lunedì 25 maggio 2009

REGIONI - Marche: focus sulla filiera corta


La Rassegna Agricola centro Italia, (Raci) dedicata alla razza bovina marchigiana, compie 25 anni

Da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno a Villa Potenza di Macerata la Rassegna Agricola centro Italia, (Raci) 2009. La rassegna agricola, che quest'anno segna una tappa importate celebrando la 25° edizione, è organizzata dalla provincia di Macerata, con la collaborazione l’Associazione provinciale degli allevatori (Apa), e quest’anno, per la prima volta, anche di Bert&Associati e Service promotion.

Nata negli anni ‘80 con lo scopo di valorizzare la razza bovina marchigiana, prevede approfondimenti sulle coltivazioni biologiche, sul sistema di “filiera corta”, sulla sicurezza alimentare, sulle tipicità del territorio in un mercato sempre più globalizzato.

DISTRETTI – Allarme per il comparto meccanico di Correggio

Situazione drammatica per il distretto della Provincia di Reggio Emilia

DISTRETTI – Allarme per il comparto meccanico di Correggio
A lanciare l’allarme è l’Osservatorio Anteverto di Correggio che dipinge una situazione drammatica per quanto riguarda l’economia locale e le aziende del comparto meccanico.
Un quadro davvero difficile della situazione occupazionale, secondo i dati del Centro per l’impiego di Correggio: meno 46% di avviamenti ad aprile 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008; un incremento del 45% di iscritti alle liste di disoccupazione ed un crollo verticale di richieste di lavoratori da parte delle imprese locali.

Il quadro si è arricchito di altre tinte inquietanti a seguito dei contributi delle rappresentanze delle associazioni d'impresa Api e Cna ed in particolare di una azienda metalmeccanica del territorio, che, per voce del suo amministratore, ha riportato una situazione di forte difficoltà dovuta al progressivo calo di ordinativi (oltre il 50%) accompagnato da difficoltà insormontabili nell'accesso al credito, ma soprattutto un forte pessimismo dovuto alla mancanza di visione del futuro e di possibile ripresa a breve dell'economia locale.

"La situazione di questo distretto, pur non discostandosi molto da quella provinciale, assume caratteristiche di forte drammaticità, se si pensa soprattutto all'esigenza di fare presto, pena l'uscita dal mercato di diverse piccole e piccolissime imprese e di una consistente quantità di lavoratori - ha concluso Gianluca Ferrari, assessore al Lavoro della Provincia ! di Reggi o - Per questo come Provincia stiamo investendo molto per la formazione e riqualificazione dei lavoratori, come per la crescita dell'imprenditorialità locale, affinché tutti possano essere più attrezzati per la ripresa produttiva e per mantenere quella capacità di competitività e di coesione sociale che ha da sempre caratterizzato questi territori. Anche in questo distretto il rapporto diretto avviato dal Centro per l'impiego con le imprese, per informarle delle tante misure anticrisi messe in campo dalla Provincia, rappresenta un aiuto concreto per la tenuta complessiva del tessuto produttivo e occupazionale". 

MI - Ue approva misure su capitale di rischio



PMI - Ue approva misure su capitale di rischio
La Commissione Ue ha approvato un pacchetto di misure temporanee presentato dall'Italia sul capitale di rischio per agevolare le possibilità di accesso al finanziamento delle piccole e medie imprese. La misura consentirà investimenti più flessibili in capitale di rischio fino al 2010 per le Pmi nelle fasi iniziali del loro ciclo di vita.
I cinque regimi interessati sono: il regime di aiuti a favore del capitale di rischio sponsorizzato dallo Stato, gli interventi a livello di capitale di rischio a favore di imprese cooperative della regione Marche, il fondo NEXT della regione Lombardia, gli aiuti a favore degli investimenti in private equity della Camera di commercio di Vicenza e il Fondo di capitale di rischio per le PMI della Regione Campania. 

FISCO - On line Gerico 2009 ed è polemica su sconti tasse

Spostata la scadenza per il versamento delle tasse dal 16 giugno al 16 luglio 2009

FISCO - On line Gerico 2009 ed è polemica su sconti tasse
Uno sconto del 5% sulle tasse per circa 2,1 milioni di contribuenti con partita IVA ma è polemica. 
La nuova versione del software Gerico 2009 permette a imprese e liberi professionisti di inserire i correttivi nella propria dichiarazione dei redditi, in virtù delle nuove indicazioni sui 206 Studi di Settore aggiornati, che tengono conto delle rivalutazioni anticrisi. Ma allora cosa non va? Secondo le piccole e medie imprese, in funzione di tipologia aziendale, localizzazione geografica e incassi, le tasse vengono modulate in modo diverso. Tuttavia, come rilevano alcune associazioni di categoria delle Pmi, lo scostamento si può ancora annidare nel criterio territoriale, con diversificazioni di trattamento.  Le imprese del Nord-Est, in particolare, sono quelle che storicamente contestano il sistema di calcolo degli Studi di settore: il maggiore fatturato incide sul sistema di calcolo rendendo possibile ad aziende situate in località svantaggiate, ma con un calo di entrate nettamente minore in proporzione, di godere di maggiori benefici fiscali. Questo il pomo della discordia. Altre polemiche riguardano il correttivo congiunturale individuale, che si applica a tutti i 206 Studi di settore senza distinzione di settore economico di riferimento.  Per il momento, comunque, ci si è limitati a spostare la scadenza per il versamento delle tasse dal 16 giugno al 16 luglio 2009, ma per quanto riguarda la pressione fiscale "si tratta soltanto della rigorosa applicazione di una regola che contiene la necessaria flessibilità" ha commentato il ministro dell'Economia Giulio  Tremonti (nella foto) pur ammetteno che "con la crisi non si possono continuare a chiedere le stesse tasse di prima".  Con Gerico 2009, l'Agenzia delle Entrate terrà conto degli effetti della crisi economica nei 206 Studi di settore utili per il calcolo della dichiarazione dei redditi 2009.

MADE IN ITALY - Bilancio positivo per Eurocarne 2009

Macchine e tecnologie per le eccellenze produttive italiane

MADE IN ITALY  - Bilancio positivo per Eurocarne 2009
Ben 15mila visitatori con un incremento del 5% degli esteri e 338 espositori di cui un terzo stranieri. Bilancio positivo, dunque, per la 24° edizione del Salone internazionale delle tecnologie per la lavorazione, conservazione, refrigerazione e distribuzione delle carni, organizzato da Veronafiere in collaborazione con Ipack-Ima Spa. "l lavoro di Veronafiere e Ipack-Ima, grazie anche alla sinergia perfetta con Ice (Istituto per il commercio estero), è stato assolutamente positivo - ha commentato la presidente di Assofoodtec e di Eurocarne 2009, Emilia Arosio - e ha contribuito ad aumentare la presenza sia dei delegati esteri che la specializzazione della manifestazione". 
Il presidente di Veronafiere Ettore Riello, già presidente di Anima (la Federazione delle associazioni nazionali dell'industria meccanica varia ed affine), ha invece posto l'accento sull'internazionalizzazione di Eurocarne e sul settore delle macchine e tecnologie. "Gli italiani sono leader a livello tecnologico, con una quota di esportazione di macchinari e tecnologie per la macellazione, lavorazione e trasformazione della carne che supera il 65 % del fatturato complessivo - ha spiegato Riello - ma una delle novità di questa edizione è stata l'attenzione forte alle dinamiche di mercato della carne, che deve sempre più misurarsi con gli effetti della globalizzazione. Questo significa attenzione alla salubrità delle produzioni, in quanto i flussi commerciali mondiali vengono sono strettamente connessi a valutazioni igienico-sanitarie". "La risposta alla crisi è arrivata - ha affermato Emilia  Arosio - grazie all'elevata specializzazione e al cresciuto interesse per le tecnologie alimentari, con un aumento significativo dei visitatori stranieri e una quota di espositori esteri che ha toccato il 32%o. Possiamo essere più che contenti - ha concluso la presidente Assofoodtec e di Eurocarne 2009 - Eurocarne, sia pure in un momento non facile per l'economia mondiale, ha messo in luce lo spirito dell'Italia e delle sue eccellenze produttive. E' stata una magnifica vetrina per il Made in Italy, che mette in fuga tutti i dubbi che potevamo avere sul 2009". 

CREDITO - Già impegnati da Fires i fondi a sostegno Pmi

In salvo mille posti di lavoro soprattutto nel commercio e nell'artigianato

CREDITO - Già impegnati da Fires i fondi a sostegno Pmi
Sono 438 le richieste di sostegno pervenute in questi mesi alla Finanziaria Senese di Sviluppo (Fires).  In questo dato si sommano le domande sul plafond piccole aziende, il bando camerale e l’attività ordinaria. "Le necessità sono davvero tante – ha affermato Luigi Borri, presidente Fires - a questo punto, viste le richieste pervenute, Fises ha già impegnato tutti i propri fondi a disposizione. Un tema da affrontare anche vista la funzione strategica che la società può giocare per investire in settori ad hoc, come lo sono le energie rinnovabili". Su un plafond di 15 milioni di euro finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi, secondo le indicazioni dei soci della Fises, 8,5 milioni sono destinati a piccole aziende (industriali, commerciali e agricole e artigiani). Circa 1000 i posti di lavoro salvaguardati nelle piccole e medie imprese grazie al plafond e 250 le domande che saranno finanziate per le piccole aziende. "Per ogni pratica - ha spiegato Borri - si riesce a tutelare la solidità dell’impresa e il livello occupazionale per un numero di quattro-cinque persone. Un risultato davvero importante per tutto il territorio. Da sottolineare il grandissimo impegno di tutta la struttura operativa di Fises che si è posta l’obiettivo di esaminarne 70/80 al mese".
La parte restante del plafond è impiegata per l’attività ordinaria, di questa fa parte anche il bando della Camera di Commercio per il contributo in conto abbattimento interessi coperto per circa 5,5 milioni di Euro sul quale sono 34 le domande arrivate. Considerando tutti i settori di attività (plafond piccole aziende, bando camerale e attività ordinaria) sono pervenute a Fises 176 richieste, per 15milioni e 390mila euro, dai settori industria e artigianato. 169 sono le domande arrivate da commercio e turismo per 10.265.000 euro. Ed ancora, dall’agricoltura sono 81 le domande per 4.960.000 euro e dai servizi 12, per 1.250.000 euro.
Entrando nel dettaglio, le richieste complessive pervenute sul plafond delle piccole imprese sono state 380, domande che hanno superato complessivamente i 20 milioni di euro. 250 sono quelle finanziabili attraverso piccole operazioni (40/50mila euro di media per ciascun intervento).
"A conferma della diffusione della crisi – ha concluso Borri - va notato che le domande provengono da tutto il territorio senese e interessano tutti i settori con prevalenza di commercio e artigianato che assorbono circa il 70%". Infatti, commercio e turismo ricoprono una fetta del 38%, per 145 richieste di intervento e complessivi 7.600.000 euro. L’artigianato occupa il 33% delle domande: 126 richieste di intervento per 6.600.000 Euro. Ed ancora, l’agricoltura occupa una fetta del 19%: 72 richieste per 3.800.000 euro, l’industria il 7%, ovvero 26 richieste di intervento per 1.400.000 euro. Infine i servizi: 3% delle domande, cioè 11 richieste, per 600.000 euro.
Per quanto riguarda il bando della Camera di Commercio, per la concessione di un contributo in conto abbattimento interessi, dal settore industria e artigianato sono 16 le richieste di intervento per 5.170.000 euro. Dall’agricoltura, 7 richieste per 660.000 euro. Dal commercio, 11 domande per 315.000 euro. Quindi il totale è di 34 per 6.145.000 euro.
Infine, le richieste sull’operatività ordinaria pervenute sono 8, per un totale di 2.200.000 euro, dai settori industria e artigianato. 2 sono le richieste, per complessivi 500.000 euro, dall’agricoltura, 13 domande, per un totale di 2.350.000 euro, dal commercio e 1 pratica, per 650.000 euro, dal settore servizi. 

CRISI - Bagnasco: i lavoratori non sono zavorra



La Cei chiede un fisco più equo e meno licenziamenti sbrigativi

CRISI - Bagnasco: i lavoratori non sono zavorra
La disoccupazione sta arrivando anche nelle zone a più radicata tradizione industriale. Perchè, a volte, le imprese, pressate dalla diminuzione delle commesse,  licenziano in modo sbrigativo. Lo ha affermato Angelo Bagnasco (nella foto) presidente della Cei(Confederazione episcopale italiana - ndr) nella prolusione di apertura dei lavori della 59/ma assemblea generale dei vescovi. "Contraendosi gli ordinativi e le commesse, dalle imprese viene azionata la leva occupazionale - ha denunciato il cardinale - talora in tempi e modi alquanto sbrigativi come si trattasse di alleggerire la nave di futile zavorra. Invece - ha aggiunto Bagnasco - proprio il patrimonio di conoscenze e di esperienza garantito dalle persone che lavorano sarà la base realistica da cui ripartire, una volta passato il peggio. Intanto, a patire le maggiori ripercussioni è la fascia dei precari''. E' noto come nell'ultimo decennio i posti di lavoro flessibili avessero fornito un apporto decisivo alla riduzione della disoccupazione, che ora registra un brusco aumento dovuto principalmente alla perdita di posti di lavoro non garantiti. Per questi lavoratori gli ammortizzatori previsti sono davvero modesti. Ma l'incertezza ha da tempo attecchito anche nell'area del lavoro stabilizzato, che sta infatti conoscendo l'inquietudine della cassa integrazione, quando non del licenziamento". Queste "soluzioni - ha affermato il porporato - appesantiscono molto il tessuto sociale, allargando le disuguaglianze e riducendo la serenità di non poche comunità". E il presidente della Cei ha anche sottolineato come dalla crisi non si è affatto usciti malgrado le voci che si ''arrischiano'' a prevedere una ripresa perchè, al contrario, secondo Bagnasco  ''questo pare a noi il momento in cui la crisi tocca in modo più diretto, quasi cruento, la realtà ordinaria delle famiglie per le quali torniamo ad auspicare un fisco più equo''. Dunque è necessario un "fisco più equo", farsi carico della "fascia dei precari" e approntare "ammortizzatori sociali", che fin qui sono stati "davvero modesti". Inoltre, la crisi "sta ora producendo i suoi effetti più deleteri sull'anello più debole della nostra popolazione - ha ribadito ancora - come pure sull'economia già precaria dei Sud del mondo, in cui è previsto un aumento di quasi cento milioni di nuovi poveri. Dalla crisi in corso e dalle minacce che tanto ci angosciano - ha concluso Bagnasco - dobbiamo uscire non con una svalutazione del lavoro, identificato come circostanza casuale e fortuita, ma con la riscoperta del legame imprescindibile dell'uomo con il lavoro".

IM - ImpresaMia

 La voce delle piccole e microimprese

Che cos’è

È il primo quotidiano che:

  1. affronta in tempo reale le problematiche della piccola e micro- impresa con chiarezza, accessibilità e trasparenza;
  2. fornisce le informazioni e gli approfondimenti utili per lo start-up, il consolidamento, lo sviluppo aziendali;
  3. offre agli abbonati informazioni legislativi, monitoraggi mirati al business, ricerche di documenti e servizi;
  4. Mette a disposizione degli abbonati una serie di esperti - dall’avvocato al consulente del lavoro, dal commercialista al consulente in organizzazione aziendale ( Qualità/ Sicurezza/ ecc)– per consulenze gratuite.

Obiettivi

 

Ø  Creare awareness sulle problematiche della piccola e micro-impresa;

Ø  Veicolare best practices di imprese che hanno adottato formule di successo per il loro core business;

Ø  Offrire un’informazione chiara sulla normativa vigente in materia di imprenditoria;

Ø  Fornire servizi di consulenza legale, fiscale e tributaria, direttamente on-line agli abbonati;

Ø  Diventare un ‘consulente virtuale’ nella definizione di strategie e nella scelta di nuovi strumenti per chiunque abbia, o voglia mettere in piedi, una propria impresa.

Descrizione

 

IM- Impresa Mia è un Quotidiano di attualità economica con un’ampia

sezione dedicata a rubriche  informative per l’imprenditore,

riccamente corredate da notizie sempre aggiornate sui temi della

piccola imprenditoria e caratterizzato da:

    1. Focus sulle persone ( Il caso; L’intervista; Il personaggio; ecc)
    2. Testi efficaci
    3. Iconografia (foto, grafici e disegni) 
    4. Tono informale e non autocelebrativo
    5. Inoltre,  offre in abbonamento
    6. Servizi di informazione legislativa nazionale, locale e comunitaria;
    7. Monitoraggi legislativi organizzati per settore
    8. documentazioni e ricerche su richiesta degli abbonati
    9. rassegna stampa mirata sugli interessi dell’abbonato
    10. servizi di consulenza gratuita ad opera di un pool di esperti

Gli interlocutori

Ø  Associazioni di categoria (Confapi, Unioncamere, Confcommercio, Conferesercenti, CNA, Confindustria, ecc.);

Ø  Associazioni, Enti e Agenzie nazionali;

Ø  Istituzioni locali e nazionali;

Ø  Media economici;

Università ed Enti di ricerca.

Ø  Il Quotidiano economico arricchito dalle  News in breve (politica/ finanza/ società) e dall’alert “Ultima Ora”

Ø  L’Intervista settimanale

Ø  Le Rubriche: un vero e proprio manuale ad uso e consumo dell’imprenditore, organizzato per argomenti ciascuno dei quali corredato da news

Ø  Le Informazioni Commerciali dalle e per le aziende

Ø  Gli Appuntamenti aggiornati giornalmente

Ø  I due periodici scaricabili:

  1. Il Quindicinale che approfondisce gli argomenti più significati del mondo delle Pmi
  2. Lo Speciale a carattere tematico che di volta in volta affronta un argomento ( per esempio: prestiti bancari) oppure analizza un comparto produttivo ( p.e. Calzaturiero del Brenta) o le produzioni di un’area geografica ( p.e. le Marche).

IM – ImpresaMia

Contatti:

Tel. 06.5754784 - fax 06.57284386

E-mail: commerciale@impresamia.it

 

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Imparare a essere un capo

Quali errori vanno evitati con i collaboratori

Imparare a essere un capo
Nessuno sostiene che essere un capo sia semplice, ma ci sono degli errori che dovrebbero essere accuratamente evitati, perché possono pregiudicare il rapporto con i vostri collaboratori compromettendo, inoltre, la vostra posizione di leader effettiva e percepita. Per esempio:
  • Avere un comportamento indisciplinato, freddo ed arrogante nei confronti dei propri dipendenti determina l'instaurarsi di un clima ostile ed un decremento dei livelli motivazionali.
  • Essere o troppo severo o troppo indulgente. Nel primo caso il leader è percepito come autoritario; nel secondo i dipendenti avvertono la mancanza di disciplina e organizzazione
  • Tradire la fiducia dei dipendenti, così difficile da conquistare, e mostrare dei favoritismi, determina l'instaurarsi di conflitti di difficile gestione, e sicuramente improduttivi, sia nei confronti della figura manageriale sia tra i collaboratori stessi.
  • Non valorizzare le diverse personalità e le capacità dei dipendenti. Ogni collaboratore possiede un potenziale che, se sviluppato ed orientato adeguatamente, può contribuire al miglioramento della produttività aziendale. E' importante saper individuare tale potenziale, anche in relazione alle caratteristiche individuali, per poterlo conformare alle aspettative di ognuno ed alle esigenze di carattere aziendale.
  • Incapacità di determinare gli obiettivi. E' necessario per l'azienda determinare una strategia in cui siano definiti, comunicati e compresi gli obiettivi ed il ruolo di ciascun dipendente. Ma è anche necessario che i collaboratori avvertano la funzione di guida al fine di orientare il loro comportamento lavorativo.
  • Disinteressarsi dei propri dipendenti. La mancanza di incoraggiamento, una critica poco costruttiva, l'assenza di una guida costante. Ecco alcuni esempi che creano all'interno dell'azienda insoddisfazione tra i dipendenti.
E', dunque, importante cercare di instaurare un solido rapporto lavorativo con i vostri collaboratori, fondato su fiducia, comunicazione efficace e rispetto reciproco al fine di ottenere un ambiente di lavoro sereno, motivato e produttivo.

CHE IMPRESA SEI?



Ecco un utile promemoria corredato da documentazione europea 

Che impresa sei?
Dimmi che impresa sei... e ti diremo perché è importante saperlo

Ecco quattro modalità per definire la propria azienda,  secondo il fatturato e il numero dei dipendenti
Le definizioni  a volte  ‘ingabbiano’, ma molto spesso aiutano a semplificare e a circoscrivere il raggio di azione della propria attività imprenditoriale. 
Infatti conoscere la categoria alla quale appartiene la propria impresa può indirizzare meglio i propri obiettivi e le strategie di business, ma può anche aiutare ad approfondire il mercato di riferimento.
  • Microimpresa -  fatturato annuo o totale attivo di bilancio inferiore a 2mln di euro e meno di 10 dipendenti;
  • Piccola impresa - fatturato o totale attivo compreso tra 2 e 10mln di euro e tra 10 e 49 dipendenti ;
  • Media impresa - fatturato tra 10 e 50mln di euro oppure un totale di bilancio tra 10 e 43mln di euro e meno di 250 dipendenti;
  • Grande impresa - supera i limiti del precedente punto.

Se ne volete sapere di più

La definizione delle imprese in funzione del loro organico e del loro fatturato ovvero del loro bilancio complessivo risulta indispensabile per determinare le imprese che possono beneficiare dei programmi o delle politiche dell'Unione europea (UE) destinati in maniera specifica alle piccole e medie imprese (PMI).

ATTO
Raccomandazione 2003/361della Commissione, del 6 maggio 2003, relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese, testo integrale dell'atto (2003/361/CE) [Gazzetta ufficiale L 124 del 20.05.2003].

SINTESI
La definizione delle microimprese, delle piccole e delle medie imprese viene aggiornata per tenere conto degli sviluppi economici intervenuti dopo il 1996 (inflazione e crescita della produttività) e degli insegnamenti derivanti dall'esperienza pratica maturata. Lanuova definizione precisa la qualifica delle piccole e medie imprese (PMI) e la nozione di microimpresa. L'efficacia dei programmi e delle politiche comunitarie destinati a tali imprese ne risulta rafforzata. Si tratta di evitare che le imprese, il cui potere economico sia superiore a quello di una PMI, approfittino dei meccanismi di sostegno destinati in maniera specifica alle PMI.

Microimprese, piccole e medie imprese

Le microimprese, le piccole o medie imprese vengono definite in funzione del loro organico e del loro fatturato ovvero del loro bilancio totale annuale:
  • media impresa è definita come un'impresa il cui organico sia inferiore a 250 persone e il cui fatturato non superi 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuale non sia superiore a 43 milioni di euro
  • piccola impresa è definita come un'impresa il cui organico sia inferiore a 50 persone e il cui fatturato o il totale del bilancio annuale non superi 10 milioni di euro.
  • microimpresa è definita come un'impresa il cui organico sia inferiore a 10 persone e il cui fatturato o il totale di bilancio annuale non superi 2 milioni di euro.
Imprese autonome, partner, collegate

La nuova definizione delle PMI chiarisce la tipologia delle imprese. Essa distingue tre tipi di imprese in funzione della natura delle relazioni che esse intrattengono con altre imprese in termini di partecipazione al capitale, di diritto di voto o di diritto di esercitare un'influenza dominante: 
  1. le imprese autonome;
  2. le imprese partner; 
  3. le imprese collegate. 
Le imprese autonome rappresentano la situazione più ricorrente. Si tratta di tutte le imprese che non appartengono a uno degli altri due tipi di imprese (partner o collegate). 

Un'impresa è autonoma se:
  • non possiede partecipazioni del 25 % o più in un'altra impresa
  • non è detenuta direttamente al 25 % o più da un'impresa o da un organismo pubblico, oppure congiuntamente da più imprese collegate o organismi pubblici, a parte talune eccezioni; 
  • non elabora conti consolidati e non è ripresa nei conti di un'impresa che elabora conti consolidati e quindi non è un'impresa collegata. 
Un'impresa può comunque essere considerata autonoma, anche se la soglia del 25 % è raggiunta o superata, se si è in presenza di alcune categorie di investitori come gli investitori chiamati "business angels".

Le imprese partner sono imprese che intrattengono relazioni di partenariato finanziario significative con altre imprese, senza che l'una eserciti un controllo effettivo diretto o indiretto sull'altra. Si definiscono "partner" le imprese che non sono autonome, ma che non sono nemmeno collegate fra loro. Un'impresa è "partner" di un'altra impresa se:
  1. possiede una partecipazione compresa tra il 25 % e meno del 50 % in tale impresa
  2. quest'altra impresa detiene una partecipazione compresa tra il 25 % e meno del 50 % nell'impresa richiedente; 
  3. l'impresa richiedente non elabora conti consolidati che riprendono l'altra impresa e non è ripresa tramite consolidamento nei conti di tale impresa o di un'impresa ad essa collegata. 
Le imprese collegate fanno economicamente parte di un gruppo che controlla direttamente o indirettamente la maggioranza del capitale o dei diritti di voto (anche grazie ad accordi o, in taluni casi, tramite persone fisiche azionisti), oppure ha la capacità di esercitare un'influenza dominante su un'impresa. Si tratta quindi di casi meno frequenti e che si distinguono di solito in modo molto chiaro dai due tipi precedenti. Per evitare alle imprese difficoltà di interpretazione la Commissione europea ha definito questo tipo di imprese riprendendo, se esse sono adattate all'oggetto della definizione, le condizioni indicate all'articolo 1 della direttiva 83/349/CEE (pdf) del Consiglio sui conti consolidati, che si applica da vari anni. Di solito un'impresa sa subito di essere "collegata", poiché è già tenuta a titolo di tale direttiva ad elaborare conti consolidati, oppure è ripresa tramite consolidamento nei conti di un'impresa che è tenuta ad elaborare conti consolidati.

Organico pertinente per la definizione delle microimprese, delle piccole e delle medie imprese

L'organico si misura in unità di lavoro per anno (ULA), vale a dire in base al numero delle persone che hanno lavorato nell'impresa o per suo conto a tempo pieno durante l'anno considerato. Le persone che non hanno lavorato tutto l'anno o che hanno lavorato a tempo parziale vengono contabilizzate come frazioni di ULA. Né gli apprendisti né gli studenti in formazione professionale, né i congedi di maternità vengono contabilizzati.

Valore giuridico della definizione

La definizione delle microimprese e quella delle piccole e delle medie imprese non è vincolante se non in alcune materie, come gli aiuti di Stato, l'attuazione dei fondi strutturali o i programmi comunitari, segnatamente il programma quadro di ricerca e di sviluppo tecnologico.
La Commissione europea incoraggia vivamente gli Stati membri, la Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo d'investimento ad utilizzare tale classificazione come riferimento. Le misure adottate in favore delle PMI presenteranno così una maggior coerenza e una migliore efficacia. 

La Commissione ha adottato una nuova definizione delle microimprese, delle piccole e delle medie imprese che sostituisce a decorrere dal 1° gennaio 2005 la definizione stabilita tramite la raccomandazione 96/280/CE.

ATTI COLLEGATI
 - Decisione 1639/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 2006, che stabilisce un programma quadro per l'innovazione e la competitività (2007-2013) [Gazzetta ufficiale L 310 del 09.11.2006].
- Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 10 novembre 2005, dal titolo "Attuazione del programma comunitario di Lisbona - Una politica delle PMI moderna per la crescita e l'occupazione " [COM(2005) 551 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].
- Proposta di decisione del Consiglio relativa al settimo programma quadro della Comunità europea per attività di ricerca, di sviluppo tecnologico e di dimostrazione (2007-2013) [COM(2005) 119 - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].
- Regolamento (CE) n. 70/2001 della Commissione, del 12 gennaio 2001, riguardante l'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato in favore delle piccole e medie imprese [Gazzetta ufficiale L 10 del 13.01.2001] 


CONVENZIONI - Accordo Federlazio e KPP Polonia

Rivolta alle attività di internazionalizzazione

CONVENZIONI - Accordo Federlazio e KPP Polonia
Martedì 26 maggio alle ore 13, nel corso del Convegno “Partenariato Pubblico Privato in Polonia” (presso l’hotel NH Villa Carpegna - via Pio IV, 6 Roma), Federlazio e KPP Polonia (Confederazione Industriali della Polonia) firmeranno un accordo di collaborazione. La convenzione prevede l’apertura di contact point in entrambe le sedi per fornire assistenza ai propri associati interessati ad intraprendere attività di internazionalizzazione nell’altro paese.
Nel corso del Convegno (che si svolgerà a partire dalle ore 9.30) interverranno, tra gli altri, il vice ministro delle Sviluppo Economico Adolfo Urso e il presidente di Unioncamere nazionale e Camera di Commercio di Roma Andrea Mondello.
La convenzione tra le due Associazioni sarà firmata, alle ore 13, dal presidente della Federlazio Maurizio Flammini ( nella foto) e dal presidente della KPP Polonia Andrzej Malinowsky.




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