varia dai tre a sette anni, molto più velocemente della quercia e con le sue radici, che se tagliate correttamente non necessitano di essere ripiantate, il bambù protegge il suolo dall'erosione. Inoltre è un materiale robusto, più robusto dell’acciaio, perfetto per proteggere materiale tecnologico. Oltre che sul materiale in sè, Dell sta lavorando con il fornitore Unisource Global Solutions (UGS) per garantire che tutti i processi associati alla produzione del bambù rispondano agli standard più elevati. Questo partner coltiva il bambù secondo i criteri dello Forest Stewardship Council (FSC). La foresta di bambù utilizzata da Dell è localizzata nella provincia cinese dello Jiangxi, molto distante dall’habitat dei panda (cartina in allegato). Dell sta anche lavorando con UGS per garantire la certificazione FSC per la catena di produzione e conservazione del bambù, dalla produzione alla fabbrica. . Entro il 2012, Dell prevede di ridurre il volume del packaging utilizzato del 10%; aumentare fino al 40% la quantità di materiale riciclabile del packaging dei PC; aumentare del 75% la quantità di materiali riciclabili tramite campane per la raccolta differenziata domestica.Poiché il bambù è un materiale nuovo di cui non è previsto il riciclo nei centri abitati, Dell sta lavorando con Georgia Pacific, UGS e Environmental Packaging International per certificare e catalogare il packaging per il riciclo, secondo le linee guida della Federal Trade Commission.