martedì 8 settembre 2009

IMPRESAMIA.IT-UE - Nel 2010 versione pilota di un indice ambientale globale


Lo strumento del Pil non può misurare l'economia del mondo che cambia
Misurare il progresso in un mondo in cambiamento è il tema della comunicazione della Commissione europea: le azioni proposte mirano a migliorare la misurazione del progresso integrando lo strumento di misura dell’attività economica attualmente più conosciuto, ossia il prodotto interno lordo (Pil). Nel quadro degli sforzi verso un’economia a bassa emissione di carbonio e a utilizzazione efficiente delle risorse, nel 2010 la Commissione presenterà una versione pilota di un indice ambientale globale. Il sistema statistico europeo includerà la contabilità ambientale come norma nelle statistiche macroeconomiche.Stavros Dimas, commissario europeo per l’Ambiente (nella foto), ha dichiarato: ”Per far fronte alle sfide del XXI secolo abbiamo bisogno di politiche più integrate e più trasparenti. Per poter elaborare queste politiche abbiamo bisogno di valutare meglio dove siamo, dove vogliamo andare e come possiamo arrivarci. Per cambiare il mondo, dobbiamo cambiare la nostra maniera di concepirlo e per questo bisogna andare oltre il Pil.”La Commissione propone misure per integrare il prodotto interno lordo (Pil), al fine di orientare le nostre politiche verso una crescita "verde" e verso una società inclusiva, a bassa emissione di carbonio ed efficiente nell’uso delle risorse. Le azioni proposte nella comunicazione rappresentano il seguito pratico della conferenza "Beyond GDP" (al di là del Pil) tenutasi nel novembre 2007. Il Pil viene utilizzato per elaborare previsioni economiche e permette confronti nel tempo e tra Paesi e non è stato concepito per essere uno strumento di misura del benessere. Non tiene conto di talune questioni di importanza vitale per la qualità della nostra vita, quali un ambiente sano, la coesione sociale o la misura della felicità individuale. Non si tratta di un indicatore sufficiente per attuare politiche moderne, che consentano di perseguire obiettivi sociali e ambientali. Questo aspetto è ancora più problematico se il Pil viene considerato la sola misura del progresso. La comunicazione illustra cinque azioni che rappresentano il prossimo passo pratico per andare al di là del Pil: nel 2010 verrà presentata una versione pilota di un indice ambientale che consentirà di valutare il progresso compiuto nei principali settori della politica e della tutela ambientali. L’indice includerà aspetti quali le emissioni di gas serra, il deterioramento del paesaggio naturale, l’inquinamento atmosferico, l’utilizzo dell’acqua e la produzione di rifiuti; la Commissione intensificherà gli sforzi miranti a produrre più rapidamente i dati ambientali e sociali. Attualmente i dati sono spesso pubblicati a distanza di due o tre anni, mentre i dati economici essenziali sono diffusi entro poche settimane. L’obiettivo della Commissione è sviluppare informazioni a sostegno delle decisioni politiche quasi in tempo reale; relazioni più accurate su distribuzione e diseguaglianze consentiranno una migliore definizione delle politiche in materia di coesione sociale ed economica; la Commissione svilupperà una tabella europea di valutazione dello sviluppo sostenibile per permettere di determinare le tendenze ambientali e il benchmarking delle migliori pratiche. La tabella di valutazione sarà basata su un insieme già esistente di indicatori dello sviluppo sostenibile; la Commissione lavora all'integrazione del Pil e dei conti nazionali, che presentano la produzione, il reddito e la spesa nell'economia, con una contabilità ambientale e sociale.

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