martedì 8 settembre 2009

IMPRESAMIA.IT-FOCUS - Da Cernobbio l'invito a fare fronte comune


Urso: speriamo che tutti raccolgano l'invito e anche la Cgil superi le posizioni ideologiche
Contro la crisi serve un progetto-Paese: ecco in sintesi l'invito lanciato a Cernobbio in occasione della giornata conclusiva del Workshop Ambrosetti dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia (nella foto), per evitare il ripetersi del cosiddetto autunno caldo. che aggraverebbe la già difficile situazione economica. "L'importante, in un momento difficile come questo - ha affermato Marcegaglia - è mettere insieme tutte le forze: per farlo, bisogna che tutti siano disponibili. Da parte nostra la disponibilità c'è. Attendiamo di capire se c'è anche da parte della Cgil". Guglielmo Epifani, segretario della Cgil, ha risposto che "conviene a tutti affrontare la crisi più uniti" anche se "abbiamo un tema che ci divide, cioè il modello contrattuale: noi abbiamo avanzato delle critiche. Abbiamo un interesse comune, tra noi e le imprese - ha sottolineato Epifani - a chiedere che non si licenzino i lavoratori, non si chiudano le aziende, che ci sia meno fisco sulle buste paga dei lavoratori". Di fronte a questo tentativo di avvicinamento, Adolfo Urso, vice ministro allo sviluppo economico con delega al Commercio Estero ha esortato "tutti" a raccogliere l'invito della presidente di Confindustria, auspicandosi che " anche la Cgil superi le posizioni ideologiche. Sarà un autunno difficile - ha commentato il vice ministro - ma se lavoriamo insieme si potrà superare la tempesta e creare le premesse della ripresa. La pace sociale serve - ha concluso Urso - a garantire gli interessi generali, a tutelare il bene comune e soprattutto i piu' deboli ma anche a fare le riforme necessarie''. Dal canto suo il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha invitato a non avere "nessuna paura per il periodo che abbiamo davanti - ha spiegato - per gli ammortizzatori sociali ci sono fondi oltre l'immaginabile".A Cernobbio, Marcegaglia ha anche avanzato la proposta dei fondi settoriali finalizzati a favorire la capitalizzazione delle imprese perché "non è un'idea chiusa - ha detto - ma vuole essere uno stimolo di riflessione. L'esperimento è gia' stato fatto negli anni Settanta - ha poi spiegato - e si tratta di una sorta di società consortili che sottoscrivono azioni e obbligazioni di aziende che poi le stesse aziende possono ricomprare dopo 3 anni. Se fatto bene - ha concluso - può dare una risposta concreta alle esigenze di ricapitalizzazione e di consolidamento delle imprese italiane''. Inoltre, per la presidente di Confindustria è molto importante che venga concretamente concessa dalle banche la moratoria alle piccole e medie imprese sulla restituzione dei crediti.

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