lunedì 14 settembre 2009

IMPRESAMIA.IT-PMI - Abete: patrimonializzarle, non solo dare credito


Ci sono problemi strutturali del sistema delle piccole e medie imprese che operano localmente
Il problema dell'economia reale esiste, specialmente in Italia con il sistema delle Pmi. Tutte le imprese che operano sui mercati globali si adegueranno rapidamente al processo di crescita del mercato ma "le piccole aziende che lavorano a livello locale avranno difficoltà. Bisogna fare un lavoro di patrimonializzazione". Lo ha spiegato Luigi Abete ( nella foto), presidente di Bnl (gruppo Bnp Paribas), ai microfoni di Class-Cnbc commentando la crisi a un anno dal crollo di Lehman Brothers. Il manager ha aggiunto che "Bnl nei primi 6 mesi dell'anno ha aumentato i finanziamenti del 10% a/a, sopra la media positiva delle altre banche. In questo senso mi sento a posto ma credo lo sia anche il sistema. Non bisogna - ha quindi proseguito Abete - confondere lo strumento con il problema strutturale". Non è sufficiente dare credito alle imprese ma bisogna patrimonializzarle. "Anche la moratoria potrà addolcire o rallentare il processo ma non lo blocchera'" se le aziende sono già al collasso. Relativamente ai consumi, il presidente ha sottolineato come in Italia ci sia "un gap preesistente per cui, se non si interviene in maniera strutturale, corriamo il rischio che una parte del Paese resti ferma quando i consumi si riprenderanno.

IMPRESAMIA.IT- LAVORO - Unioncamere: richiesti laureati e diplomati


Nel 2009 più opportunità nelle imprese per laureati in economia e ragionieri
Più laureati e diplomati per le imprese italiane che hanno programmato 523mila assunzioni entro il 2009, un anno, come quello attuale, in cui il sistema produttivo nazionale da una parte contiene le sue prospettive occupazionali, dall’altra alza il livello qualitativo delle sue assunzioni: infatti alle imprese servono oltre 62mila laurati e più di 221mila diplomati. Percentualmente questi titoli di studio accrescono la propria incidenza sul totale delle assunzioni: rispetto al 2008 le lauree rappresentano infatti quasi il 12% delle richieste delle imprese (erano il 10,6% lo scorso anno), mentre i diplomi superano il 42% (contro il 40,5% del 2008). A dimostrarlo è il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, uno dei pochi strumenti di orientamento disponibili per i giovani e le famiglie alle prese con la scelta della facoltà universitaria che offra reali chance per il futuro o prossimi all’inizio dell’anno scolastico.I più amati dalle imprese si confermano i laureati in Economia e nei diversi indirizzi di Ingegneria. Ma nel 2009 aumenta la richiesta di altre tipologie di laureati, o in termini di peso percentuale sul totale delle assunzioni (è il caso dei laureati nell’indirizzo sanitario-paramedico), oppure, sebbene con una richiesta decisamente più contenuta, in valore assoluto (come nel caso dell’indirizzo politico-sociale). Tra i diplomi, quelli con indirizzo amministrativo-commerciale assicurano maggiori possibilità ai giovani.“I dati di Excelsior mostrano che il sistema produttivo italiano non si è certo fermato in quest’anno difficile per l’economia - ha evidenziato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello (nella foto) - Una delle prime strategie messe in atto per contrastare la crisi, infatti, è quella dell’investimento sul capitale umano, la risorsa principale sulla quale può contare l’impresa. Ecco così che, pur dovendo contenere i propri programmi di assunzione, le imprese alzano ‘il tiro’ e si mettono alla ricerca di professionalità più elevate e di giovani laureati. L’obiettivo è quello di prepararsi ad affrontare la sfida della ripresa potendo contare su competenze capaci di fare la differenza, di produrre innovazione, di accrescere la competitività”.Sono 18.600 i laureati in Economia richiesti quest’anno dalle imprese, il 60% dei quali dovrebbe essere assunto con contratto a tempo indeterminato. Nella classifica dei titoli universitari più ricercati il secondo posto è occupato dall’indirizzo “sanitario e paramedico” (6.700), in salita di due posizioni rispetto al 2008, e da quello di “ingegneria elettronica e dell’informazione” (6.600). Fermo restando una richiesta più contenuta da parte delle imprese, il confronto con l’anno scorso mostra tuttavia una miglior tenuta dell’indirizzo economico (che concentra il 29,8% dei laureati previsti per il 2009 contro il 29,7% dello scorso anno), del “chimico-farmaceutico” (5,7% contro il 5,6% del 2008) e di quello di “ingegneria civile e ambientale” (3,4% rispetto al 3,1% dello scorso anno). In termini relativi, cresce la domanda di laureati a indirizzo “sanitario e paramedico” (10,7% contro l’8,3% del 2008), mentre aumenta sia in valore assoluto, sia in termini di incidenza sul totale, la richiesta di laureati dell’indirizzo politico-sociale (1.300 le assunzioni previste quest’anno, 250 in più del 2008) e di quello letterario, filosofico, storico e artistico (1.120 nel 2009, 220 unità in più del 2008). I diplomati rappresentano circa 222mila delle assunzioni programmate nel corso del 2009 (a fronte delle 335mila dello scorso anno), con una crescita, in termini di incidenza sul totale, di circa due punti rispetto al 2008. I diplomi più richiesti dalle imprese si confermano quelli a indirizzo “amministrativo e commerciale” (75.900 assunzioni), seguiti dall’indirizzo “meccanico” (14.800) e da quello “turistico-alberghiero” (13.500). Circa 8mila, inoltre, le richieste dell’indirizzo elettrotecnico. Anche in termini relativi, l’indirizzo “amministrativo e commerciale” consolida il suo primato e si conferma nel 2009 in crescita: il suo peso percentuale sul totale delle assunzioni (34,2%) aumenta di circa un punto rispetto allo scorso anno (33,4%). Un incremento relativo risulta poi per l’indirizzo “informatico” (2,9% la quota per l’anno in corso rispetto al 2,5% del 2008) e per quello “socio-sanitario” (1,5% a fronte dell’1,1% di dodici mesi fa). L’attenzione crescente alle competenze dei candidati all’assunzione si accompagna anche all’orientamento sempre più accentuato delle imprese ad assumere personale che abbia già avuto una precedente esperienza lavorativa. Quest’anno questa inclinazione interessa il 57,5% delle assunzioni programmate, 2 punti percentuali in più del 2008. La maggiore disponibilità di offerta sul mercato del lavoro giustifica inoltre la diminuzione di circa 6 punti percentuali della quota di assunzioni non stagionali considerate di difficile reperimento (20,5% rispetto al 26,2% del 2008), motivata soprattutto dalla diminuzione dei problemi legati a una ridotta presenza della figura da assumere (25%, oltre quattro punti in meno rispetto al 2008). Resta però immutata la difficoltà legate al mismatch fra il profilo qualitativo tra domanda e offerta di lavoro, tanto è vero che per il 35,3% delle figure per le quali le imprese prevedono di incontrare difficoltà in fase di reclutamento si “ripiegherà” su candidati con un livello di qualificazione più basso, per poi formarli successivamente all’ingresso in azienda. Continua a mantenersi alto anche quest’anno il gap tra Nord e Mezzogiorno quanto a richiesta di lavoratori in possesso di titolo di studio universitario e di scuola superiore. Se nel Nord-Ovest la quota di assunzioni riservata a laureati e diplomati raggiunge quasi il 60% del totale, nel Nord-Est arriva al 53,6%, al Centro al 53,3%, nel Mezzogiorno al 50,1%, con una quota di laureati richiesti che non raggiunge il 9%. A livello provinciale, spicca l’alta percentuale di laureati richiesti a Milano, Torino, Roma, Padova e Pescara, Monza e Varese, mentre sul fronte opposto si posizionano Imperia, Grosseto, Asti e Avellino. Lucca, Matera, Imperia, Cosenza e Aosta eccellono invece nella richiesta di diplomati, le cui opportunità sono inferiori, invece, a L’Aquila, Caltanissetta, Viterbo, Isernia e Livorno.

IMPRESAMIA.IT-AMBIENTE - Altri ecoincentivi per le biciclette


Il ministro Prestigiacomo darà l'annuncio all'aperturà del 67esimo Salone del ciclo
Tornano gli incentivi per l'acquisto delle biciclette, che dovrebbe venir esteso anche ai motorini entro i 50 centimetri cubici: la campagna dovrebbe iniziare entro i primi di ottobre e prevede lo stanziamento di 7,6 milioni per le biciclette e 5,1 milioni per i 50 centimetri cubici.Lo stanziamento è stato approvato dalla Corte dei Conti e sarà annunciato venerdì prossimo all'apertura a Milano del 67esimo Salone del ciclo al quale prenderanno parte oltre 250 produttori provenienti da varie parti del mondo. Più di 10 mila mq per presentare tendenze e novità dal mondo della bici. E ancora, eventi e workshop per capire in che direzione si sta muovendo il mondo delle 2 ruote a pedale. Questi sono solo alcuni degli ingredienti della 67sima edizione di Eicma, il Salone del Ciclo 2009 che torna a Milano dal 18 al 21 settembre nella nuova formula che vedrà nuovamente suddivisi gli appuntamenti col Ciclo e col Motociclo (a novembre a Milano dal 10 al 15). Il momento clou della manifestazione sarà alle 14.30 di venerdi' 18 settembre, quando il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, inaugurerà ufficialmente il Salone del Ciclo di Milano insieme al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e a Guidalberto Guidi, presidente di Eicma Spa. Il ministro approderà a Milano a confermare la volontà di perseguire a livello governativo una politica favorevole alla mobilità ciclistica, ad anticipare nuove iniziative in questa direzione e ad esporre la seconda campagna di incentivazione delle vendite dopo il successo degli eco-incentivi che tra aprile e maggio hanno dato una formidabile scossa al mercato della bici con oltre 50 mila pezzi venduti in poco meno di un mese.

IMPRESAMIA.IT-


Le regole nel decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Un decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli (nella foto), stabilisce le regole per incrementare l'utilizzo di carburanti verdi, grazie all'applicazione di incentivi e al riconoscimento dei requisiti di sostenibilita di alcuni dispositivi di nuova generazione.Il provvedimento, che arriva anche in concomitanza della settimana europea della mobilità, scaturisce dall'urgenza di combattere gli effetti dell'inquinamento e quelli prodotti dal cambiamento climatico anche mediante l'adozione di misure in grado di ridurre le emissioni inquinanti dei veicoli in circolazione, tramite l'utilizzazione di sistemi di riduzione della massa di particolato emesso da autoveicoli dotati di motore ad accensione spontanea.In particolare il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale si applica ai convertitori catalitici di ricambio, omologati in conformità al regolamento ECE-R 103, ovvero alla direttiva 70/220/CEE, e successive modificazioni ed integrazioni, destinati ad essere installati su autoveicoli delle categorie M1 ed N1 dotati di motori ad accensione spontanea.I convertitori catalitici di ricambio, rispondenti alle prescrizioni del decreto in questione, possono dunque essere riconosciuti quali sistemi idonei per la riduzione della massa di particolato prodotto da autoveicoli delle categorie M1 ed N1.

IMPRESAMIA.IT-RIFIUTI - Comieco: concorso online su riciclo e differenziata


Montalbetti: cresciuta del 7,1% la raccolta differenziata di carta e cartone
Promuovere la raccolta differenziata e la cultura del riciclo di carta e cartone giocando, divertendosi e magari vincendo qualche premio invitante. Con questi obiettivi, nasce il concorso on line 'Vinci col riciclo organizzato da Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica.Il meccanismo del concorso è semplice: il primo round è su Facebook: basta connettersi alla pagina di Comieco (http://www.facebook.com/VinciColRiciclo) e compilare un breve test d'ingresso, dal titolo "Scopri la tua impronta ecologica". Il quiz fornisce un profilo, corrispondente a un animale, ed è inoltre il primo passo per iniziare la scalata verso il montepremi del concorso, in quanto consente a tutti i partecipanti di accumulare i primi 100 punti in classifica. Da Facebook si viene indirizzati alla home page del concorso (http://www.vincicolriciclo.it/) dove è possibile iscriversi.A partire dal 15 settembre, gli iscritti verranno contattati per rispondere ai quiz settimanali."Quanta carta e cartone sono stati raccolti in Italia nel 2008?", "Quale regione italiana ne ha raccolto di piu"?E' questa la tipologia di domande del concorso; le risposte sono ricavabili dal sito http://www.comieco.org/. I più bravi vincono un week end in un agriturismo della Campania e complementi d'arredo realizzati in cartone riciclato."Il concorso ci sembra un modo originale per parlare di raccolta differenziata e Internet e' di certo un mezzo efficace per promuovere la cultura del riciclo - ha affermato Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco - in Italia la raccolta differenziata di carta e cartone ha registrato anche nel 2008 un significativo aumento. Nonostante la crisi economica che ha provocato un calo dell'immesso al consumo di imballaggi cellulosici, la raccolta differenziata di carta e cartone è infatti cresciuta del 7,1%, pari a 200.000 tonnellate in più rispetto al 2007".

IMPRESAMIA.IT-ECO - Scajola: 28 mln per agroalimentare in Piemonte


Partenariato pubblico-privato per il sostegno agli investimenti agro-industriali in aree arretrate
Via libera a nuove risorse per rilanciare la produttività e creare nuova occupazione nel comparto agroalimentare del Piemonte: investimenti per 28 milioni di euro, per realizzare un piano industriale nel settore dell'ortofrutta fresca e trasformata, dei cereali e di altre produzioni agricole.Questo lo stanziamento previsto dal contratto di programma tra il Ministero dello Sviluppo economico e il Consorzio per lo Sviluppo del istema agroindustriale piemontese, che è stato firmato nella sede della Provincia di Cuneo, alla presenza del ministro Claudio Scajola (nella foto), da Gianluca Esposito, direttore generale del Dipartimento incentivazione attività imprenditoriali del dicastero di Via Veneto, da Giorgio Quaranta, presidente del Consorzio, e dai rappresentanti delle sette società coinvolte. " E' il quattordicesimo contratto di programma sottoscritto in 15 mesi da questo Governo - ha precisato Scajola - questo testimonia ancora una volta come il partenariato tra pubblico e privato sia uno strumento fondamentale per il sostegno di investimenti industriali in aree di crisi del Paese, anche i settori economicamente rilevanti come quello dell'agro-alimentare". Nel piano industriale sono coinvolte sette società del settore ed è previsto un investimento complessivo di 28 milioni di euro, di cui 20 milioni a carico degli imprenditori consorziati, oltre 6 milioni stanziati dallo Stato e circa 2 milioni dalla Regione Piemonte. La modulazione dell'utilizzo delle risorse prevede che più di 21 milioni di euro saranno destinati all'ampliamento o l'ammodernamento di impianti produttivi ubicati nei comuni di Manta, Costiglione Saluzzo e Verzuolo (Cuneo) e 7 milioni andranno ad potenziare impianti produttivi posti nei comuni di Chivasso, Vigone, Castagnole Piemonte, Carignano, Riva presso Chieri e Villaneggia (Torino). L'incremento occupazionale a regime è previsto in una cinquantina di nuovi posti di lavoro.

IMPRESAMIA.IT-MADE IN ITALY - Concorrenza spagnola per filiera olivicola


Romano: servono progetti concreti per rilanciare l'immagine del nostro prodotto
Con una campagna alle porte e con una previsione sulla produzione spagnola che sembra superare un milione e duecentomila tonnellate, l’approvazione di un piano di settore diventa indispensabile per gli operatori della filiera olivicola italiana ma tavolo ministeriale, fermo ormai da due mesi. Lo ricorda la presidente dell’organizzazione interprofessionale italiana dell’olio di oliva, Pina Romano (nella foto), a margine dell’incontro tra le parti per la pianificazione della nuova campagna oleicola. Il tavolo ministeriale m- ha aggiunto la presidente - aveva dato assicurazioni sull’utilizzo immediato dei 2,6 milioni di euro, già stanziati a fine 2008 per l’attività promozionale, e aveva sottolineato la necessità di prevedere ulteriori risorse specifiche per dare slancio al settore, anche su questi temi c’è una piena disponibilità a collaborare. Veniamo da un passato - ha spiegato - dove l’immagine dell’olio di oliva italiano ha garantito a tutti gli operatori opportunità commerciali e marginalità che oggi purtroppo sono sempre meno automatiche”. L’ascesa produttiva spagnola, l’avvento di nuove aree olivicole e i nuovi assetti manageriali dei più importanti gruppi industriali, tenderanno a introdurre nuove leve competitive che renderanno sempre più arduo e impegnativo difendere la diversità della produzione italiana. “Ci attendono nuove sfide - ha detto ancora- e vanno affrontate con una coesione e una programmazione nuova tra industria trasformazione e produzione, con il solo comune obiettivo di creare e distribuire valore. La risposta non può essere quella di parlare quotidianamente di truffe e sofisticazioni indebolendo l’immagine dell’olio di oliva italiano e penalizzando le nostre esportazioni. La risposta ai nostri colleghi spagnoli che in nome di un interesse comune di filiera si sono autotassati per destinare oltre 7 milioni di euro all’anno nella promozione dell’olio spagnolo - ha concluso Romano - va costruita nella filiera, con un forte patto di cooperazione tra gli operatori su progetti concreti per il rilancio e la tutela dell’immagine del nostro Paese. E' su questi obiettivi che ci attendiamo il massimo supporto da parte del Ministero”.