martedì 14 luglio 2009

IMPRESAMIA.IT-SVILUPPO - Dall'ecologia un possibile rilancio per il tessile


Le energie rinnovabili al servizio di un settore in crisi che deve recuperare competitività
Una sfida per cercare di invertire l’attuale emorragia occupazionale del distretto produttivo pratese. A lanciarla è stata l'Anter, Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili, di cui è coordinatore nazionale Antonio Rancati (nella foto) che ha organizzato a Prato un convegno con l’obiettivo di promuovere il “tessile verde” conseguente all’affermazione culturale ed economica di un nuovo paradigma di sviluppo, basato sulla Green economy e la sostenibilità. Il percorso che il convegno ha cercato di indicare riguarda innanzitutto un’interazione più forte tra il mondo universitario e il sistema delle imprese pratesi, cercando di spostare l’asse economico-produttivo del distretto verso l’elaborazione di un prodotto che abbia in sé una serie di valori aggiunti, che vanno dal minor spreco di risorse (tessuti rigenerati) all’uso di sostanze non nocive per la salute di chi indossa i capi (fibre naturali), senza dimenticare l’uso di nuove e sostenibili tecnologie nel processo produttivo, come è il caso delle energie rinnovabili. Infatti, l'Anter è un’associazione nazionale sulle fonti rinnovabili costituita da riconosciuti professionisti ed economisti energetici per lo sviluppo e la promozione di nuove tecnologie applicate alle fonti rinnovabili (solare, eolico, idrico, biomasse), che conta su 28mila iscritti in tutta Italia, e ha come obiettivo del 2009 quello di creare un importante e capillare strumento di collaborazione e di confronto con i cittadini, associando know-how e competenza a dinamismo, disponibilità e velocità di risposta.In sintesi, una via per uscire dalla crisi c'è ed è la sperimentazione industriale e produttiva su larga scala perché non bastano né il finanziamento pubblico, né l’investimento in ricerca e sviluppo: "una crisi reale impone soluzioni reali - ha spiegato Enrico Giangreco, docente all’università Carlo Cattaneo Liuc e giornalista economico - in Italia una coalizione di pubblico e privato, dovrebbe farsi carico di sostenere grandi formule industriali innovative, che hanno bisogno di un ampio coordinamento e di progetti dalle ricadute significative, che potrebbero, realmente, dare un contributo alla crescita della produttività dell’intero sistema economico e, quindi, del tessile. L’Università - ha concluso Giangreco - avrebbe il ruolo di supervisor capace di garantire la correttezza delle scelte, in termini economico-aziendali".

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