mercoledì 1 luglio 2009

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Dardanello: errore abbassare la guardia


Unioncamere: assicurare il corretto svolgimento delle attività sul territorio
Dopo un primo tempo giocato in difesa è iniziato un secondo tempo in cui bisogna tornare a giocare all'attacco. Lo ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello (nella foto), intervenendo alla 130ma assemblea dei presidenti delle Camere di Commercio d'Italia. ''Il Governo nei mesi passati ha fatto fronte a molte esigenze immediate delle imprese e delle famiglie. Con i recentissimi interventi, ha dimostrato di avere colto la nuova fase imboccata dall'economia e bene ha fatto a sostenere con misure importanti l'occupazione e le imprese. Ma - ha sottolineato Dardanello - chiediamo di contare di più sulla regolazione del mercato. La crisi mondiale ha confermato che il mercato non si auto-regola. Senza norme efficaci e presidiate, la globalizzazione virtuale produce disastri reali. E intacca il bene più prezioso: la fiducia''. IN questo momento ci sono ''segnali positivi'' che confermano ''il recupero di un cauto ottimismo tra gli operatori economici''. Ma abbassare la guardia ''sarebbe un errore'' perché c'è il rischio che gli effetti più duri siano dietro l'angolo''. Infatti, secondo il presidente di Unioncamere il momento della verità sarà l'autunno. ''I nostri dati più recenti - ha spiegato Dardanello - dicono che il 41% delle piccole imprese e il 46% di quelle medie stanno reagendo alle difficolta'''. Questo perché le Pmi propongono ''prodotti innovativi, rafforzando il proprio marchio, fidelizzando i clienti. E le Pmi che prevedono un aumento degli ordinativi esteri nel secondo semestre del 2009 tornano a essere superiori a quelle che vedono nero". A fronte di questi cauti segnali positivi, però, ''sarebbe un errore abbassare la guardia, pensando che il peggio sia passato anche perché la disoccupazione ''rischia di aumentare in modo significativo, soprattutto nell'industria e nell'artigianato''. Parlando del divario tra Nord e Sud, Dardanello ha spiegato che "chi perde il lavoro al Sud finisce per uscire dal mercato e dalle statistiche''. E per il 2009, ''Unioncamere prevede un calo complessivo di oltre 210mila occupati dipendenti nel settore privato. A tenere meglio sono i servizi, che perdono l'1,3%; l'industria diminuisce del 2,6%, l'artigianato del 2,9%. Solo l'agricoltura, in questa fase, mantiene i livelli occupazionali mentre la cooperazione limita le perdite''. Il Governo ha fatto un "passo importantissimo" varando il cosiddetto decretone estivo ma "se si vuole tornare a crescere - ha concluso Dardanello parlando da 'imprenditore abituato a guardare al futuro con fiducia'' - bisogna rendersi conto della realta e rimboccarsi le maniche".

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