venerdì 26 giugno 2009

IMPRESAMIA.IT-UE - Pensioni: in Italia discriminazione di sesso


Berlusconi: in un momento di crisi ci pare fuori tempo intervenire in questa direzione
Ulteriore procedura di infrazione per la mancata parificazione dell'età pensionabile tra donne e uomini nel settore pubblico. "La Commissione - si legge in una nota dell'esecutuvo Ue - ha deciso di avviare un'azione legale contro l'Italia per non avere applicato una sentenza della Corte europea di giustizia sulle differenze nell'età pensionabile fra i lavoratori dipendenti dell'amministrazione pubblica, uomini e donne". In forza dell'articolo 228 del trattato CE Bruxelles invierà a Roma una "lettera di costituzione in mora" in relazione all'omissione da parte dell'Italia di applicare una sentenza dell'anno scorso della Corte di giustizia la quale statuiva che le vigenti disposizioni italiane violavano il principio della parità retributiva per gli uomini e le donne. Su questo argomento il premier Silvio Berlusconi ha commentato che "L'Europa ci chiede di equiparare: stiamo riflettendo, ma in un momento di crisi ci pare fuori tempo intervenire in questa direzione". Ma Bruxelles è categirica sull'argomento, almeno secono le parole del commissario responsabile per le pari opportunità, Vladimír Špidla. "La parità retributiva per le donne e gli uomini è un principio di base dell'Unione europea, ma più di sette mesi dopo che la Corte di giustizia si è pronunciata tacciando di discriminatorio il regime pensionistico dei funzionari pubblici italiani - ha ribadito il commissario - le autorità italiane non hanno ancora agito. L'Italia deve adeguare la sua legislazione alla sentenza della Corte nei tempi più brevi possibili altrimenti rischia un'ulteriore azione legale". Ricordiamo che il 13 novembre 2008, la CGE si è pronunciata contro l'Italia poiché, in base alle leggi italiane, i funzionari pubblici hanno diritto a ricevere la pensione di vecchiaia a età diverse a seconda se siano uomini o donne.Nell'ambito del regime pensionistico gestito dall' Inpadap (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica) l'età generale della pensione per gli uomini è fissata a 65 e per le donne a 60 anni. La Corte ha fatto proprio l'argomento della Commissione che tale regime fosse discriminatorio e contrario all'articolo 141 del trattato CE sul principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e quelli di sesso femminile poiché una pensione da lavoro versata da un datore di lavoro a un ex dipendente costituisce una retribuzione ai sensi dell'articolo 141. Il 1° febbraio 2007 la Commissione ha avviato un procedimento contro l'Italia 2007.

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