mercoledì 18 novembre 2009

IM-IMPRESAMIA-UE - Sardegna: legge sul lusso è aiuto di Stato


Così la Corte di giustizia europea sull'imposta sul lusso di Soru del 2006
La legge regionale sarda che impone un'imposta sullo scalo turistico degli aeri e delle imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore ai 14 metri nei confronti di persone con domicilio fiscale al di fuori della Sardegna, viola il diritto comunitario perché "è in contrasto con il principio della libera prestazione dei servizi e costituisce un aiuto di Stato" confermando il primato della libera concorrenza ma che non considera l'impatto ambientale del turismo su mare, coste e aria. La sentenza europea arriva in risposta alla Corte costituzionale italiana chiamata in causa da ben due ricorsi proposti dal presidente del Consiglio dei ministri contro la Regione Sardegna: con sentenza del 2008 la Corte costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità costituzionale dichiarando inammissibili o infondate le questioni di legittimità costituzionale a proposito delle competenza fra Stato e Regioni e facendo ricorso alla Corte europea perché la legge regionale nell'assoggettare a tassazione le imprese non aventi domicilio fiscale in Sardegna, crea nei fatti una discriminazione rispetto alle imprese che svolgono la stessa attività avendo domicilio fiscale in Sardegna. Inoltre, la Corte di giustizia europea ha trovato irrilevante l'obiezione della Regione secondo cui non è possibile equiparare residenti e non, in quanto i primi contribuiscono con l'imposta sui redditi a mantenere, ripristinare e tutelare l'ambiente mentre gli altri utilizzano le risorse dell'isola senza partecipare ai costi. Obiettando che la tutela dell'ambiente non può essere invocata per giustificare la disparità di trattamento degli esercenti aventi il domicilio fiscale fuori dal territorio regionale, unici debitori dell'imposta, la Corte di giustizia europea ha sottolineato che "gli aeri privati e le imbarcazioni costituiscono certamente una fonte di inquinamento, ma questo si produce indipendentemente dalla provenienza e dal domicilio fiscale". Quindi, aeri e imbarcazioni, senza distinzioni, contribuiscono allo stesso modo al degrado dell'ambiente.

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