lunedì 13 luglio 2009

IMPRESAMIA.IT-FONDI – Alemanno: ‘Trovati fondi per sanare Teatro dell’Opera’


Il sindaco sana il 2008 e porta in pareggio il 2009
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, nella veste di commissario straordinario del Teatro dell’Opera ha inviato una nota ai sindacati sul consuntivo 2008 e sul bilancio di previsione 2009, all'indomani dell'impegno – assunto dal Campidoglio – di trovare fondi per il pareggio dei conti. Per il 2008 chiuso con una perdita di 11 milioni di euro i fondi derivano – dichiara il sindaco – “"conferimento al Teatro dell'Opera del Teatro Nazionale" (valore stimabile in circa 7 milioni) e dal "reperimento di altro immobile del Comune per garantire le attività istituzionali del teatro, in vista del progetto di rilancio dello stesso" (4 milioni)”. Per quanto riguarda il pareggio del bilancio di previsione 2009 i fondi arriveranno dalla Regione Lazio (1 milione), 3 milioni di contributo straordinario dal Comune, 2 milioni dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (stanziamento già definito). Nel contempo, il commissario straordinario sta lavorando a un piano di sponsorizzazioni per 2 milioni 500 mila euro circa, mentre 4 milioni sono in arrivo grazie all'ingresso di soci privati nel consiglio d'amministrazione. Il sindaco si impegnerà inoltre a trovare i fondi per la stagione 2010 e per garantire la ricostituzione degli organi statutari della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, per garantire a breve termine la nomina del sovrintendente e del management.

IMPRESAMIA.IT-FISCO – Tremonti: sì al redditometro contro evasione


Il ministro crea un nuovo paniere con beni lusso e consumi
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti (nella foto) ha riproposto il redditometro per contrastare l’evasione fiscale. È quanto si legge in un articolo pubblicato su Milano Finanza, dove però si spiega che a differenza dei precedenti redditometri, il nuovo avrà un paniere che terrà conto dei beni di lusso, ma anche dei consumi delle famiglie italiane (energia, acqua, telefonia, pay tv e spese condominiali).I dati sui consumi dovrebbero confluire in un database dell’Anagrafe per consentire in questo modo accertamenti automatici e limitare il fenomeno dell’evasione fiscale.

IMPRESAMIA.IT-FISCO - Deducibilità spese di rappresentanza


Eccezione per le spese di rappresentanza sostenute dalle imprese in fase di start up
La norma (circolare 34/E) fissa nuovi paletti entro cui le spese di rappresentanza si considerano "congrue" rispetto al volume dei ricavi dell'attività caratteristica dell'impresa e, quindi, deducibili nell'esercizio in cui sono state sostenute. Il quantum delle spese deducibili è calcolato in funzione dell'ammontare dei ricavi e altri proventi della gestione caratteristica dell'impresa, dunque rilevanti ai fini fiscali. Il documento di prassi precisa che qualora l'importo delle spese di rappresentanza sostenute nell'esercizio resti sotto il limite di congruità, lo scarto non si potrà utilizzare per alzare il tetto e coprire spese negli anni successivi. Fanno eccezione le spese di rappresentanza sostenute dalle imprese in fase di start up, in cui i ricavi sono pari a zero: in questo caso la deducibilità dei costi potrà essere differita anche all'anno dopo il conseguimento dei primi ricavi.Non sono spese di rappresentanza e, quindi, trovano la deducibilità piena i costi sostenuti nell'ambito di fiere, mostre ed eventi simili, in cui devono essere esposti i beni e i servizi prodotti dall'impresa, oppure in occasione di visite a sedi, stabilimenti o unità produttive d'impresa. Si tratta di manifestazioni particolari, in cui l'impresa partecipa esponendo i propri beni e servizi e in cui s'incontrano compratori e altre persone con forte interesse commerciale. Il documento di prassi puntualizza che queste spese sono interamente deducibili proprio perché direttamente legate a ottenere ricavi. Per questo è da escludere la deducibilità integrale delle spese sostenute per vitto e alloggio dei giornalisti o degli agenti d'impresa, che non sono clienti. Per quanto riguarda le spese sostenute dalle imprese organizzatrici dell'evento (fiere, mostre e simili) per l'ospitalità di personalità del settore, di richiamo per la manifestazione (come ad esempio esperti del mondo scientifico, che tengono conferenze nel settore oggetto delle manifestazione), queste possono essere trattate come costi pertinenti all'organizzazione e, quindi, interamente dedotti. Condizione essenziale per la piena deducibilità dei costi è che a sostenerli sia l'impresa organizzatrice e non la società espositrice.

IMPRESAMIA.IT-TURISMO - Italia nuova wellness destination


Italia Turismo e Federterme insieme per creare un network di città termali
Con il progetto ''Dal termalismo al Wellness'', Italia Turismo e Federterme intendono creare un network di città termali. Un accordo finalizzato a promuovere l'Italia come ''wellness destination'' sui mercati internazionali. Italia Turismo è controllata da InvItalia e da Turismo & Immobiliare, società veicolo pariteticamente partecipata da tre importanti player finanziari ed industriali italiani, Gabetti Property Solutions, Gruppo Marcegaglia e Pirelli RE, gestisce 8 villaggi con circa 6mila posti letto e attualmente sta realizzando 3 nuovi resort a Simeri, Sibari e Sciacca con ulteriori 3mila posti letto per complessivi 9mila a regime. In sintesi, si tratta creare un network di città termali, localizzate in alcune destinazioni turistiche target facilmente accessibili e dotate di risorse tali da attrarre una clientela di medio-alto livello nazionale ed internazionale. L'accordo prevede inoltre: il sostegno alle autorità locali per rilanciare i centri termali in crisi; la riqualificazione delle strutture ricettive nelle aree interessate; l'integrazione di altri progetti di sviluppo analoghi e la crescita dell'occupazione sul territorio. Italia Turismo sarà il promotore dell'iniziativa e ''l'asset manager'' delle operazioni di sviluppo selezionate da un pool di investitori italiani ed esteri privati. Federterme, oltre a garantire una pluriennale esperienza nel settore, promuoverà l'iniziativa attraverso il network dei suoi associati.

IMPRESAMIA.IT-TURISMO - Italiani pazzi per sagre, fiere e mercatini


Quasi la metà spende in degustazioni di prodotti dell'enogastronomia locale
Gli italiani stanno riscoprendo il Belpaese ricco di tradizioni storiche, di ricorrenze religiose e di prodotti tipici. Infatti, ben tre italiani su quattro durante le vacanze partecipano a sagre, fiere e mercati di paese dedicati a ricorrenze storiche, religiose ma soprattutto a prodotti tipici dell'enogastronomia locale. E' quanto emerge dal sondaggio effettuato dal sito www.coldiretti.it su uno degli svaghi preferiti dai turisti nell'estate 2009. Secondo il sondaggio della Coldiretti - si legge in una nota dell'associazione agricola - una maggioranza del 43% dei frequentatori di sagre o feste di paese spende nell'occasione, in acquisti o degustazioni di prodotti dell'enogastronomia locale, un importo 10 e 30 euro a persona, il 38% non più di 10 euro, il 9 per cento oltre i 30 euro mentre un 10% si limiterà a curiosare senza spendere nulla. Si tratta di valori che contribuiscono ad alimentare il motore della vacanza enogastronomica che con 5 miliardi di fatturato stimato per il 2009 è l'unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell'offerta turistica nazionale. Il successo di sagre, feste e mercati di paese, nei confronti delle famiglie ma anche di gruppi di giovani, è favorito - si legge ancora nella nota - dalla tendenza a privilegiare vacanze ripetute, ma più brevi, dalla voglia di spezzare le vacanze al mare, dalla ricerca di mete alternative spesso più convenienti e dalla preferenza accordata ai soggiorni in Italia rispetto all'estero.

IMPRESAMIA.IT-IL CASO - Ghisamestieri illumina la città di Medina


L'azienda forlivese coincide con la storia dell'illuminazione pubblica in Italia
Una lunga trattativa, iniziata dodici anni fa e conclusasi solo da quattro mesi per uno dei progetti più interessanti a livello internazionale. L’obiettivo è quello di rinnovare e restituire all’antico splendore la zona centrale della città di Medina, “la città illuminatissima”, sostituendo le vecchie abitazioni con nuovi spazi abitativi, più vivibili e consoni alla nuova realtà di un paese come l’Arabia Saudita. Ghisamestieri, grazie ad un team interno specializzato, ha progettato, su incarico del Governo saudita, dei pali illuminanti dal design esclusivo con l’ormai noto processo produttivo che contraddistingue i prodotti di questa realtà imprenditoriale forlivese, da anni ai vertici del settore: al disegno fa seguito la creazione dello stampo per la realizzazione in serie su cui è installato il corpo illuminante, anch’esso frutto della divisione ricerca e sviluppo dell’azienda. I pali, 481 in questa prima fase di progetto, hanno un’altezza che varia dai 7 agli 11 metri e sono realizzati in ghisa su stampo esclusivo di proprietà Ghisamestieri. I decori che fregiano questi veri e propri oggetti di design, sono dorati e richiamano alcuni simboli tradizionali.Ma la vera novità di questi pali è il corpo illuminante da 400 W, anch’esso progettato dal team interno di Ghisamestieri: realizzati con una fusione di alluminio, hanno un basso impatto inquinante grazie all’ottica basculante della lanterna. Questa fase del progetto, che prevede vari step di realizzazione, sarà ultimata entro il 2009, quando anche tutte le opere edili saranno portate a termine; si prevede che l’intero progetto impegnerà le aziende coinvolte per i prossimi dieci anni. Prossimamente anche La Mecca sarà illuminata dai pali Ghisamestieri, l'azienda forlivese che affonda le sue radici nel XIX secolo e coincide con la storia dell'illuminazione pubblica e dell'inizio della produzione industriale sul territorio italiano. Nata ed affermatasi, con fonderie in Italia ed all'estero, per la produzione di illuminazione artistica, oggi - grazie alla lungimiranza del suo fondatore Leardo Ravaioli - Ghisamestieri presenta, accanto ai suoi prestigiosi pezzi storici, una serie di prodotti contemporanei caratterizzati da un accurato design e da estrema funzionalità, in grado di coniugare la grande tradizione dell'esperienza artigianale con l'innovazione e la moderna tecnologia.

IMPRESAMIA.IT-CREDITO - Bollino dello Stato in soccorso alle Pmi


Accolte 13mila richieste al fondo anti-crisi dello Sviluppo economico
Non un contributo in denaro, ma un "bollino" di garanzia pubblico per le imprese ritenute dalle banche prive di merito creditizio. Dall'inizio dell'anno lo hanno ottenuto quasi 13mila Pmi attraverso il Fondo di garanzia a loro destinato, secondo i dati, aggiornati a metà giugno, forniti dal ministero dello Sviluppo economico.Uno strumento ampliato all'inizio di aprile alle imprese artigiane, che hanno colto al volo l'opportunità: in 1.838 ne hanno fatto richiesta e in poco più di 1.300 sono state ammesse.Inoltre, ben sei programmi di sostegno diretto alle imprese, con fondi già distribuiti o in via di assegnazione pari a 4,8 miliardi si uniscono agli ultimi incentivi con la detassazione degli investimenti in macchinari e l'accelerazione dei tempi di pagamento nella pubblica amministrazione e gli accordi tra banche e imprese."Con il Fondo fronteggiamo l'emergenza - ha sottolineato Gianluca Esposito, direttore generale per l'incentivazione delle attività imprenditoriali al ministero dello Sviluppo economico - mentre con le altre misure puntiamo a gestire la fase post-crisi, rilanciando la competitività e ponendo le basi per la crescita sostenibile del tessuto produttivo. Per un'impresa ottenere un finanziamento è spesso una questione di sopravvivenza e il Fondo di garanzia è una risposta immediata e indispensabile per superare la stretta creditizia supportando le imprese che, specialmente nei momenti di difficoltà, hanno bisogno delle banche non solo per difendere la propria presenza sul mercato, ma per affrontare in modo più competitivo la concorrenza globale". Lo strumento è operativo dal dicembre 2000 e fino al marzo di quest'anno ha garantito oltre 60mila operazioni, mettendo in circolazione 11,5 miliardi di nuovi finanziamenti. Il potenziamento in un'ottica anticrisi è avvenuto ad aprile, con un innalzamento del tetto massimo garantito da 500mila a 1,5 milioni. La risposta delle imprese è stata immediata, con oltre 2.400 richieste nel mese di maggio (+67% rispetto all'anno precedente) e 1.474 domande nelle prime due settimane di giugno (+52%). Nei primi quattro mesi la maggioranza delle richieste (44%) è arrivata da aziende del Nord, che operano nel settore del commercio (48%), mentre le ultime candidature mostrano una prevalenza geografica del Centro-Sud.

IMPRESAMIA.IT-CRISI - IT: in crollo hardware (-4,9%) e servizi (-4,6%)


Nessuno sta aiutando l’industry IT italiana, ma il peggio deve ancora venire
Da luglio a novembre si attende la fase acuta della ricaduta della riduzione dei budget IT e si vedranno spiragli migliori solo dall’inizio del 2010. Questo il primo elemento forte che sta emergendo dall’Assintel Report come si legge in una nota di Assintel, l'associazione nazionale di riferimento del settore ICT e aderisce a Confcommercio. Dopo il positivo +2% dello scorso anno, la situazione del mercato IT a metà 2009 registra una flessione del -3,7%, con un vero tracollo dei Servizi IT (-4,6%) e di Hardware e assistenza tecnica (- 4,9%), e una sostanziale tenuta del Software (+0,6%)."Torniamo quasi ai livelli del 2006, appena sopra i 21 miliardi di euro - spiega la nota - vanificando quasi due anni di crescita cha avevano fatto ben sperare per l’IT nel nostro Paese". Ma il vero nodo su cui riflettere è un altro: il congelamento della spesa IT delle aziende utenti è il sintomo di un semplice rinvio, o piuttosto di una vera e propria caduta della domanda? Questo è l’alert che lancia Assintel: nella seconda parte dell’anno si aprirà una finestra di sei mesi particolarmente critica per le aziende IT."La situazione è molto variegata, e dipende sia dai propri mercati verticali di riferimento, sia dalla dimensione aziendale - si legge ancora nella nota - Se i grandi player si stanno riorganizzando verso una razionalizzazione delle risorse e un consolidamento, per le piccole aziende le criticità da affrontare aumentano: soffrono sul fronte delle banche e del credito, soffrono della mancanza di rendite di posizione, soffrono per un mercato delle tariffe professionali sottocosto e senza più marginalità".I tagli maggiori si stanno realizzando soprattutto nel Software di sistema (-3,1%) e nei Gestionali (-3,9%), bilanciati da una crescita del Software di infrastruttura (+4%) e del Process & Content Management (+2,2%). Note dolenti per il settore Servizi IT, in cui le maggiori flessioni sono nei Servizi di sviluppo e manutenzione Software (-6,6%), nello Sviluppo progetti di system integration (-5,9%) e nella Formazione (-5,5%)."Fondamentale il supporto del sistema associativo – ha ricordato Giorgio Rapari, Presidente di Assintel - che può intervenire con progettualità mirate per sostenere il mercato, a livello dei Confidi per un accesso al credito facilitato, a livello di network per creare sinergie e opportunità, e infine sul piano della lobbying per porre al centro dell’agenda politica il sostegno dell’Innovazione, finora celebrata a parole ma esclusa persino dall’ultimo decreto anti-crisi".A livello di tecnologie, le imprese dovranno puntare principalmente sulla Virtualizzazione (66%), che riduce i costi e dà flessibilità, e su BPM e SOA (48%), mentre iniziano a guadagnare terreno il Cloud Computing (13%) e il SaaS (12%). A livello di business, invece, il focus è centrato al proprio interno, verso una razionalizzazione dei processi, dell’organizzazione e dei costi. "A prescindere dalla misure di controllo del proprio cash-flow – sottolinea Alfredo Gatti, managing partner di Nextvalue, la società che cura il Report – ciascuno dovrà impegnarsi per impostare una precisa linea difensiva: per alcuni significherà difendere le proprie rendite di posizione, per altri avviare percorsi di revisione di processi e di organizzazione".

IMPRESAMIA.IT-CREDITO - Nuove agevolazioni per impianti fotovoltaici


Accordo tra Intesa Sanpaolo ed Enel.si, la Società di Enel Green Power
Obiettivo dell’accordo è promuovere la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte solare. L'accordo, infatti, consente a famiglie e imprese di ottenere finanziamenti agevolati per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici beneficiano degli incentivi economici ventennali messi a disposizione dal GSE (Gestore del Servizio Elettrico) attraverso il “Conto Energia”, il meccanismo governativo per sviluppare il ricorso alle fonti rinnovabili e contribuire così alla riduzione delle emissioni di CO2, a cui possono accedere singoli cittadini, aziende pubbliche e private.”Intesa Sanpaolo - ha dichiarato Giuseppe Castagna, responsabile della direzione corporate relationship management dell'Istituto di credito - ha sempre sostenuto lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso la vasta gamma di servizi e finanziamenti messi a disposizione. Per questo motivo la nostra banca è stata la prima in Europa a ricevere il marchio “Sustenergy - Energia Sostenibile per l’Europa”, istituito dalla Commissione Europea. Un impegno - ha spiegato Castagna - rafforzato dall’accordo siglato con il Ministero dell’Ambiente italiano per intensificare la cooperazione in materia di risparmio energetico e promozione delle energie rinnovabili. Proseguendo su questa strada, Intesa Sanpaolo ha voluto sottoscrivere l’accordo con Enel.si per agevolare ancor di più le imprese e le famiglie che intendono investire e utilizzare le opportunità che il settore dell’energia pulita e del controllo delle emissioni rappresenta“.Enel.si, attraverso i suoi 450 installatori affiliati tra professionisti e imprenditori qualificati che fanno parte di una rete in franchising, è in grado di provvedere alla realizzazione di impianti fotovoltaici “chiavi in mano” e a tutti gli adempimenti tecnici e amministrativi necessari, in particolare riguardo la presentazione delle domande per richiedere le tariffe incentivanti previste dal “Conto Energia” e il collegamento degli impianti alla rete di distribuzione. “La domanda di impianti fotovoltaici – ha sottolineato Ingmar Wilhelm, responsabile di Enel.si e dell’Area Sviluppo Italia di Enel Green Power - è cresciuta molto in Italia anche grazie al sistema di incentivi statali che premiano la sensibilità ambientale sempre più diffusa tra i cittadini italiani. Come Enel.si partecipiamo a questo sviluppo mettendo a disposizione dei clienti il nostro know how acquisito in anni di attività nel settore delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico. Con questo accordo - ha ribadito Wilhelm - aiutiamo i nostri clienti, famiglie e imprese, a realizzare un proprio impianto fotovoltaico, superando difficoltà tecniche, burocratiche e finanziarie. A rendere la nostra offerta ancor più interessante, una serie di servizi aggiuntivi che vanno dal sopralluogo per l’installazione dell’impianto, alla predisposizione del preventivo, entrambi gratuiti, dall’assistenza per la redazione della domanda al GSE per accedere agli incentivi del Conto energia, al check up gratuito a un anno dall’installazione ”.

IMPRESAMIA.IT-MADE IN ITALY - Selezionati 237 progetti innovativi


Scajola: entro l’anno l’erogazione dei 190 milioni di incentivi
In lizza grandi aziende e Pmi in partenariato per un totale 1846 imprese e 659 centri di ricerca. Dai camerini di prova virtuali web-based ai sistemi di tracciabilità dei filati, dai processi innovativi di produzione della pasta ai format innovativi per la promozione e distribuzione di prodotti enologici, dai sistemi di attuazione elettromeccanica applicati all’elicotteristica ai sistemi innovativi di logistica integrata e ai sistemi domotici per migliorare il livello di autonomia, di movimento e sicurezza delle persone diversamente abili e degli anziani. Ecco alcuni dei 237 progetti di innovazione del Made in Italy che hanno superato la prima fase di valutazione del bando del Progetto di Innovazione Industriale “Nuove tecnologie per il Made in Italy”.“I progetti – ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola (nella foto) – sono stati presentati da grandi aziende leader del Made in Italy, ma anche da piccole e medie imprese pronte a innovare che hanno superato la tradizionale diffidenza a cooperare e si sono aggregate per filiere verticali o orizzontali in partenariati di dimensioni medie di 10 partecipanti, per un totale di 1846 imprese e 659 centri di ricerca. Ora le imprese dovranno presentare i progetti definitivi per la valutazione finale. Contiamo di completare celermente le procedure di selezione in modo da avviare concretamente i progetti ed erogare i 190 milioni di incentivi entro l’anno”.I progetti ammessi sono il 60% circa delle 429 proposte presentate e coinvolgono 443 grandi imprese, 362 medie e 1041 piccole e micro imprese, per un investimento complessivo di 2,2 miliardi di euro che potrebbe comportare l’impiego di oltre 20 mila tra ricercatori e tecnici. Le proposte selezionate rappresentano l’eccellenza del Made in Italy, sia dal punto di vista dell’innovazione di nuovi prodotti e processi, (158 programmi ammessi), sia per i sistemi di collaborazione tra imprese (34 programmi ammessi), sia, infine, con riferimento a format distributivi innovativi e a nuove soluzioni logistiche (45 programmi ammessi).

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Consob: incertezza e Pmi a rischio asfissia


Cardia: la crisi finanziaria internazionale può trasformarsi in un'opportunità
Lo slancio riformatore non deve affievolirsi ai primi segnali di ripresa ma serve una volontà politica forte e condivisa. Lo ha affermato Lamberto Cardia (nella foto), presidente della Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) nel suo intervento all'incontro annuale della Commissione con il mercato a Piazza Affari a Milano. "Gran parte delle imprese medio-piccole, trama fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano - ha sottolineato Cardia - trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria. Si sta interrompendo un processo di ristrutturazione aziendale che negli scorsi anni aveva iniziato a produrre risultati incoraggianti in termini di produttività e competitività internazionale". Parlando delle difficile situazione in cui versano le imprese italiane, il presidente della Consob ha detto che "solo le imprese di più grande dimensioni riescono a reperire sul mercato capitale proprio e a collocare prestiti obbligazionari senza gravi difficoltá nè a costi da considerare eccessivi".Sul pacchetto anti-crisi, varato da Palazzo Chigi, Cardia ha sottolineato che "gli interventi del Governo a garanzia di depositanti e a sostegno della raccolta bancaria hanno svolto un ruolo importante nell’evitare il pericolo di esasperazione degli effetti della crisi nel momento più acuto, prevenendo ingiustificate ondate di panico che hanno indotto i Governi di altri paesi ad assumere determinazioni in altri periodi nemmeno immaginabili. Il nostro Paese - ha ricordato - pure se gravato da un debito pubblico che ne condiziona l’agire, ha dimostrato una tenuta di sistema che costituisce motivo di conforto, dando prova di tempestività negli interventi e di sostanziale stabilità delle sue banche, per altro in alcuni casi protagoniste di tormentate vicende negli ultimi anni".Inoltre, Cardia ha annunciato che entro il 31 luglio la Consob si pronuncerà sulla disciplina delle vendite allo scoperto perché bisogna "definire una strategia regolamentare stabile e coordinata a livello internazionale sulle vendite allo scoperto, con l'obiettivo di salvaguardare l'integrità dei mercati senza compromettere la liquidità e l'efficienza''. Le vendite allo scoperto, quindi, non vanno demonizzate perché svolgono comunque un ruolo importante in termini di efficienza dei mercati, ma esiste un problema di trasparenza per questo genere di operazioni". Il presidente della Commissione ha poi spiegato che "lo scorso giugno sono stati avviati accertamenti ispettivi nei confronti di cinque grandi gruppi bancari, finalizzati alla verifica delle concrete modalità di attuazione dei principi di correttezza comportamentale verso la clientela". Una strategia regolamentare e non solo italiana. "La Consob - ha spiegato ancora Cardia - è consapevole della necessità di definire una strategia regolamentare stabile e coordinata a livello internazionale sulle vendite allo scoperto e, più in generale, sul fenomeno delle posizioni corte sui titoli, con l'obiettivo di salvaguardare l'integrità dei mercati senza compromettere la liquidità e l'efficienza dei meccanismi di formazione dei prezzi".

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Attese in settimana nuove misure


Settimana impegnativa per Governo, Parlamento e parti sociali
L'obiettivo è quello di mettere a punto nuove misure per fronteggiare la crisi economica e definire la strategia per i prossimi anni. Tra l'altro, nella settimana in corso, sarà esaminato alla Camera il dl manovra con le misure anticrisi, mentre altre due partite dovrebbero essere risolte: quella dell'innalzamento dell'età di pensionamento di vecchiaia per le donne nel pubblico impiego e il raggiungimento di un'intesa con banche e imprese per concedere alla aziende una moratoria sulle scadenze sul credito. Martedì pomeriggio si terrà il tavolo sul Dpef, il documento di programmazione economica ( dovrebbe essere l'ultima volta che il Consiglio dei ministri varerà il documento così come lo conosciamo oggi perché dopo l'approvazione della riforma della Finanziaria, il Dpef andrà in pensione e sarà sostituito dal Dfp, Decisione di finanza pubblica - ndr).A sedersi al tavolo saranno sindacati, imprese, rappresentanti del mondo bancario, regioni e enti locali. Questa potrebbe essere anche l'occasione per avviare la discussione su altre due problematiche aperte: l'aumento dell'età di pensionamento delle donne e il congelamento dei pagamenti dovuti dalle imprese. Per quanto riguarda l'innalzamento della soglia pensionabile delle donne nel pubblico impiego, resa necessaria dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea, la soluzione potrebbe essere quella di un aumento graduale di un anno ogni 24 mesi a partire dal 2010 fino a raggiungere quota 65 anni. Lo strumento legislativo potrebbe essere quello del decreto legge anti-crisi, ma non è escluso che si possa optare per un provvedimento ad hoc da mettere a punto dopo lo svolgimento del confronto con le parti sociali. Oltre agli obiettivi di politica economica per i prossimi tre anni, si conosceranno anche le previsioni del Governo sull'economia: il Pil nel 2009 dovrebbe crollare fino a toccare soglia -5,2% e il deficit salire al 5,3% ma nel 2010 dovrebbero arrivare i primi segnali di ripresa.Per quanto riguarda il congelamento dei pagamenti dovuti dalle aziende, in settimana dovrebbe svolgersi il primo incontro fra esecutivo, banche e imprese. L'intesa potrebbe non riguardare tutte le aziende ma soltanto alcune tipologie e alcuni profili di rischio. Strettamente connesso al raggiungimento dell'accordo c'è un altro intervento, annunciato da Tremonti all'assemblea Abi, per compensare gli istituti di credito: sgravi fiscali sulla deducibilità delle svalutazioni dei crediti bancari in sofferenza. Se la strada per lo stop alle rate sarà spianata allora i benefici potrebbero confluire nel dl anti-crisi con un emendamento già questa settimana.