giovedì 16 luglio 2009

IMPRESAMIA.IT-LAVORO – Nel Lazio uno su due è irregolare


Maglia nera al settore delle costruzioni
Il 43,5% delle aziende sfrutta gli irregolari. È quanto emerge da un’indagine campionaria condotta dall'Eures - Upi Lazio su 637 aziende e presentata oggi (16 luglio) nella sede della Regione Lazio alla presenza, tra gli altri, degli assessori alla Sicurezza e al Lavoro del Lazio Daniele Fichera e Alessandra Tibaldi. Secondo l'indagine la percentuale del lavoro irregolare supera il 60% in diversi settori come le costruzioni (65%), l'agricoltura(64,9%), alberghi e ristoranti (61,6%) e commercio (54,6%), mentre nell'industria (16,7%) è decisamente inferiore.Secondo l'indagine la percentuale del lavoro irregolare supera il 60% in diversi settori come le costruzioni (65%), l'agricoltura(64,9%), alberghi e ristoranti (61,6%) e commercio (54,6%), mentre nell'industria (16,7%) è decisamente inferiore. L'irregolarità aumenta nelle piccole imprese (riguarda circa il 47% di quelle fino a 50 addetti) associandosi a modelli organizzativi familistici e a più bassi livelli di sindacalizzazione; mentre diminuisce in quelle di più ampie dimensioni (21,9% nelle imprese fino a 249 addetti), per annullarsi del tutto nelle grandi aziende (oltre 249). Le azioni ispettive delle Direzioni provinciali del lavoro segnalano, tra il 2007 e i primi tre mesi del 2009, 23.337 lavoratori irregolari nel Lazio, di cui 5.378 totalmente in nero. Nel triennio 2006-2008 sono invece 10.421 i lavoratori irregolari scoperti dalla Guardia di Finanza nel triennio 2006-2008, dei quali 5.190 totalmente in nero. Secondo stime Istat risalenti al 2005 la condizione di '"irregolare" nel Lazio interessa complessivamente 280 mila lavoratori.

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