mercoledì 16 settembre 2009

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Ocse: disoccupazione al 10%


Più colpite dalla crisi le categorie già svantaggiate
La crisi finanziaria e economica si è rapidamente trasformata in una crisi dell'occupazione e le prospettive a medio termine ''non sono incoraggianti''. Il tasso di disoccupazione nell'area dell'Ocse ''dovrebbe continuare a crescere nel 2010 e nel secondo semestre aggirarsi intorno al 10%'', colpendo di fatto 57 milioni persone: ''un nuovo record dalla fine della seconda guerra mondiale''. Ad affermarlo è l'Ocse che evidenzia come siano le categorie ''già svantaggiate'' ad essere maggiormente colpite dalla crisi: i giovani, i lavoratori poco qualificati, gli immigrati, i membri delle minoranza etniche e tra loro quelli che sono precari o lavorano a tempo determinato. A partire del secondo semestre del 2008, osserva l'organizzazione internazionale, numerosi paesi membri e non membri dell'Ocse hanno registrato un forte calo della produzione, che ha provocato ''una flessione molto consistente dell'occupazione e un aumento vertiginoso'' della disoccupazione. Dal 5,6% nel 2007, il livello più basso mai registrato negli ultimi 25 anni, il tasso di disoccupazione dell'area dell'euro ha raggiunto l'8,3% nel giugno del 2009, ossia 15 milioni di disoccupati in più. Le perdite di posti di lavoro -nel 2010 si potrebbe raggiungere i 25 milioni di disoccupati in più rispetto al 2007 se si avverassero le previsioni un tasso di disoccupazione intorno al 10%, ''sarebbero nettamente più numerose se non fossero state prese massicce misure macroeconomiche'' come quelle decise dai diversi governi dell'area per far fronte alla crisi. Si stima, infatti, ''che l'occupazione nell'area dell'Ocse sara' superiore dello 0,8-1,4% a fine 2010 rispetto a livello che avrebbe registrato se non fossero stati adottati i piani di rilancio''.

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