lunedì 8 giugno 2009

IMPRESAMIA.IT-VINO - Vecchioni: occorre semplificare le norme



Sistematizzare e riorganizzare il sistema territoriale delle denominazioni d'origine

VINO - Vecchioni: occorre semplificare le norme
Omologare le procedure poiché la normativa del settore vitivinicolo, è molto complessa e variegata. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni (nella foto) intervento al Convegno “Bettino Ricasoli: il suo disegno e la sua attività nella congiuntura degli anni 2000”. "Una semplificazione è necessaria - ha esortato Vecchioni - e potrebbe, innanzitutto, essere fatta omologando le procedure di gestione fra le Regioni e fra i diversi enti preposti, migliorando contestualmente anche la comunicazione fra i sistemi operativi”. Questa, quindi, la ricetta di Confagricoltura per far superare al sistema vitivinicolo italiano l’attuale momento di crisi. E la possibilità per continuare ad essere competitivi possono giungere dagli strumenti messi a disposizione dalla Commissione europea con la nuova OCM vino.
“Abbiamo fondi per investire nello sviluppo di nuovi prodotti, nuovi processi e nuove tecnologie produttive - ha detto il presidente di Confagricoltura - per ristrutturare i nostri vigneti e per promuovere le nostre produzioni nei Paesi Terzi. L’Italia, nel suo Piano di supporto nazionale, ha dato spazio a queste tre misure: dovremmo essere bravi a non disperdere le risorse assegnate a coordinare le azioni fra attori della filiera e fra Regioni amministrative”. Entrando nella riflessione più specifica della giornata: “Il futuro del Chianti Classico e del suo sistema socio economico”, Vecchioni si è soffermato, in particolare, sul sistema delle denominazioni d’origine. “Le denominazioni sono certamente valide per la nostra struttura produttiva ed il loro valore per il settore è fondamentale e non solo dal punto di vista economico. Ma il sistema va rivisitato e perfezionato. E i disciplinari non possono essere considerati dogmi modificabili. Sono un ottimo strumento di controllo della produzione e di garanzia per i consumatori, ma non possono diventare una camicia di forza per gli imprenditori - ha spiegato il presidente - oggi è necessario sistematizzare e riorganizzare il sistema territoriale. Magari recuperando l’approccio severo ed allo stesso tempo moderno che utilizzo il Barone Ricasoli per rendere grande il Chianti.
All’epoca il Barone innovò fortemente la produzione toscana, apportò tutta una serie di trasformazioni sulle viti, sulla forma dei vigneti e sui metodi di vinificazione, senza dimenticare l’ideazione dell’uvaggio del Chianti, che fu fondamentale per il suo successo. Ma allo stesso tempo guardò ai nuovi mercati ed ai miglioramenti che dai Paesi esteri potevano arrivare.
“La visione moderna del Barone potrebbe insegnarci molto - ha concluso Vecchioni - innovare e valorizzare potrebbe ancora una volta essere la ricetta giusta per dare una nuova spinta al settore”.

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