martedì 21 luglio 2009

IMPRESAMIA.IT-MADE IN ITALY – Vino: Confagricoltura su Regolamento Ue


Vecchioni: ‘I vini non sono giocattoli da smontare e rimontare’
“I nostri produttori di vino, dalle cui cantine viene una delle voci più importanti dell’export agroalimentare italiano, devono sapere se i loro sforzi per produrre eccellenza hanno un senso, oppure no”. Il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, lancia la provocazione da Perugia, tre giorni prima che sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea venga pubblicato il Regolamento comunitario sulle pratiche enologiche, nell’ambito della riforma dell’Ocm vino (Organizzazioni comuni di mercato) in vigore del prossimo primo agosto.“La linea di Confagricoltura è quella dell’innovazione - spiega Vecchioni -siamo favorevoli ad investire in nuovi prodotti, ristrutturare i nostri vigneti, promuovere i nostri vini aprendo nuovi mercati, ma qui ci troviamo di fronte ad un confine labile. Innanzitutto non mi risulta ci siano procedure standard per applicare queste tecniche, quindi, per la dealcolazione, la domanda è: che fine fa l’alcol sottratto al vino, non c’è il rischio venga destinato ad usi, diciamo così, impropri? E, mi chiedo: scomporre e riassemblare un vino per ridurne o aumentarne l’acidità non può dar modo, in corso d’opera, di correggerne gli eventuali troppi difetti, oltre che le stesse caratteristiche? Insomma cosa c’è ancora di davvero naturale in questo prodotto smontato e rimontato? Cosa resta delle peculiarità che il terreno, il “terroir” per dirla alla francese, trasferisce nel vino?”Vecchioni, inoltre, si pronuncia sulle denominazioni, valide da un lato, ma nello stesso tempo non devono essere considerati “dogmi immodificabili”. “Un conto però - conclude Vecchioni - è capire che certi strumenti non possono diventare una camicia di forza per gli imprenditori, un altro è inserire nelle regole elementi di competizione selvaggia che, ancora una volta, possono andare a penalizzare chi investe nell’eccellenza, come fanno da decenni i vitivinicoltori italiani”.

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