lunedì 22 giugno 2009

IMPRESAMIA.IT-CAMERA - Fava (Lega): togliere l'Enea dal caos


Ristabilire il corretto funzionamento anche in vista del disegno di legge n. 1441-ter-B
Valutare l'opportunità di procedere al commissariamento immediato dell'Enea. Con questa richiesta il deputato della Lega Nord Padania, Giovanni Fava (nella foto), ha sollevato la "questione Enea" in X Commissione, Attività produttive, commercio e turismo, della Camera dei deputati. Qual'è il problema? Nonostante il regime di ordinaria amministrazione dell'Ente, sembra che siano in preparazione documenti per il Consiglio di amministrazione, relativi a modifiche organizzative e nuove nomine, in particolare per l'agenzia per l'efficienza energetica. Per capire meglio riportiamo uno stralcio dell'intervento di Fava.Nonostante le rassicurazioni rese dal Governo in merito alla vigilanza sull'operato dell'Enea affinché, nelle more dell'approvazione del disegno di legge C. 1441-ter-B, che tra l'altro tende a ridefinire la missione operativa dell'Ente, i vertici dello stesso non svolgano attività che esulano dall'ordinaria amministrazione e che vadano a modificare la sua struttura organizzativa, risulta, al contrario, che in seno al medesimo Ente si stiano svolgendo attività organizzative assai profonde e tali da non corrispondere alle future e più strategiche competenze del nuovo Enea. Gli organi di vertice dell'Enea starebbero decidendo assegnazioni di incarichi, nomine dirigenziali, posizioni apicali dell'Ente e misure di pre-pensionamento del personale che travalicano le funzioni di ordinaria amministrazione.In data 14 aprile i sindacati hanno evidenziato al ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, che il decreto ministeriale 31 marzo 2006, n. 165, attuativo del decreto legislativo n. 257 del 2003 sul riordino della disciplina dell'Enea, prevedeva una struttura organizzativa di primo e di secondo livello che avrebbe dovuto consentire una maggiore efficienza ed una maggiore capacità di sviluppo, propedeutico anche al rilancio dell'Ente dal punto di vista programmatico, gestionale ed amministrativo, nonché garantire una presenza più attiva ed autonoma dei Centri di ricerca dell'Enea con riferimento alle problematiche del territorio in tema di energia, ambiente ed innovazione tecnologica: detta struttura, a tutt'oggi, non è ancora stata resa operativa ed il funzionamento complessivo dell'Ente è garantito da una struttura costituita a dicembre 2001. Si tratta della quarta proroga e la prossima scadenza è fissata al 30 giugno 2009.In questo contesto la dirigenza dell'Enea ha avviato le procedure per la contestazione formale dell'incarico attribuito al direttore generale facente funzioni che risulterebbe, tra l'altro, privo di esperienza gestionale di alto livello e mancante dei requisiti. Inoltre, il Consiglio di amministrazione nella seduta del 18 maggio scorso ha deliberato di "avviare il necessario ricambio della dirigenza dando mandato al direttore generale di applicare l'articolo 72 della legge n. 133 del 2008 e l'articolo 6 della legge n. 15 del 2009, assumendo come criterio in tutti i casi in cui vi sia una discrezionalità dell'Amministrazione di procedere al collocamento a riposo al compimento di quaranta anni di effettivo servizio". Tutto in mancanza di qualsiasi forma organizzativa che assicuri il proseguimento delle attività dell'Ente, eppure ladelibera è stata resa esecutiva con grande sollecitudine, ponendo in ferie d'ufficio i dirigenti "in uscita dall'Ente" sulla base dell'anzianità contributiva quarantennale: in particolare sono stati allontanati il capo dipartimento "fisica e nuovi materiali" ed il direttore della Funzione centrale che si occupa di "pianificazione attività e bilancio" con la sostanziale assunzione in capo al direttore generale di cinque centri di responsabilità (Direzione generale, Direzione risorse umane, Funzione centrale pianificazione bilancio, Dipartimento biotecnologie, Dipartimento fisica e nuovi materiali) a fronte dei nove previsti dalla legge di riordino n. 257 del 2003.Il contenzioso tra il management e il vertice, anche in vista della prossima scadenza degli incarichi, nonché il contenzioso tra lo stesso Enea e dipendenti, causato dalla difforme applicazione del Contratto collettivo nazionale integrativo 2002-2005 rende indispensabile ristabilire un clima di serenità e di corretto funzionamento, soprattutto con la prospettiva di anticipare il regime organizzativo e la missione operativa che il Parlamento auspica per l'Ente, così come nel merito prevede il predetto disegno di legge n. 1441-ter-B.

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