mercoledì 2 settembre 2009

IMPRESAMIA.IT-FOCUS - Zaia: agricoltura, primo motore economia


L'appello del ministro a difendere l’identità produttiva del nostro Paese
Al Meeting di Rimini il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, ha affermato che lo sviluppo dell’agricoltura è l'antidoto indispensabile allo strapotere dell’economia di carta e che "il modello di agricoltura che vogliamo è quello fondato sulle identità produttive e territoriali, in questo modo si difende l’economia dei territori ". Parole importanti quelle dette da Zaia intervenendo all’incontro sul tema “Certezza e sicurezza alimentare: la sfida del nuovo millennio”, nell’ambito della trentesima edizione Meeting di Rimini per l’Amicizia tra i popoli, e che meritano di essere lette con attenzione.“In un mondo in cui 1,2 miliardi di persone sanno cosa sono i crampi della fame e circa tre milioni di individui ogni anno muoiono perché non hanno da mangiare - ha esordito il ministro - la vera questione è cosa si debba fare per porre fine a questa vergogna. Ci dobbiamo chiedere cosa dobbiamo fare per rispettare veramente il contratto sociale. Il primo dovere del cittadino della polis è quello di riconoscere il valore dell’agricoltura - ha ribadito Zaia - come fondamento della vita di tutti e come motore primo dell’economia. Per uscire dall’emergenza alimentare, noi proponiamo una strada nuova, non più quella degli aiuti a pioggia. Come ha sottolineato l’economista zambese Dambisa Moyo, cosa ne è stato dei mille miliardi di dollari in aiuti piovuti sull’Africa dal dopoguerra a oggi? Non hanno risolto il problema della fame, ma sono serviti solo a deresponsabilizzare una classe dirigente locale indifferente, quando non corrotta. A tutto questo – ha continuato il ministro – noi contrapponiamo la strategia dello sviluppo dell’agricoltura, antidoto indispensabile allo strapotere dell’economia di carta. Combattiamo la logica per cui il cibo viene usato come un qualsiasi prodotto finanziario. Se il cibo entra nei mercati finanziari e diventa oggetto di speculazioni, significa che siamo in un mondo che ha perso i suoi valori. Siamo contro l’omologazione dell’alimentazione – ha ribadito – e siamo contro gli Ogm, che non garantiscono maggiore reddito agli agricoltori e non servono ad assicurare cibo alla popolazione. La difesa del modello di produzione e di alimentazione passa attraverso la battaglia per l’etichettatura di tutti i prodotti e il contrasto ad ogni forma di agropirateria e di frode, contro chi vorrebbe attentare alla nostra salute. Così come passa attraverso la difesa della nostra identità produttiva in sede Wto. Sul fronte della povertà in Italia – ha poi aggiunto il ministro - il 13% della popolazione si trova in difficoltà e si spreca l’equivalente di 600 mila pasti al giorno. Per fortuna esistono realtà come quella del Banco Alimentare, che compiono quell' ultimo miglio di solidarietà che dà sollievo a milioni di persone e che indica una strategia che condividiamo. Dobbiamo operare una rivoluzione - ha indicato Zaia - e diventare, da cittadini consumisti, a cittadini consumatori, con una nuova autocoscienza. Non pretendiamo più la mela perfetta, o la rugiada sull’insalata del supermercato. Piuttosto, consumiamo locale, consumiamo di stagione. La territorialità e la stagionalità - ha concluso Zaia - sono lo strumento migliore per combattere gli sprechi, aiutare l’ambiente e migliorare la redditività dei contadini. E difendiamo l’identità produttiva del nostro Paese: dietro ogni prodotto tipico c’è un contadino, e c’è anche una famiglia cristiana”.

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