mercoledì 1 luglio 2009

IMPRESAMIA.IT-MADE IN ITALY - Biologico: protagonisti a confronto



A Firenze workshop territoriale per il centro (2/3 luglio), a Matera quello per il sud (16 luglio)
Un momento i confronto nell'ambito degli Stati generali per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. Nell'ambito del progetto, finanziato dal Ministero politiche agricole alimentari e forestali e coordinato dall’Istituto nazionale di economia agraria (Inea), nei giorni 2 e 3 luglio 2009 si terrà a Firenze, presso il Palazzo dei congressi, , il workshop territoriale per il centro Italia, il secondo dopo l'incontro per il nord già realizzato a Padova lo scorso 23 giugno e precede l'analoga iniziativa per il sud Italia che si svolgerà a Matera il prossimo 16 luglio. Scopo principale dell'iniziativa è quello di far emergere le questioni aperte del settore biologico nella circoscrizione di riferimento mediante un confronto allargato tra tutti i protagonisti del settore a livello locale. In particolare durante l'evento sarà possibile esprimere la propria opinione nell'ambito delle tematiche di discussione individuate (Ambiente, Tecniche produttive, Impresa e Mercato) e formulare proposte di soluzione per i problemi che ostacolano lo sviluppo del settore. La presentazione di alcuni casi di successo esemplari delle realtà regionali di riferimento costituirà inoltre l'occasione per approfondire vantaggi e svantaggi della scelta biologica per l'impresa. Gli Stati generali per lo sviluppo dell'agricoltura biologica sono organizzati in diversi step che si svolgono nel corso di tutto il 2009. Sono previsti complessivamente 5 eventi a livello nazionale, comprensivi del congresso di apertura e di quello di chiusura degli Stati Generali e di tre eventi territoriali (Nord, Centro e Sud). I tre Convegni territoriali verranno realizzati in collaborazione con enti regionali e hanno lo scopo di rafforzare l'orientamento locale delle proposte scaturite durante gli Stati generali. Il Congresso di chiusura, che si terrà a Padova a fine anno, infine, si avvarrà dei risultati prodotti dalla manifestazione di apertura e dagli eventi territoriali, anche attraverso il dibattito su questioni emergenti, quali governance e della semplificazione, dei servizi alle imprese, dei modelli organizzativi (filiere), della valorizzazione del Made in Italy biologico.

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Noleggio auto: +2,3% fatturato con fatica


Le imprese fanno meno viaggi di lavoro e non rinnovano il parco auto
La difficile congiuntura economica, aggravata dalle scelte governative sul settore auto, frenano il mercato. E' questo quanto emerge dai dati di Aniasa (l'Associazione nazionale Industria dell'autonoleggio e servizi automobilistici di Confindustria) sull'andamento del comparto nel primo trimestre 2009 e le immatricolazioni sino ad oggi registrate. A fronte di un incremento del fatturato che nello scorso anno toccava il 7%, nei primi tre mesi del 2009 il settore ha faticato a mantenere il segno positivo (+2,3%), il piu' basso negli ultimi 15 anni."La possibilita' di una ripresa del comparto dell'auto aziendale e di un rilancio del settore del noleggio veicoli -ha commenta il presidente Aniasa, Roberto Lucchini (nella foto) - non sembra vicina senza l'immediata adozione di adeguate misure " che uniformino "quanto prima agli standard europei il trattamento fiscale dei servizi connessi al turismo e dell'auto aziendale''. Per l'Aniasa ''non mancano ulteriori elementi di preoccupazione per il presente e l'immediato futuro''. In particolare, segna una decisa inversione di tendenza il dato sulle immatricolazioni (già in costante calo dalla seconda metà dello scorso anno), che se a fine 2008 aveva fatto segnare un +7%, nei primi tre mesi del 2009 ha registrato un vero e proprio crollo (-30%) a fronte di un raffreddamento degli ordini. La sensibile flessione è causata da due dinamiche: nel noleggio a lungo termine le aziende clienti, per ridurre i costi nel clima di incertezza economica, preferiscono prolungare i contratti in essere, anziché rinnovare il proprio parco auto, per il breve termine il dato è conseguenza della rilevante contrazione del business legato ai viaggi d'affari e ai flussi turistici.

IMPRESAMIA.IT-CAMERA- Vignali: presto tavolo siderurgia al MiSe


Pubblichiamo la mozione sulle misure a favore del comparto siderurgico
Porta la firma del parlamentare Pdl Raffaello Vignali, la mozione approvata dalla Camera dei Deputati a favore della siderurgia.“Il documento – a partire dall’importanza del sistema siderurgico italiano (al secondo posto in Europa) e dal fatto che la produzione ha registrato nel primo trimestre del 2009 una diminuzione del 40,8%, ad aprile 2009 del 42,9% e a maggio 2009 del 49,7% – impegna innanzitutto il Governo ad accelerare l'approvazione di ogni misura utile a superare l'attuale situazione e a prevedere l'esecuzione effettiva dei provvedimenti già adottati, con particolare riferimento a quelli previsti dagli interventi anticrisi”, spiega Vignali.Inoltre Vignali ( già presidente nazionale della Compagnia delle Opere - ndr) e gli altri parlamentari firmatari della mozione – Fava, Iannaccone, Franzoso, Raisi, Abrignani, Lazzari, Baldelli, Patarino – mirano a intensificare “gli sforzi per garantire la continuità del credito alle imprese del settore e dell'indotto, anche attraverso le provviste messe a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti” e a semplificare ulteriormente “le procedure di programmazione negoziata, al fine di accelerare al massimo la cantierabilità delle opere pubbliche e delle infrastrutture per la mobilità e l'energia”.E, ancora, il Governo è chiamato a farsi carico nelle sedi internazionali, in particolare l'Unione europea e l'Organizzazione mondiale del commercio, della proposizione di una regolazione commerciale comune, basata sul principio di reciprocità, che eviti fenomeni di protezionismo e di concorrenza sleale e di dumping sociale, ambientale e commerciale.Da ultimo – conclude Vignali – “è opportuno convocare presso il Ministero dello Sviluppo economico un tavolo della siderurgia, con la partecipazione delle organizzazioni e delle parti sociali interessate, al fine di individuare ulteriori misure a beneficio di questo importante settore industriale, anche nella prospettiva di portarne gli esiti in sede europea”. Riportiamo quì di seguito il documento.La Camera premesso che le misure di sostegno all'economia adottate dal Governo non sembrano al momento dispiegare una particolare efficacia per quanto riguarda la grave situazione di crisi del mercato siderurgico; la crisi della siderurgia italiana, europea e mondiale è stata talmente repentina e profonda da non permettere ancora alle istituzioni europee, ai sindacati e agli operatori del settore di prendere misure concrete ed efficaci per farvi fronte; nel giro di pochi mesi è cambiato lo scenario: nei primi mesi del 2008 si discuteva di come adeguarsi al pacchetto climatico europeo, adesso siamo di fronte ad una crisi senza precedenti, con tagli alla produzione e all'occupazione; il problema non si può risolvere solo localmente: è necessaria una politica industriale italiana e un piano europeo che faccia ricorso ai fondi sociali; la produzione mondiale di acciaio nel mese di febbraio 2009 era inferiore del 22 per cento rispetto al 2008, ma in aumento rispetto al mese precedente, come lo era stato anche nel mese di gennaio 2009; gli aumenti mensili (destagionalizzati), dell'ordine del 3 per cento-4 per cento nei mesi di febbraio e marzo 2009, sono indotti principalmente dalla produzione cinese in ripresa, ma anche, in minore misura, in altre zone quali i Paesi Cis (Comunità degli Stati indipendenti); più grave la situazione del settore in Italia, dove nel mese di febbraio 2009 la produzione è stata inferiore del 39,9 per cento rispetto a quella dello stesso mese del 2008. Una contrazione solo lievemente maggiore era stata registrata nel mese di gennaio 2009 (40,4 per cento). In termini assoluti per trovare una produzione di acciaio più bassa di quella realizzata nel febbraio 2009, bisogna risalire ai primi anni settanta; il consumo apparente - ovvero l'ammontare di un determinato prodotto consumato all'interno di un Paese, proveniente da produzione nazionale o da importazioni che può essere ottenuto come residuo sottraendo la produzione interna esportata dalla somma di produzione interna e produzione estera importata - di prodotti siderurgici in Italia a fine 2008 ha registrato (fonte Federacciai) una forte caduta (-30,5 per cento nel mese di dicembre 2008), come le consegne dei produttori nazionali (-18,6 per cento nel mese di novembre 2008 e -24,4 per cento nel mese di dicembre 2008). Lo stesso si può dire per le importazioni e le esportazioni. I primi dati del 2009 confermano lo stato di forte crisi: la produzione di acciaio è in forte riduzione e le ore di cassa integrazione in rilevante aumento; le prospettive del consumo apparente anche nel 2009 sono assai negative. Si stima una possibile contrazione superiore al 20 per cento, di dimensione relativamente simile a quella della prima crisi petrolifera, ma quantitativamente ben superiore. Secondo questi dati un miglioramento, che comunque lascerebbe una notevole caduta in termini quantitativi rispetto agli anni passati, si potrà profilare solo nel 2010; l'incertezza è assai elevata a causa della forte e difficilmente prevedibile fluttuazione delle scorte siderurgiche; i dubbi sono accresciuti dalle prospettive economiche che, da un lato appaiono di volta in volta peggiori, ma dall'altro potrebbero risentire sfavorevolmente della mancanza di efficaci misure di sostegno all'economia; la produzione industriale in Italia nel 2008, con una contrazione del 4,3 per cento rispetto al 2007, ha presentato la più forte caduta dal 1975. La produzione di beni intermedi, di beni strumentali e di beni di consumo durevoli ha fatto registrare riduzioni superiori al 5 per cento, mentre relativamente meno marcata è stata la flessione della produzione di energia e beni di consumo non durevoli; il profilo mensile dell'indice generale della produzione industriale ha un andamento simile a quello di molti altri indicatori dell'economia reale: una rapida e violenta caduta iniziata nella seconda parte del 2008, rilevazioni di inizio 2009 che non forniscono spunti di novità rispetto alla situazione precedente. Nel mese di gennaio 2009 la produzione industriale realizzata in Italia è stata inferiore del 21,9 per cento a quella di gennaio 2008; l'indicatore del clima di fiducia nell'industria manifatturiera del mese di febbraio 2009 ha segnato un'ulteriore discesa, che ormai dura da 22 mesi. La contrazione è dovuta principalmente alla riduzione degli ordini interni ed esteri e alle peggiorate aspettative di produzione; negativa risulta la produzione complessiva dei settori manifatturieri che utilizzano acciaio e, in particolare, quello della fabbricazione dei mezzi di trasporto (-29,7 per cento fra gennaio 2008 e gennaio 2009); anche il settore delle costruzioni segna forti contrazioni dell'attività. L'indicatore del clima di fiducia del settore delle costruzioni conferma l'accentuazione del peggioramento iniziata nella seconda parte del 2008; il superamento della situazione congiunturale interna, estremamente negativa per quanto riguarda il consumo e i livelli di produzione, può realizzarsi a seguito di una ripresa delle attività produttive, in particolare nel settore delle costruzioni e della produzione industriale; secondo Confindustria circa 4,5 milioni di lavoratori europei potrebbero perdere il posto di lavoro nel 2009, previsioni ancora più inquietanti di quelle della Commissione europea, che aveva calcolato in 3,5 milioni il numero di posti di lavoro che potrebbero andare persi entro il 2009; in Italia la situazione potrebbe assumere dimensioni enormi: il ricorso alla cassa integrazione ormai si avvicina ai massimi del 1993, toccando le filiere produttive, l'indotto dei principali settori produttivi, le piccolissime aziende, anche quelle con meno di quindici dipendenti; a febbraio 2009 la cassa integrazione ordinaria è cresciuta del 553,17 per cento, a marzo 2009 del 925 per cento rispetto agli stessi mesi del 2008: nel primo trimestre 2009 l'aumento è stato del 589 per cento rispetto ai primi tre mesi del 2008; nella gestione ordinaria i settori con i maggiori incrementi rispetto a marzo 2008 sono stati il comparto meccanico (+1262 per cento), il metallurgico (+7004 per cento), il chimico (+1345 per cento) e il legno (+1728 per cento); per quanto riguarda il settore siderurgico, gli addetti in Europa sono circa 500 mila e la direzione industria della Commissione europea prevede un calo dell'occupazione intorno al 20 per cento: si profila, dunque, l'esigenza di interventi diretti in favore della siderurgia; il settore siderurgico è strategico per l'economia italiana: fino al 2006 si collocava al secondo posto in Europa, con un fatturato annuo di 35 milioni di euro, 100.000 dipendenti diretti e indiretti e una produzione nel 2005 di 29,3 milioni di tonnellate d'acciaio, cifra che rappresenta il massimo storico; pur in presenza di fattori critici, il settore ha proseguito la propria espansione, incrementando la produzione anche nel 2006; le misure intraprese dal Governo in favore dell'auto, delle costruzioni e delle grandi opere strutturali sono utili, ma non ancora sufficienti a ridare fiato al rilancio delle principali attività consumatrici di acciaio e a salvare le piccole imprese dell'indotto; l'andamento degli ordini al settore automobilistico, in incremento a seguito degli incentivi all'acquisto, non si è ancora massicciamente trasmesso al settore siderurgico, anche a causa delle scorte accumulate in tutti i gradini della catena produttiva: si profila la necessità urgente di aiuti diretti al settore siderurgico; per quanto riguarda gli interventi nelle costruzioni, si nota come la maggior parte di questi non sia ancora cantierata, o cantierabile nel breve termine, e pertanto gli effetti delle misure previste si potranno verosimilmente riscontrare non prima del 2010; a questo si aggiunge il rischio di un forte incremento nelle importazioni da parte di quei Paesi che hanno posto in essere misure di protezionismo interno; in particolare, la ripresa della domanda potrebbe essere intercettata dall'offerta di prodotti a prezzi fuori mercato da parte di operatori commerciali che trattano prodotti siderurgici importati da Paesi terzi e principalmente dalla Cina. Se così fosse, l'industria nazionale non trarrebbe quei benefici che le imprese del settore attendono; il rischio di dumping commerciale e di invasione di prodotti cinesi in tutti i segmenti della produzione siderurgica nazionale è un fenomeno legato alla sovraccapacità produttiva ed al sistema di sussidi, che caratterizza tutti i fattori economici e finanziari della produzione del Paese asiatico; si tratta in estrema sintesi di una concorrenza sleale che distorce fortemente questo settore del mercato globale. Il dinamismo e l'aggressività commerciale cinese si aggiunge al quadro di difficoltà dell'industria siderurgica nazionale sopra delineato, peggiorandolo ulteriormente; non va, inoltre, dimenticato che un ulteriore impulso al settore siderurgico può essere dato da un'azione coraggiosa per accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione, oggi in fortissimo ritardo. Si tratterebbe di un'importante iniezione di liquidità a costo zero per le imprese, che riceverebbero nient'altro che quanto loro contrattualmente dovuto, che sarebbe immediatamente reimpiegata per l'operatività delle aziende, con un enorme effetto moltiplicatore; alla luce della situazione sopra delineata, per rendere effettivo l'obiettivo di rilancio dell'economia e della produzione, in particolare nel settore siderurgico, è di estrema importanza che le misure proposte dal Governo vengano ulteriormente implementate ed esplichino i loro effetti prima possibile, già entro il 2009, impegna il Governo: ad agevolare la realizzazione delle opere pubbliche immediatamente cantierabili, individuando gli interventi già allo stadio esecutivo, sbloccando i possibili interventi anche a livello locale, prevedendo la possibilità per gli enti, quali comuni e province, di derogare o riformulare i vincoli derivanti dal patto di stabilità; a porre una forte attenzione al problema del dumping commerciale, proponendo, nelle sedi opportune, misure di contrasto e attuando maggiori controlli del materiale in fase di importazione dal punto di vista del rispetto dei requisiti qualitativi, di sicurezza e di denominazione commerciale; a curare maggiormente i problemi connessi all'accesso al credito per le imprese del settore siderurgico e, in particolare, all'incremento delle garanzie per l'erogazione di prestiti alle aziende da parte del sistema bancario; ad accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione; a chiedere, in sede di Unione europea, l'apertura di un tavolo operativo sulla crisi del sistema siderurgico europeo.

IMPRESAMIA.IT-Distretti - Ceramiche Civita Castellana: venerdì da Scajola


Richiesti ammortizzatori sociali e stimoli al mercato
Convocate le parti sociali per aiutare le Aziende Ceramiche e l’indotto a superare la crisi occupazionale ed economica. In questi tre mesi, infatti, la crisi che ha colpito il Distretto industriale di Civita Castellana si è aggravata con un forte aumento del numero dei lavoratori sospesi in Cassa Integrazione, anche a causa della chiusura di 4 aziende per un totale di circa 100 dipendenti. Questi i dati: Aziende Sanitari in CIG 51 su 54 totali e 2650 addetti 1600 in Cassa integrazione guadagni;Aziende Stoviglierie in CIG 5 su 5 totali e 200 addetti 200 in Cassa integrazione guadagni; Aziende Piastrelle in CIG 1 su 1 totale; 118 addetti 25 in Cassa integrazione guadagni; 500 dipendenti in mobilità; 450 dipendenti precari sono stati licenziati perché senza nessuna tutela di ammortizzatori sociali. Peraltro, la crisi della ceramica di Civita Castellana è la più grave che c’è in Italia per l’alto numero di lavoratori in cassa integrazione ,rispetto al numero degli addetti. Nel documento presentato al Governo, i sindacati hanno proposto la riduzione del costo energetico, l'innovazione tecnologica, le infrastrutture e trasporti, la bonifica dei siti industriali, il supporto ai mercati esteri per aumentare la domanda dei sanitari, oltre ad azioni a sostegno dell’occupazione con l’aumento dei mesi di Cassa integrazione e l’estensione degli ammortizzatori sociali anche ai precari. Altra richiesta quella di stimolare il mercato interno attraverso il ricambio dei sanitari negli immobili pubblici e la proposta di un bonus o incentivo ai privati che acquistano sanitari.

IMPRESAMIA.IT-EDILIZIA - Dal 1° luglio parte la certificazione energetica


Federconsumatori: esempio di discriminazione tra cittadini
Obbligatoria dal 1° luglio per 600mila transazioni di "immobili residenziali e non" e per 120mila di "nuove costruzioni". Ormai tutti gli edifici devono essere dotati del documento che attesta la situazione energetica dell'immobile: l'Attestato di Qualificazione Energetica (AQE). Infatti pur se è venuto meno l'obbligo di allegazione dell'AQE a seguito dell'abrogazione della relativa disciplina (dl 112/2008) è rimasto comunque operativo l'obbligo di dotazione di tale documento. In via generale si tratta di un obbligo di natura inderogabile al fine di consentire una mappatura energetica dell'intero territorio nazionale, lasciando all'autonomia privata delle parti la definizione degli aspetti applicativi di tale inderogabile obbligo di dotazione.Federconsumatori specifica in una nota che "alcune provincie (Trento, Bolzano) e regioni, Piemonte, Liguria, Lombardia e Emilia Romagna hanno legiferato per imporre la certificazione, disciplinandole e sanzionandone la mancata allegazione nelle transazioni (senza il certificato l'atto non è valido, sia in Emilia che in Lombardia). Sul restante territorio nazionale vale il decreto recentemente pubblicato, le relative linee guida nazionali non sono ancora state emanate. Il fatto è che avremo in alcune regioni l'obbligo dell'attestazione di certificazione energetica accompagnata da sanzione - prosegue la nota dell'associazione dei consumatori - e sul restante territorio nazionale un obbligo mitigato dal termine dotazione senza prevedere sanzioni in caso di inadempimento. Questo determina un'evidente discriminazione tra cittadini che va sanata in positivo". Federconsumatori chiede al Governo, alle regioni di predisporre una campagna informativa immediata rivolta ai cittadini per prevenire comportamenti fraudolenti e favorire un processo di transizione che punti e valorizzi nell'adempimento tale norma, come un fattore di qualità dello sviluppo e del costruire sostenibile come un investimento per il presente ed il futuro a riparo da raggiri e comportamenti speculativi. "Come Federconsumatori - si legge nella nota - nella nostra rete di sportelli sul territorio nazionale stiamo ricevendo segnalazioni e proteste perché per la predisposizione di questi attestati di certificazione energetica in molti casi vengono chiesti compensi esosi sui 1000, 1500, 2000 euro per immobili di 80 o 100 metri quadri ad uso residenziale quando la corretta tariffa professionale non può superare i 300-350 euro".

IMPRESAMIA.IT-IL CASO - Evangelisti: in crisi azienda leader europea


Interrogazione di Fabio Evangelisti (Idv) sul caso della ex Calp di Colle Val d'Elsa
Azienda leader europea, RCR Cristalleria italiana (ex CALP) incarna la storia del cristallo prodotto industrialmente in Italia. Il deputato Fabio Evangelisti dell'Italia dei valori ha evidenziato lo stato grave di crisi dell'azienda in un'interrogazione a risposta scritta rivolta ai ministri Maurizio Sacconi (Welfare ovvero Lavoro, salute e politiche sociali) e Claudio Scajola ( Sviluppo economico) di cui riportiamo una sintesi.Fin dai primi anni Sessanta, La Piana, da cui poi sarebbe sorta la CALP, realizzò in Italia oggetti in puro cristallo e in quegli anni a Colle di Val d'Elsa, nacque la prima produzione automatica di cristallo al mondo. Oggi, la crisi della RCR Cristalleria italiana (ex CALP) di Colle Val d'Elsa si trascina da circa 6 anni e la situazione appare molto più complicata, mentre i tempi per una soluzione appaiono lunghi e difficili. La CALP è stata la prima azienda in Italia e in Europa, nel settore del cristallo, a ottenere la certificazione di sistema qualità ISO 9001 rilasciata nel dicembre del 1996. Nel corso del 2003 ha anche conseguito la certificazione della conformità del proprio sistema di gestione per laqualità (SGQ) alla normativa ISO 9001 edizione 2000, che consente l'utilizzo del marchio di accreditamento Sincert.Attualmente una nuova massiccia richiesta di cassa integrazione di 12 mesi per 210/220 lavoratori, quasi un'anticamera della mobilità visto che l'azienda considera quei posti come esuberi strutturali. Il deputato dell'Idv nel sottolineare la preoccupazione delle Rsu e dei sindacati riguardo il futuro dell'azienda e i livelli occupazionali ai quali i territori senese e valdelsano non possono certo rinunciare e l'immobilismo dell'azienda a fronte di aspettative relative a interventi di risanamento e rilancio industriale di questo importante polo produttivo, chiede ai ministri Sacconi e Scajola quali iniziative intendano adottare, nell'ambito delle rispettive competenze, per favorire il dialogo tra le parti e una ricomposizione delle diverse posizioni in grado di garantire i livelli occupazionali e per rilanciare questa importante azienda con un progetto di salvataggio di un Gruppo leader riconosciuto in Europa nel settore del cristallo. (4-03384)

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Camera: approvato il Ddl Sviluppo


Scajola: provvedimento fondamentale per modernizzare il Paese
Il Disegno di legge Sviluppo contiene norme fondamentali per il Paese, per le imprese e per i cittadini. “Esprimo soddisfazione per la sua approvazione alla Camera - ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola (nella foto) - un provvedimento storico, che contiene riforme fondamentali per la modernizzazione del Paese e del sistema produttivo ed è un contributo importante al superamento della crisi e al riavvio della crescita. La Camera ha introdotto poche modifiche tecniche e ciò richiede il ritorno al Senato per la quarta lettura che mi auguro sia molto celere, in modo da avere l’approvazione definitiva prima nel mese di luglio”. Il Ddl Sviluppo contiene un consistente pacchetto di norme in materia di energia che pone rimedio agli storici squilibri ed ai ritardi del nostro Paese, dagli interventi di semplificazione delle procedure e di potenziamento delle infrastrutture energetiche, allo sviluppo delle fonti rinnovabili e alla promozione dell’efficienza energetica, fino al rilancio dell’opzione nucleare. Inoltre con la disciplina sulle "reti di impresa", il provvedimento punta a favorire l’integrazione e la competitività del piccole aziende attraverso nuovi modelli di aggregazione che prevedono agevolazioni fiscali, finanziarie e amministrative e che prescindono dai tradizionali vincoli territoriali dei distretti. Il Ddl Sviluppo introduce poi la class action e norme sulla trasparenza nell’offerta dei servizi energetici e di telecomunicazioni per aumentare le tutele dei consumatori. Per potenziare le politiche di internazionalizzazione si prevede la riforma degli enti dedicati e il rafforzamento della lotta alla contraffazione e della tutela della proprietà industriale per proteggere il Made in Italy nel mondo. Non meno importanti le riforme dei Consorzi agrari, delle Camere di commercio e l’introduzione di una legge annuale per il mercato e la concorrenza.

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Dardanello: errore abbassare la guardia


Unioncamere: assicurare il corretto svolgimento delle attività sul territorio
Dopo un primo tempo giocato in difesa è iniziato un secondo tempo in cui bisogna tornare a giocare all'attacco. Lo ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello (nella foto), intervenendo alla 130ma assemblea dei presidenti delle Camere di Commercio d'Italia. ''Il Governo nei mesi passati ha fatto fronte a molte esigenze immediate delle imprese e delle famiglie. Con i recentissimi interventi, ha dimostrato di avere colto la nuova fase imboccata dall'economia e bene ha fatto a sostenere con misure importanti l'occupazione e le imprese. Ma - ha sottolineato Dardanello - chiediamo di contare di più sulla regolazione del mercato. La crisi mondiale ha confermato che il mercato non si auto-regola. Senza norme efficaci e presidiate, la globalizzazione virtuale produce disastri reali. E intacca il bene più prezioso: la fiducia''. IN questo momento ci sono ''segnali positivi'' che confermano ''il recupero di un cauto ottimismo tra gli operatori economici''. Ma abbassare la guardia ''sarebbe un errore'' perché c'è il rischio che gli effetti più duri siano dietro l'angolo''. Infatti, secondo il presidente di Unioncamere il momento della verità sarà l'autunno. ''I nostri dati più recenti - ha spiegato Dardanello - dicono che il 41% delle piccole imprese e il 46% di quelle medie stanno reagendo alle difficolta'''. Questo perché le Pmi propongono ''prodotti innovativi, rafforzando il proprio marchio, fidelizzando i clienti. E le Pmi che prevedono un aumento degli ordinativi esteri nel secondo semestre del 2009 tornano a essere superiori a quelle che vedono nero". A fronte di questi cauti segnali positivi, però, ''sarebbe un errore abbassare la guardia, pensando che il peggio sia passato anche perché la disoccupazione ''rischia di aumentare in modo significativo, soprattutto nell'industria e nell'artigianato''. Parlando del divario tra Nord e Sud, Dardanello ha spiegato che "chi perde il lavoro al Sud finisce per uscire dal mercato e dalle statistiche''. E per il 2009, ''Unioncamere prevede un calo complessivo di oltre 210mila occupati dipendenti nel settore privato. A tenere meglio sono i servizi, che perdono l'1,3%; l'industria diminuisce del 2,6%, l'artigianato del 2,9%. Solo l'agricoltura, in questa fase, mantiene i livelli occupazionali mentre la cooperazione limita le perdite''. Il Governo ha fatto un "passo importantissimo" varando il cosiddetto decretone estivo ma "se si vuole tornare a crescere - ha concluso Dardanello parlando da 'imprenditore abituato a guardare al futuro con fiducia'' - bisogna rendersi conto della realta e rimboccarsi le maniche".