lunedì 21 settembre 2009

IMPRESAMIA.IT-FARMACIE: Adiconsum: riordino necessario


No all’emendamento Gasparri-Tommasini, sì all’introduzione di criteri di concorrenza
Con la Bersani si è avviata una concorrenza nel settore dei farmaci da banco che ha prodotto significativi vantaggi per i consumatori, soprattutto nella prima fase. Il risultato è stato che alle 17.500 farmacie tradizionali si sono aggiunte, come servizio al territorio, circa 3000 parafarmacie e circa 300 corner nei punti vendita della GDO. Una concorrenza che tuttavia resta limitata ai medicinali da banco Lo sviluppo delle nuove strutture è arrivato a coprire soltanto l’11% del mercato, una percentuale significativa, ma ancora troppo bassa nel sistema della distribuzione dei medicinali. Oggi quelli da banco rappresentano il 20% di tutti i farmaci. Questi a loro volta sono venduti per l’89% ancora nelle farmacie e soltanto per l’11% nelle parafarmacie e negli ipermercati. In altre parole su circa 30 confezioni di farmaci che ognuno di noi consuma, 24 sono con ricetta e solo 6 senza. In merito poi ai costi nel 2008 il prezzo medio di una confezione, secondo i dati dell’Anifa, è stato di 6,6 euro nelle farmacie, di 6,3 euro nelle parafarmacie e di 5,2 euro nei supermercati. Secondo l'Adiconsum, l'emendamento Gasparri-Tommasini intende ridimensionare le parafarmacie impedendo così una reale concorrenza del sistema e, quindi, non va bene mentre è necessario un riordino delle farmacie che introduca criteri di concorrenza e la possibilità di svolgere servizi collegati con il SSN. Inoltre, l'associazione consiglia ai consumatori di chiedete sempre al medico o al farmacista il medicinale equivalente che ha gli stessi principi attivi di quello di marca e permette un risparmio dal 20 al 50%.

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