martedì 23 giugno 2009

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Appello al Governo del meccanotesile: siamo soli


Contrazione degli ordini del 40% per il meccanotessile italiano, secondo produttore mondiale
Le imprese meccanotessili ce la mettono tutta, ma occorre che Governo e banche facciano il loro dovere. Così afferma Sandro Salmoiraghi (nella foto), presidente di Acimit, l'Associazione che rappresenta i costruttori italiani di macchine tessili, in una letter aperta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai ministri Giulio Tremonti e Claudio Scajola per sottolineare la necessità di non lasciare sole le imprese dell'industria delle macchine tessili. In un momento in cui il meccanotessile italiano, secondo produttore mondiale, subisce una contrazione degli ordini del 40%, le aziende sono impegnate a riorganizzarsi per poter giungere al momento della ripresa più competitive, senza disperdere il capitale di conoscenze, umano e tecnologico, che ha contribuito in modo determinante al successo del settore. Nella lettera aperta Acmit chiede al Governo iniziative di carattere economico e legislativo, che siano in grado di traghettare il sistema produttivo italiano dalla crisi alla ripresa. Nel frattempo, però, si deve constatare che il Governo e le banche non stanno aiutando le imprese. Dopo che il Decreto-legge n. 185 ha abolito la commissione di massimo scoperto, gli istituti bancari hanno prontamente introdotto con decisione unilaterale nuove commissioni che di fatto rappresentano costi forse anche piu' alti della commissione stessa. ''In aggiunta agli interessi al tasso debitore su saldi di scoperto per valuta - sottolinea Salmoiraghi- vi è un'ulteriore commissione, tra lo 0,9% e l'1,5% trimestrale, che ora va pagata anche per i fidi richiesti e non utilizzati. Ma anche il Governo ci mette del suo. Nella lettera si legge che il Decreto n. 185, definito ''anticrisi'', non prevede agevolazioni per gli investimenti, come reiteratamente richiesto dalle imprese, ne' modifica, come piu' volte richiesto da Confindustria, la disciplina relativa all'indeducibilita' degli interessi passivi, con il risultato di tassare anche quanto pagato, come interessi, dalle imprese''.

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