lunedì 21 settembre 2009

IMPRESAMIA.IT-IL CASO - Crisi: più infortuni sul lavoro


Le imprese chiedono controlli sanitari per il rientro al lavoro, non per assumere
L'aumento degli infortuni sul lavoro è un segnale di aumenatate condizioni di stress negativo, ma anche di un calo collettivo di attenzione sul fronte della sicurezza. Lo ha affermato Giovanni Mosconi, primario della Medicina del lavoro agli Ospedali Riuniti di Bergamo. "Da quando si è ufficializzata la recessione - ha spiegato il primario - sono aumentati gli infortuni sul lavoro, a fronte di un crollo delle ore totali lavorate, e sono aumentati anche gli infortuni mortali. In più, sono in crescita anche le richieste di accertamenti su abusi di alcol per alcune categorie di lavoratori - ha aggiunto – quindi, se una volta il datore di lavoro era pronto a chiudere un occhio, in questi tempi di crisi e tagli obbligati per una economia in stallo, si interviene su chi risulta meno produttivo di altri". E non solo. All'ospedale Riuniti "abbiamo assistito - ha detto ancora Mosconi - a un’impennata delle richieste delle aziende sui giudizi di idoneità lavorativa". Ma aumentano queste richieste di idoneità lavorativa (per esempio, se un dipendente ha avuto problemi di salute certificati si cerca di verificare se al rientro può essere ancora adatto alle mansioni precedenti o no), ma diminuiscono, anzi crollano, i certificati di idoneità al lavoro per assunzioni.

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