giovedì 1 ottobre 2009

IMPRESAMIA.IT-PMI - Cinque comandamenti per superare la crisi


Emerge da un’indagine condotta su 1.200 Pmi
Primo fare shopping “in saldo”: alcune Pmi hanno acquistato altre imprese in difficoltà finanziaria, ma con un chiaro potenziale di sviluppo futuro; secondo “fare pulizie” di inefficienze accumulate negli anni; terzo sviluppare e migliorare le capacità di analisi e controllo dell’andamento dell’impresa e di pianificazione del futuro; quarto innovare i propri prodotti o servizi per altri segmenti di mercato. Ovviamente meno soggetti alla crisi. Quinto crearsi “scorte di sicurezza” da utilizzare in momenti di difficoltà o per operazioni straordinarie. Ecco i cinque comportamenti virtuosi che stanno permettendo ad alcune piccole e medie imprese italiane di superare la crisi. Lo sostiene un’indagine condotta su 1.200 Pmi presentata alla conferenza stampa di Smau 2009Nell’indagine è stata valutata anche la “maturità” Ict delle imprese italiane. "Negli ultimi due anni - ha spiegato Raffaello Balocco responsabile della ricerca sulle Ict nelle Pmi - abbiamo assistito a un aumento del livello di maturità Ict: in particolare, le imprese lungimiranti, che stanno utilizzando in modo evoluto sia l'infrastruttura Ict che il parco applicativo sono passate dal 12% al 17%, mentre si è ridotta la percentuale di imprese immature, passando dal 42% al 34%. È il segnale - ha aggiunto - che, in media, la sensibilità delle Pmi italiane rispetto all'utilizzo delle Ict è cresciuto negli ultimi anni". L’indicatore del livello di maturità Ict delle Pmi a livello nazionale dal 2009 al 2007 è salito da 40 a 49 (su una scala da 0 a 100); a livello regionale, invece, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Puglia (coinvolte nel circuito di eventi organizzati da Smau e dalla School of Management del Politecnico di Milano) hanno raggiunto rispettivamente livello 63, 62, 59 e 37. Nonostante questa maturità dimostrata dalle imprese, la crisi si è fatta sentire e non poco: quest’anno solo il 38% delle imprese analizzate ha mostrato di voler sviluppare progetti Ict rilevanti nel corso del 2010, laddove due anni fa erano quasi il 50%.

Nessun commento: